{"id":20978,"date":"2013-12-07T18:49:57","date_gmt":"2013-12-07T16:49:57","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=20978"},"modified":"2015-07-08T11:32:00","modified_gmt":"2015-07-08T09:32:00","slug":"custodire-lumanita-le-conclusioni-dellarcivescovo-bassetti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/custodire-lumanita-le-conclusioni-dellarcivescovo-bassetti\/","title":{"rendered":"Custodire l’umanit\u00e0. Le conclusioni dell’arcivescovo Bassetti"},"content":{"rendered":"
\"Mons.<\/a>
Mons. Gualtiero Bassetti<\/figcaption><\/figure>\n

Carissimi,<\/p>\n

il mio intervento sar\u00e0 soltanto un breve intervento conclusivo. Il mio compito, questa sera, si limiter\u00e0 soltanto a tirare le fila di questi due giorni di riflessione che non esito a definire straordinari e sorprendenti: sia per la qualit\u00e0 degli interventi, che per la grande risonanza di pubblico che ha avuto questo incontro.<\/p>\n

Per questo motivo non posso che iniziare ringraziando calorosamente tutti i relatori che hanno risposto con gioia a questo invito e che sono intervenuti su questo palco.<\/p>\n

Non posso non ringraziare, inoltre, il pubblico numerosissimo che \u00e8 venuto qui ad Assisi anche da fuori regione \u2013 dalla Lombardia, dal Friuli, dalla Toscana, persino dalla Sicilia! \u2013 e che ha dimostrato, in questa due giorni, un’attenzione costante: ho notato che moltissimi scrivevano prendendo appunti e sono tantissimi coloro che ci hanno gi\u00e0 richiesto gli atti.<\/p>\n

Voglio ringraziare, infine, tutte le associazioni e le realt\u00e0 ecclesiali della regione che hanno aderito con entusiasmo a questa iniziativa. Un’iniziativa complessa e molto impegnativa che \u00e8 stata realizzata soprattutto grazie allo sforzo progettuale di alcuni giovani intellettuali supportati, con grandissima partecipazione e competenza, da un gruppo di giovanissimi volontari, per lo pi\u00f9 studenti, che hanno dato tutto se stessi per il successo di questa iniziativa.<\/p>\n

E ringrazio, infine, non certo ultimo per importanza, il Signore che ha permesso tutto questo. Che ha fatto s\u00ec che, attraverso percorsi inattesi e inesplorati, per due giorni, qui ad Assisi, alcuni tra i pi\u00f9 importanti intellettuali laici e cattolici del nostro Paese, e non solo, si incontrassero e dialogassero intorno alle parole di papa Francesco: “Custodire l’umanit\u00e0. Verso le periferie esistenziali”.<\/p>\n

Questo convegno, lo voglio dire subito a scanso di equivoci, non nasce dalla volont\u00e0 di voler costruire una “societ\u00e0 nuova” in cui si possano udire malcelate tentazioni neoguelfe. E soprattutto non nasconde nessuna pretesa di ingegneria sociale. Questo incontro \u00e8, invece, il frutto di un’assunzione di responsabilit\u00e0 da parte di quanti hanno la piena consapevolezza di vivere all’interno di un eccezionale e delicatissimo periodo di transizione storica. Oggi, stiamo vivendo un momento di passaggio epocale, caratterizzato da profondi mutamenti culturali, geopolitici ed economici che, velocemente e bruscamente, stanno ridisegnando la geografia morale e culturale del mondo in cui viviamo.<\/p>\n

Molti degli interventi di questi giorni sono partiti proprio da questo assunto di fondo.<\/p>\n

