“Un messaggio di grande importanza. Un forte contributo alla riflessione della citt\u00e0 su se stessa. Con lo stile che gli \u00e8 proprio, il vescovo Paglia ha voluto affrontare a viso aperto sia i problemi che le opportunit\u00e0”. Cos\u00ec il sindaco di Terni, Paolo Raffaelli, ha espresso un sintetico giudizio sull’omelia che mons. Vincenzo Paglia ha pronunciato in occasione della festa di San Valentino, patrono della citt\u00e0 e protettore dell’amore. Con il Sindaco abbiamo approfondito alcuni dei temi affrontati dal Vescovo, per conoscerne il parere. Cosa ha condiviso del contenuto dell’omelia del Vescovo?”Posso dire tutto. Ma condivido in modo particolare il suo invito ad alzare lo sguardo, a innalzare l’orizzonte, a far uscire il dibattito cittadino da troppe piccinerie e anche qualche meschinit\u00e0”. Il Vescovo l’ha chiamata in causa in qualche brano del suo messaggio…”S\u00ec, il Vescovo mi ha voluto chiamare in causa a pi\u00f9 riprese sia durante l’omelia che in altri passaggi. Ci\u00f2 a conferma del rapporto di dialogo che si \u00e8 stretto tra diocesi e Comune che va al di l\u00e0 del fatto contingente”. Mons. Paglia, per\u00f2, ha lanciato un forte messaggio quando ha lamentato il gran numero di scioglimenti dei vincoli matrimoniali, i morti del sabato sera, gli aborti, i suicidi di anziani, le ragazze straniere schiave del sesso e costrette a prostituirsi, le tante persone che si rivolgono a maghi e cartomanti, la mancata solidariet\u00e0 in vari casi verso gli stranieri.”Terni \u00e8 una citt\u00e0 uscita da una crisi difficilissima per giungere ad una condizione di forte benessere con un’ottima qualit\u00e0 della vita ed \u00e8 una citt\u00e0 dialogante, accogliente e sicura. Detto questo, aggiungo che non esiste il paradiso in terra ed \u00e8 missione riconosciuta del vescovo quella di richiamare, forte della sua alta autorit\u00e0 morale, la citt\u00e0 a crescere ulteriormente in termini di solidariet\u00e0, attaccamento alla vita, lotta alle solitudini e alle povert\u00e0 in termini di impegno per l’emancipazione degli ultimi”. Qualcuno ha parlato di “omelia pessimistica” verso la citt\u00e0. Lei che ne pensa?”Non trovo nulla di ‘bacchettone’ o di veteroclericale nelle parole del Vescovo. Tutt’altro. Cos\u00ec come non riconosco nell’importante omelia di don Vincenzo quella Terni novella Sodoma che qualche commentatore vi ha riconosciuto. Credo sia un richiamo alto a tutti, piccoli e grandi, a fare di pi\u00f9 e di meglio per il bene della citt\u00e0 e di ogni cittadino”. Vi ha ritrovato un messaggio che va al di l\u00e0 e al di sopra di una realt\u00e0 territoriale che superi i limiti diocesani per fare di Terni, come ha detto mons. Paglia, “citt\u00e0 dell’amore”?”Premiando, dopo Gorbaciov, Grossman e Nuseibeh come uomini di pace, ‘amici venuti da Gerusalemme, l’uno israeliano, l’altro palestinese’, come ha sottolineato il Vescovo nell’omelia, abbiamo guardato alla sofferenza del mondo proprio laddove, in Terra Santa, il sangue innocente scorre a fiumi. Al mondo abbiamo guardato insieme dando vita ad una iniziativa per salvare dall’Aids mamme e neonati del Mozambico”. Dall’omelia, quindi, un messaggio forte di amore e di solidariet\u00e0…”Sappiamo bene -il Vescovo ed io, e questo ci lega molto- che la povert\u00e0 da alleviare, la solitudine da spezzare iniziano sulle porte delle nostre case e dei nostri quartieri. Da qui parte un impegno di pace e di solidariet\u00e0 che si estende al mondo. Credo che questa cultura faccia pi\u00f9 ricca la citt\u00e0”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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