{"id":22806,"date":"2014-02-28T13:53:27","date_gmt":"2014-02-28T11:53:27","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=22806"},"modified":"2017-10-12T19:25:10","modified_gmt":"2017-10-12T17:25:10","slug":"la-porpora-non-teme-di-sporcarsi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-porpora-non-teme-di-sporcarsi\/","title":{"rendered":"La porpora non teme di sporcarsi"},"content":{"rendered":"

In uno sguardo complessivo, nei giorni passati, il colore rosso cardinalizio, dolce e vicace insieme, ha dato un messaggio gioioso di vita e di speranza che ha appagato la curiosit\u00e0 e il desiderio di bellezza delle folle radunate a Roma attorno a Papa Francesco e ai cardinali nuovi e vecchi, e anche da noi a Perugia, come \u00e8 raccontato nel reportage (clicca qui per accedere ai contenuti)<\/a>.<\/p>\n

Molti sono spontaneamente indotti a pensare e a dire \u201cquant\u2019\u00e8 bella la nostra Chiesa\u201d. Lo spettacolo della Chiesa vivente supera la bellezza statica delle sue basiliche e delle pur stupende opere d\u2019arte che nei secoli i cristiani hanno creato. Anche dei cardinali si dice che sono \u201ccreati\u201d, una parola forte che allude alla totale gratuit\u00e0 dell\u2019elezione da parte del Papa: nessuno, infatti, ha diritto di diventare cardinale, neppure i vescovi che risiedono nelle sedi dette cardinalizie che sono tali solo per consuetudine, cos\u00ec come per consuetudine sono \u201ccreati\u201d cardinali i collaboratori diretti del Papa nelle Congregazioni vaticane. Insomma, lo spettacolo della Chiesa che celebra i suoi riti provoca profonde emozioni e spinge a sentimenti di fede nella bellezza e bont\u00e0 di Dio.<\/p>\n

In una memoria raccontata nella lettera a un amico, Dietrich Bonhoeffer, pastore e teologo evangelico, confessa che trovandosi a Roma e assistendo a una liturgia in San Pietro, ne sub\u00ec un tale fascino da fargli balenare l\u2019idea di poter diventare cattolico. Mi viene da domandare, a questo punto, che cosa passa – se passa – nella mente di quelle autorit\u00e0 pubbliche, che si dichiarano atee, costrette per motivi di rappresentanza ad assistere alle funzioni religiose, senza un minimo cenno di partecipazione o coinvolgimento. Non ho risposta e forse non c\u2019\u00e8, dipender\u00e0 dalla sensibilit\u00e0 e educazione delle singole persone. Ma altra domanda che sempre a questo punto viene da porsi \u00e8 se e come le persone che condividono, emotivamente e per fede, la sostanza e la forma dei riti che si celebrano, ne traggano conseguenze esistenziali e pratiche.<\/p>\n

La Chiesa che si esalta ed esalta il suo Signore nella glorificazione liturgica \u00e8 la stessa che poi addita mete concrete, modi di comportamento e stili di vita. L\u2019assemblea convocata per ascoltare la Parola di Dio e partecipare nella gioia al Mistero di gloria celebrato tra i canti nello splendore dei segni esteriori \u00e8 esplicitamente invitata, una volta uscita dal tempio, ad incontrare le realt\u00e0 di un mondo distratto, disgregato, disagiato, ferito, mortificato.<\/p>\n

La Chiesa della gloria \u00e8 la stessa della misericordia; il Vescovo porporato che svolge il solenne rito \u00e8 lo stesso che si reca in carcere, abbraccia i detenuti, ascolta le loro richieste e le loro lamentele, e poi si reca a visitare gli ammalati e dare conforto alle famiglie che hanno bimbi nel reparto oncologico, consola la madre, il padre e i fratellini che hanno sofferto la perdita di un adolescente che si \u00e8 impiccato nel giardino di casa.<\/p>\n

La Chiesa \u00e8 ancora pi\u00f9 bella e pi\u00f9 vera per questo suo andare verso le periferie esistenziali e geografiche, e non teme di lasciarsi toccare le dorate vesti liturgiche e i mantelli di seta color porpora dai disperati di questo mondo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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