{"id":21034,"date":"2013-12-13T10:53:26","date_gmt":"2013-12-13T08:53:26","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=21034"},"modified":"2021-11-28T18:17:15","modified_gmt":"2021-11-28T16:17:15","slug":"dossier-maltempo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dossier-maltempo\/","title":{"rendered":"Dossier maltempo"},"content":{"rendered":"
\"Un<\/a>
Un ponte travolto dall\u2019acqua a Isola Fossara, Scheggia<\/figcaption><\/figure>\n

Il 10, 11 e 12 novembre l\u2019Umbria \u00e8 stata colpita da un\u2019ondata di maltempo eccezionale, cha ha causato frane e allagamenti. Finita l\u2019emergenza, a distanza di circa un mese, la macchina operativa resta pienamente in moto, con l\u2019avvio degli interventi pi\u00f9 urgenti e la grande incognita degli aiuti governativi.<\/p>\n

L\u2019evento<\/strong><\/p>\n

L\u2019ondata di maltempo del novembre scorso ha colpito prevalentemente la parte nord-orientale della regione, che \u00e8 stata interessata da frane, smottamenti, allagamenti e piene dei fiumi quali il Tevere, l\u2019Alto Chiascio in zona Branca, il Topino e il Sentino, che in quell\u2019occasione ha esondato colpendo 12 abitazioni. Al lavoro a fianco della Protezione civile regionale, anche quaranta associazioni e circa 200 volontari.<\/p>\n

I territori umbri maggiormente colpiti sono stati tutti i Comuni della fascia appenninica. Il Comune in assoluto pi\u00f9 danneggiato, per numero e gravit\u00e0 dei dissesti, \u00e8 stato quello di Scheggia e Pascelupo, seguito da Costacciaro, Gualdo Tadino, Gubbio, Montone, Sigillo, Nocera Umbra e Sellano.<\/p>\n

\u201cPer fortuna – sottolinea l\u2019architetto Diego Zurli<\/strong>, coordinatore dell\u2019ambito Ambiente, territorio e infrastrutture della Protezione civile regionale – l\u2019ondata di maltempo ha interessato una zona della regione poco abitata. Si \u00e8 trattato soprattutto di edifici allagati al pianterreno o temporaneamente evacuati o isolati, come l\u2019ospedale di Branca. I danni principali hanno interessato la viabilit\u00e0, compromettendo totalmente o parzialmente la transitabilit\u00e0 di alcune strade, anche di notevole importanza, come la Flaminia e la Contessa\u201d.<\/p>\n

La situazione attuale<\/strong><\/p>\n

Dal 10 novembre a oggi, la Protezione civile regionale non ha mai smesso di lavorare. Terminata la fase acuta dell\u2019emergenza, \u00e8 iniziata la conta dei danni e i primi interventi. \u201cAbbiamo lavorato al fianco dell\u2019Agenzia forestale – prosegue Zurli – e, in alcuni casi, di imprese locali che si sono messe a disposizione per le situazioni pi\u00f9 impellenti nei Comuni maggiormente colpiti. Le arterie stradali pi\u00f9 danneggiate, la Flaminia e la Contessa, sono state riaperte al traffico, seppur parzialmente, grazie all\u2019intervento tempestivo della Provincia. Ovviamente, per il ripristino completo di tutta la viabilit\u00e0 occorreranno settimane e progetti strutturali approfonditi di notevole impegno, anche economico\u201d.<\/p>\n

Alcuni giorni fa la Giunta regionale ha stanziato 233 mila euro per garantire fin da subito ai Comuni colpiti alcune risorse per interventi di piccola entit\u00e0. \u201cStiamo infine raccogliendo – conclude Zurli – tutte le segnalazioni di danni da parte di Amministrazioni, aziende e privati. Entro qualche giorno sar\u00e0 pronto un dossier completo con la stima puntuale dei danni, che verr\u00e0 inviato al dipartimento nazionale di Protezione civile, con il quale saranno formalmente chieste le risorse necessarie per far fronte a tutti gli interventi necessari. Con molta probabilit\u00e0, seguir\u00e0 poi un sopralluogo diretto del Dipartimento nazionale. Ci auguriamo, visti i tempi difficili, che le risorse riescano ad arrivare\u201d.<\/p>\n

I danni all\u2019agricoltura<\/strong><\/p>\n

L\u2019ondata di maltempo che ha investito parte dell\u2019Umbria lo scorso novembre ha dato il colpo di grazia a un anno da dimenticare per il settore dell\u2019agricoltura e dell\u2019allevamento, piegato sotto i colpi di eventi metereologici sempre pi\u00f9 violenti e improvvisi.<\/p>\n

L\u2019allarme arriva dagli stessi lavoratori del settore, attraverso le associazioni di categoria. \u201cIn alcuni casi – sottolineano dalla Coldiretti Umbria – le eccezionali piogge hanno allagato terreni appena seminati a cereali, con il rischio di asfissia delle piante. In altri casi, invece, hanno impedito le operazioni di semina. Ci giungono segnalazioni di allagamenti, frane, smottamenti, ma anche di danni alle strutture aziendali, agli allevamenti e alle olivicolture\u201d.<\/p>\n

La difficile situazione della nostra agricoltura \u00e8 stata riconosciuta anche dal Governo, che ha sancito, tramite decreto ministeriale, l\u2019eccezionalit\u00e0 degli eventi calamitosi verificatisi in Umbria nel corso del 2013. L\u2019obiettivo del riconoscimento \u00e8 quello di adottare misure specifiche di finanziamento dal Fondo nazionale di solidariet\u00e0 per l\u2019agricoltura, nonch\u00e9 di sospendere gli oneri tributari e contributivi a favore delle popolazioni che hanno subito i maggiori danni a causa degli eventi alluvionali.<\/p>\n