{"id":2043,"date":"2001-11-09T00:00:00","date_gmt":"2001-11-08T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=2043"},"modified":"2021-12-02T19:03:25","modified_gmt":"2021-12-02T17:03:25","slug":"lecumenismo-riparte-con-nuovo-slancio-e-molte-idee","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lecumenismo-riparte-con-nuovo-slancio-e-molte-idee\/","title":{"rendered":"L’ecumenismo riparte con nuovo slancio e molte idee"},"content":{"rendered":"

Si \u00e8 svolto a Roma il convegno nazionale dei delegati diocesani per l’ecumenismo, sul tema “La ripresa del dialogo ecumenico in Italia dopo il Giubileo ed in seguito alla Novo Millennio Ineunte e alla Charta Ecumenica”. Pi\u00f9 di duecento i partecipanti per tre giorni (dal 5 al 7 novembre) segnati da un intenso programma fatto di relazioni, gruppi di studio e preghiera comune secondo la tradizione cattolica ed ortodossa (i vespri presieduti dal Vescovo di Piana degli Albanesi).<\/p>\n

Ricca la rappresentanza umbra anche tra i relatori: mons.\u00a0Giuseppe Chiaretti<\/strong>, presidente della Commissione episcopale, mons. Giuseppe Betori<\/strong>, segretario generale della Cei, mons. Vincenzo Paglia<\/strong>, vescovo di Terni, mons. Elio Bromuri<\/strong>, delegato della diocesi di Perugia.<\/p>\n

Sono intervenuti, tra gli altri, il card. Walter Kasper<\/strong>, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unit\u00e0 dei cristiani, Gennadios Zervos<\/strong>, Metropolita ortodosso d’Italia. Il Convegno si \u00e8 concluso con grande soddisfazione da parte degli organizzatori e dei partecipanti, perch\u00e9 ha visto la presenza di pi\u00f9 di duecento delegati provenienti dalle diocesi italiane, molti dei quali nuovi e laici.<\/p>\n

L’ecumenismo sembra aver raggiunto un livello di maturit\u00e0 e una diffusione di interesse che non aveva prima del Giubileo. L’Anno santo infatti sembra aver costituito una cesura, tanto che alcune chiese e comunit\u00e0 cristiane avevano proposto e realizzato un digiuno ecumenico ed avevano avanzato difficolt\u00e0. E tuttavia, come ha ricordato il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unione dei cristiani, anche durante il Giubileo vi sono stati passi in avanti costituiti da gesti significativi, come l’apertura della Porta santa di S.Paolo per la prima volta con la presenza attiva di rappresentanti di Chiese cristiane non cattoliche, incontri con patriarchi, richiesta di perdono e di riconciliazione.<\/p>\n

Il Cardinale in una dettagliata relazione ha elencato e illustrato la situazione del cammino verso la piena unit\u00e0 dei cristiani ed ha indicato le “prospettive fondamentali per il futuro, un cammino ancora lungo, ma pieno di speranza”. Tra i fatti significativi per l’ecumenismo compiuti durante il Giubileo mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei ha descritto tutto il lavoro di diffusione della Bibbia in stretta collaborazione con la Societ\u00e0 biblica in Italia e con il risultato, per dire solo un fatto, della consegna di un milione di copie del Vangelo di Marco<\/em> in traduzione interconfessionale ai giovani radunati per la loro Giornata mondiale a Tor Vergata.<\/p>\n

Il tema centrale del Convegno \u00e8 stato la Charta ecumenica firmata dalle Chiese europee nell’aprile scorso, un testo che \u00e8 offerto a tutti i cristiani del continente come un vademecum, o una bussola per orientarsi sul modo di favorire l’incontro, la comprensione e la riconciliazione e l’unit\u00e0 tra i battezzati. La Charta \u00e8 stata presentata dal metropolita Ortodosso d’Italia Gennadios Zervos<\/strong>, dal presidente della federazione della Chiese evangeliche in Italia Gianni Long<\/strong>, dal vescovo segretario del Convegno Vincenzo Savio<\/strong> e dalla giovane, che \u00e8 stata presente a Strasburgo in occasione della firma, Evelina Martelli<\/strong>.<\/p>\n

I relatori hanno posto l’accento sulla necessit\u00e0 di una recezione del documento da parte delle Chiese per poterne fare uno strumento di crescita spirituale ed ecumenica delle comunit\u00e0 cristiane. Molte altre relazioni interessanti e profonde, come quella di mons. Lorenzo Chiarinelli sul Ministero di Pietro come servizio d’amore e quello sui matrimoni misti di don Mario Polastro.<\/p>\n

Ma la parte pi\u00f9 interessante ed innovativa \u00e8 stata l’ampia carrellata delle esperienze locali che sono state solo una parte di quelle che avvengono realmente.Da Milano con il “forum” delle chiese cristiane, a Fano con i gemellaggi tra comunit\u00e0 parrocchiali cattoliche e non cattoliche, con la proposta che ogni parrocchia cattolica faccia un gemellaggio con una non cattolica, agli esercizi spirituali ecumenici dell’abbazia di Maguzzano, ai corsi di cultura a Torino, al centro ecumenico di Perugia, al centro di documentazione di Livorno e altri.<\/p>\n

Introducendo la rassegna di queste varie esperienze ecumeniche mons. Paglia vescovo di Terni ha commentato in chiave ecumenica l’invito del Papa di prendere il largo, superando la situazione di stasi che spesso caratterizza le nostre diocesi, simili a navi incagliate nel porto. Particolare e necessario riferimento durante il convegno \u00e8 stato fatto all’Islam per indicare il corretto atteggiamento da prendere nei confronti della dottrina della prassi e delle interpretazioni che, dopo l’11 settembre, si danno del mondo islamico complessivamente preso.<\/p>\n

Non possiamo dire tutto in queste poche righe. Gli atti del convegno saranno raccolti nella Lettera di collegamento che si pu\u00f2 richiedere alla Cei. Una parola di conclusione operativa \u00e8 stata quella di investire nell’ educazione dei giovani e nella formazione dei fedeli perch\u00e9 l’ecumenismo \u00e8 una dimensione dello spirito ed ha le sue radici nella preghiera al Padre: fa che siano una cosa sola (ut unum sint)<\/em>.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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