La grande narrazione del tempo presente \u00e8 caratterizzata dal paradigma della “crisi economica” a cui si aggiunge quello dell’agonia e del “declino” del mondo occidentale. Un declino, secondo alcuni ineluttabile, i cui effetti sarebbero sotto gli occhi di tutti: il rallentamento della crescita economica e l’aumento dei debiti pubblici degli Stati si legano, inesorabilmente, con l’invecchiamento progressivo della popolazione e con l’aumento di comportamenti antisociali. Il magistero della Chiesa cattolica ormai da anni insiste, giustamente, nel ritenere che alla base di questa lancinante crisi economica si colloca una profonda crisi morale dell’uomo moderno.<\/p>\n

Una \u201ccrisi etica\u201d, \u201cdi fede\u201d e, in definitiva, della \u201cmancanza di significato e di valori\u201d. \u00c8 la crisi \u201cdell\u2019uomo che cerca di esistere solo positivisticamente, nel calcolabile nel misurabile\u201d e che \u201calla fine rimane soffocato\u201d. \u00c8 la crisi dell’uomo moderno che ha cercato di farsi Dio di se stesso negando ogni forma di trascendente e rimanendo, alla fine, senza Dio e senza una prospettiva futura che non sia riassumibile nel godimento, qui e ora, dei beni materiali che il Mondo gli presenta davanti. \u00c8 la crisi dell’uomo moderno, infine, che vive in un indefinito e opprimente presente, con sempre meno consapevolezza del proprio passato e della propria storia e, di conseguenza, con sempre meno capacit\u00e0 di proiettarsi nel futuro.<\/p>\n

Questa scarsa consapevolezza del passato sta portando la nostra societ\u00e0 a vivere, ormai, in una sorta di presente totalizzante e pervasivo. Un presente asfissiante che sta, di fatto, delineando una sorta di “societ\u00e0 orizzontale” in cui si riverbera, sempre pi\u00f9, non solo l’assenza di una verticalit\u00e0 delle dimensioni interpersonali \u2013 in cui le funzioni e i ruoli, a partire da quello del padre e della madre vengono sempre pi\u00f9 messi in discussione \u2013 ma, anche e soprattutto, la mancanza di un anelito a guardare in alto, verso il cielo, e nel profondo, nel proprio cuore.<\/p>\n

Uno dei prodotti pi\u00f9 eclatanti di questa condizione di sradicamento esistenziale, da cui deriva, in parte, questo stato di stagnazione sociale e di immobilismo gerontocratico, \u00e8 la profonda incrinatura del “patto generazionale” che, da sempre, sta alla base della convivenza sociale. \u00c8 la lacerazione di quello scambio fondativo tra le generazioni che \u00e8 una condizione imprescindibile di sussistenza non solo per il cristianesimo ma, laicamente, per la stabilit\u00e0 della societ\u00e0.<\/p>\n

Uno dei fattori pi\u00f9 inquietanti, pi\u00f9 preoccupanti e forse \u2013 lasciatemelo dire \u2013 anche pi\u00f9 vergognosi di questa difficilissima crisi morale-economica \u00e8 proprio questa rottura del patto tra le generazioni, tra i vecchi e i giovani, che di fatto sta scaricando dolorosamente il peso maggiore della crisi sui nostri figli e sui nostri nipoti. Nessuno di noi \u00e8 immune da responsabilit\u00e0. Ognuno di noi ha il dovere di domandarsi il perch\u00e9 di questa situazione.<\/p>\n

I dati pubblicati ieri dall’Istat sul tasso di disoccupazione giovanile in Italia lasciano sgomenti: il 41% dei giovani non ha un lavoro. \u00c8 il dato peggiore dal 1977 ad oggi.<\/p>\n

Come non capire che dietro queste statistiche terribili si cela, non tanto e non solo una tecnicalit\u00e0 economica, ma un drammatico vuoto esistenziale, una funesta rottura antropologica nel rapporto di scambio tra genitori e figli?<\/p>\n

