Andrea Rossi<\/strong>, hanno introdotto adulti, giovani e giovanissimi al tema di questa seconda tappa: \u201ci giorni del rifiuto\u201d o ancor meglio \u201cil dono rifiutato\u201d. Parallelamente, gli educatori dell\u2019Azione cattolica ragazzi si sono dedicati ai bambini riservando per loro momenti di gioco, divertimento ed evangelizzazione adatta alla loro et\u00e0. Giornate come quella di sabato sono occasioni innanzitutto per riprendere in mano la propria vita, il proprio cammino di fede spesso faticoso e incostante e per mettersi in discussione in prima persona. Noi, figli amati da Dio, siamo chiamati alla felicit\u00e0. Una felicit\u00e0 che proprio come i desideri, di cui abbiamo parlato nel primo incontro, viene dall\u2019Alto: non basata quindi sulle comodit\u00e0, su vie larghe e facilmente percorribili, n\u00e9 tantomeno su scelte egoistiche.<\/p>\nLa felicit\u00e0 di cui abbiamo iniziato a parlare \u00e8 quella delle Beatitudini e siamo partiti proprio dalla prima: \u201cBeati i poveri in spirito\u201d. Ogni gruppo, diviso per et\u00e0, ha cercato di sviscerare l\u2019argomento attraverso riflessioni, testimonianze e un momento di confronto. Focalizzando l\u2019attenzione sui giovani e giovanissimi, il punto di partenza da cui si \u00e8 partiti \u00e8 stato proprio capire chi fosse il povero in<\/em> spirito<\/em> e perch\u00e9, contrariamente a quanto avviene nella societ\u00e0 di oggi, nel Vangelo il povero \u00e8 beato, cio\u00e8 felice. Con l\u2019aiuto di un video realizzato dagli educatori e della lettura di un passo della Bibbia (Gen<\/em> 3,1-7) si \u00e8 messo in evidenza innanzitutto come la condizione di povert\u00e0 sia legata a quella di nudit\u00e0. Tutti abbiamo dentro di noi una parte che non ci piace, che non accettiamo e cerchiamo di mascherare. Quella parte nuda di noi la rifiutiamo, la nascondiamo con idoli, a cui chiediamo vita e da cui riceviamo in cambio solo illusioni e delusioni. Spesso si corre il rischio di vivere per piacere agli altri, per attirare l\u2019attenzione, per piacere e non guardando veramente chi siamo e per cosa siamo stati creati. Dio \u00e8 proprio nelle nostre povert\u00e0 che vuole entrare, le guarda con tenerezza, le comprende, le ama e le esalta, se glielo permettiamo! Bisogna allora imparare a farsi umili, a vivere con la consapevolezza che l\u2019unico che pu\u00f2 darci quella Vita vera che tanto cerchiamo \u00e8 Dio, e non quelle maschere che alimentano la nostra superbia e insoddisfazione. La povert\u00e0 della prima beatitudine allora \u00e8 proprio il farsi poveri, diventare umili, mendicanti di Amore, un amore che va coltivato e condiviso con gli altri. Imparare a togliere il superfluo per fare spazio, uno spazio nuovo che va riempito di essenziale. \u201cFatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma. Perch\u00e9 dove \u00e8 il vostro tesoro, l\u00e0 sar\u00e0 anche il vostro cuore\u201d (Lc<\/em> 12,33-34). La serata \u00e8 poi proseguita con la cena insieme e di nuovo un momento diviso di confronto per gli adulti, di gioco per i piccoli e di formazione per i giovani. Questi ultimi si sono trasferiti nei locali dell\u2019oratorio dove don Riccardo<\/strong> Ceccobelli<\/strong> aveva pensato un momento di preghiera ed evangelizzazione appositamente per loro.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Il 25 gennaio presso i locali della parrocchia del Ss. Crocifisso in Todi si \u00e8 tenuto il secondo incontro della \u201cScuola della Parola: palestra di comunit\u00e0\u201d. Un clima disteso, sereno e familiare \u00e8 quello che si \u00e8 respirato a partire dal primo momento, iniziato nel pomeriggio all\u2019interno della chiesa. 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