{"id":21690,"date":"2014-01-23T17:08:55","date_gmt":"2014-01-23T15:08:55","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=21690"},"modified":"2018-07-27T20:17:49","modified_gmt":"2018-07-27T18:17:49","slug":"castello-al-cafe-teologico-si-parla-di-pillole-abortive","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/castello-al-cafe-teologico-si-parla-di-pillole-abortive\/","title":{"rendered":"Castello. Al Caf\u00e9 teologico si parla di pillole abortive"},"content":{"rendered":"
\"Mantovani<\/a>
Mantovani durante l\u2019incontro<\/figcaption><\/figure>\n

Nel primo incontro del \u201cCaf\u00e9 teologico\u201d dell\u2019anno, il 17 gennaio, \u00e8 stata proposta la provocazione: \u201cLe pillole contraccettive uccidono?\u201d. Alla domanda ha cercato di rispondere la dott.ssa Chiara Mantovani<\/strong>, esperta in bioetica e membro dell\u2019Associazione medici cattolici italiani (Amci). L\u2019ospite ha esordito ponendo l\u2019attenzione sull\u2019uso improprio e distorto che spesso media, pubblicit\u00e0 e societ\u00e0 fanno di alcuni termini, in sostituzione di altri la cui connotazione semantica pu\u00f2 colpire maggiormente la sensibilit\u00e0, come ad esempio \u201cinterruzione volontaria della gravidanza\u201d invece di \u201caborto\u201d. \u201cCambiare il nome alle cose non cambia le cose in s\u00e9\u201d ha per\u00f2 sottolineato, parafrasando Platone, la dottoressa, che ha aggiunto: \u201cRiguardo alla contraccezione, noi appiattiamo nel significato di una parola quelle che in realt\u00e0 sono quattro cose distinte: contraccezione, intercezione, controgestazione e aborto, che non sono sinonimi. Non possiamo chiamare allo stesso modo due diverse situazioni come l\u2019impedimento della fecondazione tra ovulo e spermatozoi, oppure il fatto di impedire lo sviluppo di un ovocita fecondato o l\u2019annidamento. E se riflettiamo bene sui fatti, negli ultimi due casi citati dovremmo parlare di aborto, perch\u00e9 ogni zigote, feto o embrione che non nasce \u00e8 un bambino che non nasce\u201d. Presentati all\u2019uditorio alcuni errori e superficialit\u00e0 con cui la stampa spesso tratta il problema della contraccezione, Mantovani \u00e8 poi passata a spiegare funzionamento e caratteristiche di alcune pillole anticoncezionali, le quali possono risultare anche rischiose per la salute della donna, con i loro effetti collaterali. \u201cLa pillola – ha aggiunto – andrebbe considerata alla stregua di qualsiasi altro farmaco, ma nel caso in questione non esisterebbe alcuna malattia da curare, a meno che non arrivassimo a pensare la gravidanza come una patologia\u201d. \u201cOggi – ha quindi concluso la relatrice – \u2018contraccezione\u2019 non \u00e8 pi\u00f9 una parola con connotazioni negative, anzi porta con s\u00e9 una carica semantica legata alla responsabilit\u00e0. Inoltre stiamo banalizzando l\u2019idea di libert\u00e0, vista pi\u00f9 come possibilit\u00e0 di poter fare tutto quello che si vuole, e come si vuole, che non come uno sforzo da affrontare verso il bene. Inoltre non cerchiamo pi\u00f9 di capire se ci\u00f2 che facciamo sia giusto o no, ma facciamo quello che ci piace. Abbiamo smarrito il significato della persona, della sessualit\u00e0 e dell\u2019amore: il sesso, nella nostra societ\u00e0, ha a che fare solo con la fisiologia e non pi\u00f9 con la sua componente affettiva\u201d. \u201cCos\u00ec, assieme agli embrioni – ha sintetizzato Chiara Mantovani – muoiono anche il senso dell\u2019affettivit\u00e0 e della sessualit\u00e0, la capacit\u00e0 di assunzione di responsabilit\u00e0 e quella di guardare obiettivamente la realt\u00e0\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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