{"id":22767,"date":"2014-02-28T16:12:17","date_gmt":"2014-02-28T14:12:17","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=22767"},"modified":"2015-07-24T13:01:43","modified_gmt":"2015-07-24T11:01:43","slug":"commento-al-vangelo-10","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/commento-al-vangelo-10\/","title":{"rendered":"Senza paure per il domani"},"content":{"rendered":"
La liturgia di questa domenica si sofferma per l\u2019ultima volta sul Discorso della montagna. Nelle domeniche precedenti ci \u00e8 stato mostrato un percorso per diventare \u201cperfetti\u201d, per diventare uomini e donne \u201ccompiuti\u201d. Diventiamo ci\u00f2 che siamo (persone compiute) quando scopriamo fino in fondo che siamo figli di Dio Padre e da Lui amati. Se nelle domeniche precedenti ci siamo soffermati sul percorso della perfezione, il percorso delle Beatitudini, la strada del Giusto, oggi ci soffermiamo sulla paternit\u00e0 di Dio.<\/p>\n
Il brano \u00e8 molto chiaro nel suo incipit<\/em>: nella vita abbiamo di fronte due scelte, o Dio e il tesoro che Lui ci propone, o il mondo del denaro con le ricchezze che ne derivano. Questa \u00e8 l\u2019opzione fondamentale dell\u2019uomo. Se scegliamo Dio, avremo un rapporto di figli, di figli amati, figli liberi; ci immettiamo su una strada che \u00e8 quella tratteggiata dalle Beatitudini. Se scegliamo le ricchezze del mondo, avremo un rapporto da servi, da schiavi con esse, fatto di ansie e preoccupazioni. Questo brano del Vangelo che contiene il grande invito a scegliere Dio Padre \u00e8, secondo noi, da tenere sempre presente per ogni persona e per ogni famiglia, in ogni momento della vita. Se riponiamo la vita nelle mani del Padre, Egli si occuper\u00e0 di noi. Ci liberer\u00e0 dall\u2019affanno. Perch\u00e9 divenire schiavi delle preoccupazioni del mondo? Perch\u00e9 passare la vita nell\u2019ansia della previdenza anzich\u00e9 porre la fiducia nella Provvidenza?<\/p>\n Quante volte torniamo a casa la sera, sfiniti dal lavoro, incapaci di sorridere al coniuge e ai figli per le preoccupazioni che non riusciamo a scrollarci di dosso! Il lavoro \u00e8 finito, ma non siamo veramente usciti dall\u2019ufficio o dalla fabbrica. Con la mente siamo ancora l\u00ec, solo il corpo \u00e8 andato a casa; e non riusciamo neanche a intravedere il volto dei nostri cari, ad avvicinarci al loro cuore o a lasciarli avvicinare al nostro. Per ben sei volte in questo brano Ges\u00f9 ci invita a non preoccuparci.<\/p>\n Chi si preoccupa infatti non vive il presente e quindi non vive in pienezza. Siamo invece invitati a godere del dono di Dio che \u00e8 il giorno di oggi, con la sua bellezza e anche la sua fatica, ma senza le preoccupazioni, le fatiche e i problemi futuri. Il Padre nostro sa di che cosa abbiamo bisogno, lo sa molto meglio di noi; e ce lo dona, perch\u00e9 noi siamo Suoi figli e gli stiamo a cuore. Che bello avere fede in queste parole di Ges\u00f9! \u00c8 possibile avere fede in queste parole? \u00c8 possibile distaccarci dal vortice delle preoccupazioni da cui siamo spesso posseduti? Non \u00e8 facile. Ci vengono incontro le parole, contenute nel Vangelo di Marco<\/em>, che un padre pronuncia a Ges\u00f9 dopo avergli portato il figlio da curare: \u201cCredo, ma vieni in aiuto alla mia incredulit\u00e0\u201d.<\/p>\n La fede non \u00e8 qualcosa che si possiede – ci insegnano i saggi -, \u00e8 qualcosa che si d\u00e0. \u00c8 questa la scelta di fondo che ci spetta come cristiani, la scelta di fondo che ci viene posta al termine del Discorso della montagna: a chi vogliamo dare fiducia? A Dio o a Mammona? A Dio o al denaro? Se diamo fiducia a Dio, inizia un percorso; di pi\u00f9, se diamo fiducia a Dio, entriamo gi\u00e0 nel Suo regno. Non cessano le fatiche della vita, ma partecipiamo all\u2019avventura straordinaria della costruzione del regno di Dio. Anche noi che scriviamo siamo una famiglia, marito, moglie, due bambine. Ecco, vogliamo partecipare a questa avventura formidabile. Noi genitori crediamo che la possibilit\u00e0 di dare fiducia a Dio Padre sia il dono pi\u00f9 grande per noi e i nostri figli. Non c\u2019\u00e8 cosa pi\u00f9 grande e bella di questa.<\/p>\n Il mondo \u00e8 immerso, spesso ripiegato su se stesso, nei mille affanni, nelle mille deformazioni di cui siamo quotidianamente testimoni. Non ci vogliamo estraniare da queste fatiche ma viverle diversamente. Innanzitutto con la speranza cristiana. Oggi non si spera pi\u00f9 niente perch\u00e9 tutto va male. Il cristiano guarda oltre. Costruiamo il regno di Dio e la sua giustizia, e Dio interverr\u00e0 per salvaguardare la pi\u00f9 grande e preziosa delle sue creature: l\u2019uomo, Suo figlio.<\/p>\n