Come capirete, si tratta, ovviamente, di un rapporto importantissimo, di un vincolo decisivo per il futuro dell’umanit\u00e0. Un rapporto di reciprocit\u00e0 tra le generazioni, di scambio reciproco di esperienze e di opportunit\u00e0, di diritti e di doveri che non pu\u00f2 pi\u00f9 essere quello attuale in cui ad una parte della societ\u00e0, quella adulta \u00e8 stato garantito tutto \u2013 e forse anche di pi\u00f9 \u2013 e ad una parte della societ\u00e0, quella giovane e femminile, non \u00e8 stato garantito nulla, se non la precariet\u00e0 della propria esistenza.<\/p>\n

Questa consapevolezza della crisi morale-economica della nostra societ\u00e0 non deve, per\u00f2, in alcun modo, farci perdere la speranza e farci distogliere lo sguardo dalla bussola della nostra vita, che \u00e8 sempre indubitabilmente Cristo.<\/p>\n

Questo 2013 che ci stiamo lasciando alle spalle \u00e8 stato, sotto molti punti di vista, un anno importantissimo e che ha mostrato al Mondo \u2013 lasciatemelo dire \u2013 l’irruzione potente e salvifica dell’azione dello Spirito santo nella vita degli uomini. Quando nel febbraio di quest’anno papa Benedetto XVI ha rassegnato le sue dimissioni, ha compiuto un gesto il cui significato \u00e8 cos\u00ec grande che oggi, forse, noi riusciamo solo a sfiorarne i contenuti pi\u00f9 importanti.<\/p>\n

Lo voglio dire a bassa voce, senza particolare enfasi, ma in modo chiaro e netto: Benedetto XVI \u00e8 salito sulla croce, spogliandosi di tutto se stesso e, ispirato dallo Spirito Santo, ha impresso una svolta epocale nella storia dell’umanit\u00e0.<\/p>\n

Quel gesto ha mosso la storia. Ed \u00e8 stato un gesto di cui non si pu\u00f2 non sottolineare l’umilt\u00e0, la libert\u00e0 e la fede profondissima. Un gesto a cui noi oggi guardiamo con ammirazione, devozione e gratitudine. (e che forse merita un applauso?)<\/p>\n

Un gesto, dicevo, che ha mosso la storia, che ha aperto strade nuove e inaspettate come l’arrivo di un nuovo pontefice “preso dalla fine del mondo” e che, tra le moltissime novit\u00e0 che si potrebbero sottolineare, ha preso, per primo, il nome del poverello d’Assisi, San Francesco.<\/p>\n

Questo tempo, dunque, non \u00e8 soltanto un tempo segnato dalla crisi economica, ma \u00e8 indubbiamente un tempo favorevole, \u00e8 un kair\u00f2s<\/em>, un tempo nel quale accogliere la grazia di Dio. Un tempo che va compreso e che non va demonizzato. Sia per i credenti che per i non credenti. Per la Chiesa questo tempo \u00e8, indiscutibilmente, il tempo dell’annuncio. Un annuncio autentico e vigoroso della bellezza del Vangelo. Un Vangelo annunciato ai malati e ai bambini, ai poveri e alle famiglie. Un Vangelo annunciato, prima di tutto, agli ultimi. Una Chiesa che non annuncia il Vangelo \u00e8 una Chiesa ritirata nelle stanze vuote di una mondanit\u00e0 spirituale che non produce frutto. Una Chiesa che evangelizza \u00e8, invece, prima di tutto una chiesa di popolo. E in questi due giorni, forse, abbiamo visto e toccato con mano questo popolo.<\/p>\n

In questo particolare crinale della storia, dunque, la recente pubblicazione dell’esortazione apostolica post-sinodale Evangelii Gaudium<\/em> assume un’importanza fondamentale. Un’importanza che si potrebbe sintetizzare attraverso un binomio che sta alla base di questo testo: l’evangelizzazione e la chiesa missionaria. \u00c8 ora e adesso \u2013 in un contesto sociale segnato da una stagnazione paralizzante e da un immobilismo angoscioso \u2013 che infatti il Vescovo di Roma, in totale controtendenza, sta incitando con forza tutti gli uomini a mettersi in movimento, ad andare, ad uscire. Con una dinamicit\u00e0 che \u00e8 un richiamo gioioso e non soffocante, rivolto prima di tutto alla Chiesa.<\/p>\n

