{"id":2249,"date":"2002-03-01T00:00:00","date_gmt":"2002-03-01T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2249"},"modified":"2015-07-01T11:24:15","modified_gmt":"2015-07-01T09:24:15","slug":"dammi-da-bere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dammi-da-bere\/","title":{"rendered":"“Dammi da bere”"},"content":{"rendered":"
Era mezzogiorno e il sole cadeva a picco. Ges\u00f9 oltre ad essere stanco, aveva anche fame e sete. Era stanco, non per il cammino fatto, ma per il continuo correrci dietro per trarci fuori dai guai, per difenderci dai pericoli, per liberarci dai peccati nei quali cadiamo. \u00c8\u00a0la stanchezza del buon pastore che va in cerca della pecora che si \u00e8 perduta. Aveva fame, ma non tanto di pane. I discepoli, dopo aver portato il cibo, dissero a Ges\u00f9: “Rabb\u00ec, mangia”. Ma egli rispose: “Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete…Mio cibo \u00e8 fare la volont\u00e0 di colui che mi ha mandato”.<\/p>\n
I discepoli non capivano che la fame di Ges\u00f9 era portare a compimento l’opera del Padre. Aveva sete; non di acqua, ma della salvezza degli uomini. E’ la stessa sete di Ges\u00f9 sulla croce: “Ho sete”. Mostrava cos\u00ec la verit\u00e0 di quella crocifissione: aveva a tal punto sete da salvarci dal lasciarsi crocifiggere.Questo Dio, seduto al bordo del pozzo, chiede alla donna samaritana che si accosta per prendere l’acqua: “Dammi da bere”. Ges\u00f9 ha sete di affetto, ha sete d i raccogliere accanto a s\u00e9 uomini e donne per salvarli. In genere fuggiamo da questa richiesta di amore e di compagnia cos\u00ec forte e radicale, perch\u00e9 senza dubbio l’amore del Signore \u00e8 un amore esigente.<\/p>\n
Noi preferiamo i nostri piccoli amori, le nostre piccole rivincite, ad un amore robusto come quello di Ges\u00f9. E opponiamo a lui la stessa resistenza che gli oppose quella samaritana : “Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono una donna samaritana ?” In realt\u00e0, la richiesta di Ges\u00f9 superava gi\u00e0 un muro: parlava con una donna, per di pi\u00f9 samaritana. La donna \u00e8 scossa da quella richiesta, ma non comprende l’energia di amore che c’\u00e8 dietro le parole di Ges\u00f9: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi \u00e8 colui che ti dice: dammi da bere, tu stessa ne avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Dio amava quella donna quando era ancora lontana; anche se lei non se n’era accorta. La sua vita, segnata dalle delusioni e dai tradimenti, forse non le dava pi\u00f9 speranza alcuna.<\/p>\n
\u00c8\u00a0la storia dei cinque mariti. Ormai non credeva molto negli altri e non aveva neppure tanta fiducia in s\u00e9. Come poteva aver fiducia di uno straniero? Come poteva capire che era Dio a parlarle in quel giudeo stanco e assetato e senza neppure uno strumento per prendere l’acqua? “Da dove hai dunque quest’acqua viva?” chiede rassegnata e scettica. Per lei abituata alla durezza della vita, la parola non contava pi\u00f9, non cambiava, non dava vita. Ma Ges\u00f9 insiste: “chi beve dell’acqua che io gli dar\u00f2, non avr\u00e0 mai pi\u00f9 sete”. L’insistenza inizia a far breccia nel cuore di quella donna. Appunto come l’insistenza della Parola di Dio che ogni domenica ci viene incontro. E sgorga dal cuore di quella donna la prima preghiera: “Signore dammi di quest’acqua perch\u00e9 io non abbia pi\u00f9 sete”.<\/p>\n
\u00c8\u00a0una preghiera un po’ impacciata, ma vera, perch\u00e9 le sale dal cuore. Ed \u00e8 proprio il cuore che vuole Ges\u00f9; \u00e8 l\u00ec che egli cerca i veri adoratori. Non contano le cose o gli atteggiamenti esterni, conta il cuore, il cuore pentito e rivolto al Signore. E alla domanda della donna su chi sia il Messia, Ges\u00f9 le risponde: “Sono io che ti parlo”. In quel caldo mezzogiorno, quell’uomo stanco aveva risposto con le parole solenni che Dio disse a Mos\u00e9 dal roveto ardente: “Sono io”. Non ci vuole grande solennit\u00e0 per vivere la teofania, l’incontro con il Signore. Egli ci viene incontro e vuole entrare nel cuore di ognuno di noi per dirci il suo amore e assieme il bisogno che ha di noi.<\/p>\n
Nella santa Liturgia della domenica noi troviamo seduto, forse stanco per averci rincorso durante la settimana, il Signore Ges\u00f9 che ci aspetta. Inizia anche con noi quel dialogo che intraprese con la samaritana, sino a farci comprendere quanto ci vuol bene. Egli ci viene accanto ben pi\u00f9 amico dei cinque uomini che ebbe quella donna; viene come un fratello ben pi\u00f9 vicino dei compatrioti che aveva. Il Signore ci \u00e8 fedele malgrado le infedelt\u00e0 di ognuno. Da quell’incontro un’energia nuova entr\u00f2 nel cuore di quella donna: “Lasci\u00f2 la brocca e and\u00f2 in citt\u00e0 e disse: Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto…Uscirono allora dalla citt\u00e0 e andarono da lui”. Un’energia di amore era entrata nella sua vita. Oggi anche noi con umilt\u00e0 e con fede, gli diciamo come quella Samaritana: “Dacci o Signore l’acqua viva che ci disseta”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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