{"id":2261,"date":"2002-03-08T00:00:00","date_gmt":"2002-03-08T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2261"},"modified":"2015-07-01T11:26:20","modified_gmt":"2015-07-01T09:26:20","slug":"maestro-chi-ha-peccato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/maestro-chi-ha-peccato\/","title":{"rendered":"“Maestro, chi ha peccato…?”"},"content":{"rendered":"

Un pover’uomo, da anni seduto al solito posto, continua a chiedere l’elemosina. In tanti lo hanno visto e continuano a vederlo; solo qualcuno di tanto in tanto si ferma per dargli qualche spicciolo per poi continuare sulla sua strada. Ges\u00f9 vede quell’uomo e si ferma; non va oltre. Anche i discepoli si fermano e lo guardano. Ma \u00e8 uno sguardo diverso.Per i discepoli \u00e8 un caso su cui intavolare una disputa. A loro interessa pi\u00f9 il problema che quel povero disgraziato.<\/p>\n

Essi chiedono a Ges\u00f9 : “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perch\u00e9 nascesse cieco ?” Secondo il giudaismo corrente, la disgrazia era effetto del peccato: Dio castigava l’uomo in proporzione alla sua colpa. Questa concezione ha in verit\u00e0 attraversato i secoli ed \u00e8 entrata a far parte anche della mentalit\u00e0 di molti cristiani sino ai nostri giorni. Non \u00e8 raro sentir dire da molti cristiani che Dio sia all’origine di questo o quel malanno. \u00c8\u00a0una concezione totalmente errata.<\/p>\n

\u00c8\u00a0anzi offensiva del Signore, come se Egli stesse spiando le nostre debolezze per colpirci. Ges\u00f9, in questa pagina, si scaglia contro tale concezione: “N\u00e9 lui ha peccato, n\u00e9 i suoi genitori”. Non vuole rispondere alla questione teorica (e certamente drammatica) della presenza del dolore e della malattia in questo mondo. Ges\u00f9 per\u00f2 vuole mostrare chiaramente qual \u00e8 l’atteggiamento di Dio di fronte al male. Il Signore non solo non \u00e8 uno che infligge il male ai suoi figli (su questo \u00e8 categorico), ma neppure \u00e8 indifferente i drammi e alle malattie che si abbattono su di loro. Egli viene in nostro soccorso per salvarci.<\/p>\n

\u00c8\u00a0la vicenda di quel cieco. Mentre i discepoli discutono Ges\u00f9 si avvicina e lo tocca con tenerezza. In quella mano che tocca si compie il mistero dell’amore di Dio. Il mistero non \u00e8 una realt\u00e0 incomprensibile. E’ piuttosto incomprensibile la durezza e la cattiveria degli uomini, spesso distanti a tal punto da non riuscire n\u00e9 a parlarsi n\u00e9 ad amarsi. Ma quando quella mano si stende l’amore di Dio ci tocca, fisicamente. Ges\u00f9 disse a quel cieco : “Va a lavarti nella piscina di Siloe”. Il cieco vi and\u00f2, “si lav\u00f2 e torn\u00f2 vedendo”, nota, stringato, l’evangelista. La guarigione non \u00e8 questione di magia o di pratiche esoteriche.<\/p>\n

\u00c8\u00a0molto pi\u00f9 semplice: basta obbedire alle parole di Ges\u00f9. Anche per noi \u00e8 possibile rivivere questa pagina della Scrittura: \u00e8 sufficiente lasciarsi toccare il cuore dal Vangelo e immergersi nella piscina di Siloe ch’\u00e8 la Messa della domenica. E saremo guariti dalla cecit\u00e0. Forse accadr\u00e0 anche a noi quello che accadde al cieco: non essere compresi. Toccato dal Signore, quel cieco praticamente rinacque; non solo vedeva coloro che prima non vedeva, ma si era anche un poco affezionato a Ges\u00f9 anche se non lo conosceva bene. Era insomma diventato un uomo nuovo, tanto da suscitare perplessit\u00e0 tra coloro che pure lo conoscevano.<\/p>\n

Alcuni pensavano persino che non era la stessa persona che stava a chiedere l’elemosina. Altri, come i farisei, giunsero ad accusarlo sino a cacciarlo fuori. Ma, cacciato fuori, incontr\u00f2 nuovamente il Signore. Gli altri lo cacciano, ma Ges\u00f9 lo trova, e gli parla ancora. Ges\u00f9 non abbandona chi ha iniziato ad ascoltarlo, chi si \u00e8 affidato alle sue mani, chi si \u00e8 lasciato toccare il cuore. In questo nuovo incontro Ges\u00f9 gli apre gli occhi del cuore. \u00c8\u00a0quello di cui noi abbiamo bisogno, di settimana in settimana, per purificarci dalle nostre chiusure, per rafforzare le nostre mani, per allargare il nostro cuore, per abbracciare anche noi come quel cieco il Signore Ges\u00f9 e dirgli: “Io credo, Signore”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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