{"id":22023,"date":"2014-02-06T16:40:51","date_gmt":"2014-02-06T14:40:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=22023"},"modified":"2015-05-04T11:49:15","modified_gmt":"2015-05-04T09:49:15","slug":"convegno-nazionale-di-pastorale-giovanile-temi-e-prospettive","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/convegno-nazionale-di-pastorale-giovanile-temi-e-prospettive\/","title":{"rendered":"Convegno nazionale di pastorale giovanile: temi e prospettive"},"content":{"rendered":"

\"Gmg\"<\/a>Si terr\u00e0 a Genova la prossima settimana il 13\u00b0 Convegno nazionale organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg). L\u2019ispirazione per il tema, \u201cTra il porto e l\u2019orizzone\u201d \u00e8 venuta – dice don Michele Falabretti<\/strong>, responsabile Snpg – \u201cdal luogo scelto, ovvero il porto antico di Genova. Il porto esprime bene l\u2019idea di accoglienza, di riparo. E la cura educativa \u00e8 innanzitutto la capacit\u00e0 di custodirti soprattutto nei momenti di difficolt\u00e0. Nello stesso tempo, una cura educativa vera \u00e8 quella che ti permette di ripartire e che ti apre nuovi orizzonti. Un educatore in gamba \u00e8 pronto ad accogliere il giovane e a lasciarlo ripartire con un percorso di vita senza lasciarlo in mare aperto. Cos\u00ec accende il faro per orientarlo\u201d.<\/p>\n

Cosa si propone di dire il convegno a chi si occupa dell\u2019animazione e della cura del mondo dei giovani?<\/strong><\/p>\n

\u201cIl convegno si rivolge a tutti quelli che hanno il coraggio e la responsabilit\u00e0 di farsi carico dei giovani. Le direzioni della navigazione della vita non sono sempre certe, a volte si tratta di provare a uscire in mare aperto e, se necessario, tornare indietro. La capacit\u00e0 dell\u2019educatore \u00e8 quella di riconoscere il bisogno di gradualit\u00e0. Il mare aperto \u00e8 un bisogno di tutti, ci possono essere false partenze. L\u2019educatore \u00e8 a fianco del giovane perch\u00e9 non si perda\u201d.<\/p>\n

Come interloquire con giovani sempre pi\u00f9 istruiti, che abitano con i genitori, che non hanno lavoro, che non riescono a mettere su famiglia, che non hanno fiducia nelle istituzioni?<\/strong><\/p>\n

\u201cRipartendo dalla centralit\u00e0 della comunit\u00e0 cristiana. Non \u00e8 pi\u00f9 il tempo degli \u2018esperti di pastorale giovanile\u2019 cui caricare il tema dei giovani come fosse un \u2018problema\u2019. Un concetto questo bene espresso nel documento del 1999 Educare i giovani alla fede<\/em>. La comunit\u00e0 deve farsi carico dei giovani. La situazione \u00e8 drammatica, ma se ne viene fuori insieme. Non possono essere un prete, due suore e quattro educatori a tenere in piedi una bella esperienza e battere la mano sulla spalla a un giovane dicendogli: \u2018Stai tranquillo, che tanto prima o poi un lavoro salta fuori\u2019. Di educatori che sanno suonare la chitarra e che sorridono ma non riescono a cogliere i problemi reali dei giovani non sappiamo che farcene. \u00c8 urgente ridisegnare la figura dell\u2019educatore\u201d.<\/p>\n

Che tratti distintivi deve avere questa nuova figura?<\/strong><\/p>\n

\u201cInnanzitutto deve avere una passione profonda, che sappia spendersi nel momento in cui accetta la sfida educativa, che a volte ti fa andare a mille e a volte ti fa perdere colpi. Ma senza abbandonare i ragazzi. Un educatore che non costruisce solo momenti di festa ma che condivide tutto con i giovani, anche le lacrime, quando non sa pi\u00f9 che fare. La cura educativa non \u00e8 legata solo al \u2018saper fare\u2019 ma al \u2018saper essere\u2019. C\u2019\u00e8 bisogno di una passione che torni senza paura alla domanda: perch\u00e9 lo facciamo?\u201d.<\/p>\n

Parlava di comunit\u00e0 cristiana. In che modo la Chiesa deve ricalibrare la propria azione pastorale?<\/strong><\/p>\n

\u201cDeve essere una comunit\u00e0 che attiva delle reti, e che tiene lo sguardo aperto sui suoi giovani. La pastorale giovanile non sono le cose che fai per e con i giovani ma \u00e8 la capacit\u00e0 degli educatori di tornare dagli adulti e fare in modo che tengano l\u2019attenzione alta sulle nuove generazioni. Una pastorale giovanile non pu\u00f2 basarsi su una fiducia smisurata negli \u2018eventi\u2019 (davanti ai quali comunque non ci si deve tirare indietro; e penso alle Gmg, che sono bellissime). Se tornare a casa, per un giovane, vuol dire non aver futuro, anche quei momenti rischiano di essere un tradimento. Sono l\u2019offerta di un sogno che mai si potr\u00e0 realizzare. Occuparsi dei giovani a 360 gradi, ma non perch\u00e9 li si considera malati. La cura educativa va intesa come il collocare i giovani dentro la vita di una comunit\u00e0, accanto agli adulti, agli anziani, ai bambini. Mettere i giovani in condizione di essere persone in grado di ricevere dalla comunit\u00e0, ma anche di donare\u201d.<\/p>\n

Come dire: aiutare i giovani a vivere, e non a campare\u2026<\/strong><\/p>\n

\u201cAggiungerei anche aiutare i giovani a collocarsi nel mondo. La comunit\u00e0 cristiana pu\u00f2 mostrare al mondo che esiste un modo attento e pieno di carit\u00e0 di fare spazio alle nuove generazioni. Allo stesso modo, i giovani devono sapere che la vita si conquista, e che noi non possiamo portare i loro pesi in eterno. Nessun giovane si \u00e8 mai conquistato uno spazio perch\u00e9 gli adulti o chi gli stava davanti lo ha fatto passare. Nella vita si entra formandosi. La fede non \u00e8 fuga dal mondo, ma lo strumento che ti permette di entrarci, avendo con te la forza della verit\u00e0 del Vangelo\u201d.<\/p>\n

Il convegno<\/h3>\n

Era il porto e l\u2019orizzonte. Le direzioni della cura educativa\u201d \u00e8 il tema del XIII Convegno nazionale che il Servizio Cei per la pastorale giovanile della Cei organizza a Genova dal 10 al 13 febbraio. Il convegno \u00e8 indirizzato agli incaricati diocesani di pastorale giovanile e a coloro che si occupano dell\u2019animazione del mondo giovanile. La scelta del tema si inserisce nel decennio che la Chiesa italiana ha dedicato alla \u201ccura educativa\u201d, inserito in un contesto di fede cristiana. Ad aprire i lavori sar\u00e0 mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, e a concluderli il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Si terr\u00e0 a Genova la prossima settimana il 13\u00b0 Convegno nazionale organizzato dal Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg). L\u2019ispirazione per il tema, \u201cTra il porto e l\u2019orizzone\u201d \u00e8 venuta – dice don Michele Falabretti, responsabile Snpg – \u201cdal luogo scelto, ovvero il porto antico di Genova. Il porto esprime bene l\u2019idea di accoglienza, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[9,610,8,10],"tags":[1372,2509,2025,1113,1407,1125,1076,1631,1535],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/22023"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=22023"}],"version-history":[{"count":5,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/22023\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":32448,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/22023\/revisions\/32448"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=22023"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=22023"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=22023"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}