{"id":20843,"date":"2013-11-28T16:18:10","date_gmt":"2013-11-28T14:18:10","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=20843"},"modified":"2013-11-28T16:18:10","modified_gmt":"2013-11-28T14:18:10","slug":"giubileo-eucaristico-a-orvieto-linizio-ufficiale-del-secondo-anno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giubileo-eucaristico-a-orvieto-linizio-ufficiale-del-secondo-anno\/","title":{"rendered":"Giubileo eucaristico: a Orvieto l\u2019inizio ufficiale del secondo anno"},"content":{"rendered":"
\"Un<\/a>
Un momento dell\u2019inaugurazione del Calice monumentale Eucaristico in Piazza Cahen (foto M. A. Pioli)<\/figcaption><\/figure>\n

Domenica 24 novembre alle ore 17 a piazza Cahen, gli orvietani, in continuit\u00e0 spirituale e culturale con la citt\u00e0 di Bolsena, hanno dato inizio alle celebrazioni del secondo anno giubilare con la cerimonia di inaugurazione del Calice monumentale, realizzato dall\u2019artista Angelo Miotto<\/strong> di Erba (Como), simbolo stesso del Giubileo eucaristico straordinario. Si tratta di un\u2019opera in ferro lavorato alta 10 metri che \u00e8 stata gi\u00e0 esposta fino al 9 novembre in piazza Matteotti a Bolsena per il 750\u00b0 del miracolo di Bolsena e dal 24 novembre rester\u00e0 esposta per tutto il 2014 in piazza Cahen per celebrare il 750\u00b0 della bolla Transiturus<\/em> con la quale papa Urbano IV nel 1264 istitu\u00ec in Orvieto, per tutta la Chiesa, la festa del Corpus Domini. Alla presenza delle autorit\u00e0 religiose e civili, del popolo tutto, degli attori del gruppo Art\u00e9 del teatro Mancinelli, di un\u2019ambasceria del Corteo storico della citt\u00e0 di Orvieto e del Corteo dei popolani, il presidente del Consiglio comunale di Orvieto, Marco Frizza<\/strong>, ha introdotto gli interventi del vescovo mons. Benedetto Tuzia, del sindaco di Bolsena, Paolo Dottarelli, e del sindaco di Orvieto, Antonio Concina. A coronamento del tutto, le note del Lauda Sion<\/em> eseguite dalla filarmonica \u2018Luigi Mancinelli\u2019, e l\u2019accensione delle luci che renderanno questo calice ancora pi\u00f9 splendente. Il Vescovo ci ha ricordato che il calice \u00e8 stato posto in un luogo privilegiato di ingresso e di uscita nella citt\u00e0, come segno indicativo dell\u2019accoglienza, rappresentato in quel Ges\u00f9 che si fa pane e vino per ciascuno di noi. \u201cMolti – ha detto – vengono a Orvieto non solo come fruitori dell\u2019arte ma come pellegrini e con un atteggiamento religiosamente sentito. Orvieto \u00e8 la citt\u00e0 del Corpus Domini e prima di tutto dev\u2019essere \u2018citt\u00e0 dell\u2019accoglienza\u2019. Coinvolgimento della citt\u00e0 significa dunque questa accoglienza e amabilit\u00e0 nei confronti dei pellegrini. Bisogna riflettere su questo perch\u00e9 questa connessione, a livello sociale e umano, va a beneficio di tutta la citt\u00e0, se questa sprigiona buone qualit\u00e0 di relazioni. Qualit\u00e0 che prima di essere religiose sono umane. L\u2019uomo costruisce relazioni. Importante quindi che come citt\u00e0 ci apriamo, con accoglienza e curiosit\u00e0 umana, verso tutti quelli che vengono. I Papi che sono venuti ad Orvieto hanno trovato accoglienza, dobbiamo dunque recuperare il valore di questa accoglienza che ha segnato la nostra storia. Il calice monumentale sar\u00e0 un grosso richiamo, la sua collocazione \u00e8 un preambolo, da l\u00ec si diparte tutto quello che \u00e8 il resto della citt\u00e0\u201d. Agli interventi delle autorit\u00e0 e alla benedizione del Calice \u00e8 seguito un percorso in tre tappe con altrettanti estratti della rappresentazione del Miracolo de lo sacro Corporale<\/em> di Giuseppe R. Baiocco: a piazza Cahen, padre Pietro da Praga (interpretato da Andrea Brugnera) nel tormento del dubbio e nell\u2019evento del miracolo; sulle scale della chiesa di San Domenico, la figura di san Tommaso d\u2019Aquino (impersonata da Massimiliano Iacolucci); sul sagrato della cattedrale, Urbano IV (Renato Campese) annuncia l\u2019istituzione della solennit\u00e0 del Corpus Domini con la bolla Transiturus<\/em>; tutto accompagnato da Silvia Picciaia come voce narrante. Alla fine, i fedeli hanno attraversato i sotterranei del duomo che introducono come percorso giubilare al passaggio della Porta santa, per giungere quindi in basilica per la benedizione del Vescovo, accolti dalle note della corale della Cattedrale diretta dal m\u00b0 Stefano Benini.<\/p>\n

Le parole sul Calice<\/h3>\n

L’autore del calice, Angelo Miotto<\/strong>, ormai novantenne e segnato dal dolore e da una vita di fede, ha realizzato questa opera accompagnato e illuminato dal sacrificio di una \u2018vita offerta\u2019 di un sacerdote a lui vicino nel cammino della vita. Le parole che costellano questo Calice monumentale sono il compendio dell\u2019unico Sacrificio di amore che ci riconcilia con il Padre e ci dona la salvezza: \u2018Eccomi \/ fiat<\/em>\u2019;\u2018Padre, se \u00e8 possibile, allontana da me questo calice\u2019; \u2018Padre, non la mia, ma la tua volont\u00e0 sia fatta\u2019; \u2018Padre, perdona loro perch\u00e9 non sanno quello che fanno\u2019; \u2018Donna, ecco tuo figlio; figlio, ecco tua madre\u2019; \u2018Ho sete, ho sete\u2019. Lo stupore della gente presente si \u00e8 manifestato soprattutto esprimendo il desiderio che questo Calice possa essere richiamo per ciascuno ad aprire a Dio il proprio cuore, e per la citt\u00e0 un segno di rinnovata speranza.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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