Una chiesa che per sua natura, dunque, non pu\u00f2 non essere missionaria e che, soprattutto, deve avere “le porte aperte” per “uscire verso gli altri” e “giungere alle periferie umane”. Verso quelle periferie dell’esistenza, in cui le povert\u00e0 materiali si assommano alle povert\u00e0 relazionali, e verso quei luoghi dell\u2019anima dove ogni persona sperimenta la gioia e la sofferenza del vivere, nella speranza che l\u2019umano, di fronte all\u2019ascesa quasi inarrestabile della tecnica, ritorni al centro della riflessione e della convivenza sociale.<\/p>\n

Proprio per questo, nella sua Esortazione Papa Francesco c\u2019invita ad aprire il cuore e la mente al grido di dolore, d\u2019invocazione e talvolta persino di sconforto sconfinante nella disperazione che \u2013 muto o articolato \u2013 sale dai tanti, dai troppi, nostre sorelle e nostri fratelli che sono relegati brutalmente o con indifferenza nel \u201crovescio della storia\u201d \u2013 nel buio, nel fango, nella palude della sofferenza, dell\u2019ingiustizia, della povert\u00e0, del non-senso.<\/p>\n

In Ges\u00f9 Cristo, l\u2019amore di Dio fa nuovo l\u2019uomo perch\u00e9 Lui, Ges\u00f9, fa suo il grido, ogni grido, dell\u2019umanit\u00e0 per rispondervi con la forza e la luce della vita che vince la morte, della libert\u00e0 che vince ogni forma di schiavit\u00f9, della misericordia che vince l\u2019offesa, della giustizia che sana il conflitto, della pace che estingue l\u2019odio e la guerra.<\/p>\n

La Chiesa altro non \u00e8 che il piccolo gregge, il popolo viandante lungo i sentieri del tempo, nella compagnia con gli uomini e le donne fratelli e sorelle, votato non al proprio tornaconto, non all\u2019acquisizione di qualsivoglia posto di prestigio, di rendita, di potere: ma al servizio della promozione di tutto l\u2019uomo e di ogni uomo, con sguardo di amore preferenziale rivolto a chi abita le \u201cperiferie esistenziali\u201d del mondo moderno.<\/p>\n

La Chiesa, dunque, deve essere discepola di Ges\u00f9 e null\u2019altro: solo cos\u00ec serve l\u2019uomo. E convertendosi sempre di nuovo a Lui, personalmente e comunitariamente, spiritualmente e pastoralmente, pu\u00f2 gettare a piene mani il sale della verit\u00e0 e il lievito della fraternit\u00e0 in ogni angolo della nostra societ\u00e0. In questo cantiere vasto, magnifico e drammatico che \u00e8 la vita, come discepoli di Ges\u00f9, non possiamo e non vogliamo essere spettatori ma protagonisti, fianco a fianco, con sincerit\u00e0 e condivisione, con tutti coloro che credono che l\u2019ultima parola \u00e8 quella dell\u2019amore. E vivono per questo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Carissimi, il mio intervento sar\u00e0 soltanto un breve intervento conclusivo. Il mio compito, questa sera, si limiter\u00e0 soltanto a tirare le fila di questi due giorni di riflessione che non esito a definire straordinari e sorprendenti: sia per la qualit\u00e0 degli interventi, che per la grande risonanza di pubblico che ha avuto questo incontro. Per […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[7],"tags":[1287,1464,2130,1108,1302,1329,1123],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/20978"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=20978"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/20978\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":37833,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/20978\/revisions\/37833"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=20978"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=20978"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=20978"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}