{"id":20262,"date":"2013-10-24T15:06:31","date_gmt":"2013-10-24T13:06:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=20262"},"modified":"2015-05-13T14:27:38","modified_gmt":"2015-05-13T12:27:38","slug":"festa-di-tutti-i-santi-noi-tra-terra-e-cielo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/festa-di-tutti-i-santi-noi-tra-terra-e-cielo\/","title":{"rendered":"Festa di Tutti i santi: noi tra terra e Cielo"},"content":{"rendered":"
\"La<\/a>
La risurrezione dei morti dipinta da Luca Signorelli a Orvieto<\/figcaption><\/figure>\n

La festa di Tutti i santi e la commemorazione dei Fedeli defunti conducono a riflettere sul duplice orizzonte dell\u2019umanit\u00e0, che viene espresso con le semplici parole \u201cterra\u201d e \u201ccielo\u201d. La prima rappresenta il cammino storico dell\u2019uomo e della creazione; la seconda, il cielo, l\u2019eternit\u00e0 e la pienezza della vita in Dio.<\/p>\n

La Chiesa \u00e8 in cammino nel tempo, ma nello stesso tempo celebra gi\u00e0 la festa senza fine nella Gerusalemme celeste, dove vivono in eterno coloro che sono salvi. Di molti di questi si conosce il nome, perch\u00e9 la Chiesa stessa li propone come modelli e amici; accanto a loro sono posti, nella speranza, quei fedeli che sono morti in pace con Dio e per i quali si prega in modo particolare nelle chiese o nei cimiteri.<\/p>\n

La fede nella vita eterna deve essere, per\u00f2, completata dalla verit\u00e0 della risurrezione dei corpi. Su questo punto oggi \u00e8 venuta meno in molti la convinzione. L\u2019uso, ad esempio, di cremare i corpi<\/strong> e di disperdere le ceneri, quasi come un congiungimento con la Madre Natura, non esprime forse il contrario? La fede cristiana ha sempre invitato a conservare con rispetto il corpo, che pure va disfacendosi, esprimendo con questo gesto la convinzione che un giorno Dio, il Creatore, doner\u00e0 nuovamente la vita.<\/p>\n

Anche se divenuto cenere, un corpo umano ha pur sempre un\u2019altissima dignit\u00e0, superiore a quella degli animali o delle piante, perch\u00e9 \u00e8 stato abitato dall\u2019anima immortale, perch\u00e9 attraverso esso la persona si \u00e8 manifestata e realizzata, perch\u00e9 un giorno parteciper\u00e0 della resurrezione di Cristo. S\u00ec, come Cristo \u00e8 risorto dai morti nel suo vero corpo, cos\u00ec ogni uomo e ogni donna lo faranno per la grazia di Dio.<\/p>\n

Le due giornate<\/strong> \u2013 la prima \u00e8 anche solennit\u00e0 \u2013 conducono a pensare con insistenza alla condizione storica dell\u2019uomo, tante volte descritta come quella di un pellegrino in cammino verso la Citt\u00e0 dalle solida fondamenta. In questo viaggio nessuno \u00e8 solo, come attesta la verit\u00e0 della comunione dei santi. Nel battesimo ciascuno \u00e8 stato inserito come membro vivo nel Corpo mistico di Cristo, che \u00e8 la Chiesa. \u00c8 unito a tanti fratelli e a tante sorelle che quaggi\u00f9 vivono le beatitudini del Vangelo ed \u00e8 unito a tutti coloro che sono gi\u00e0 accanto al Padre.<\/p>\n

Essere cristiani, far parte della Chiesa, significa aprirsi a questa comunione che abbraccia terra e cielo. In questa comunione tutti ricevono e, soprattutto, danno qualcosa nell\u2019ordine della grazia: i santi intercedono per coloro che camminano quaggi\u00f9, e questi ultimi con la preghiera, la penitenza e la carit\u00e0 aiutano chi si sta preparando all\u2019abbraccio definitivo con il Padre.<\/p>\n

Ancora, queste due giornate aiutano a comprendere quando un\u2019esistenza umana possa dirsi realizzata; i parametri umani di ricchezza, carriera, successo appaiono totalmente insufficienti. La realizzazione sta altrove, perch\u00e9 la persona umana \u00e8 fatta per dare concretezza a Dio: mani, cuore, intelligenza, tutto pu\u00f2 servire per permettere a Dio di incarnarsi ancora e servire i Suoi figli. La persona diviene cos\u00ec uno strumento libero affinch\u00e9 Dio possa agire ancora nella storia. E un solo gesto di carit\u00e0 ha il senso di una vita realizzata.<\/p>\n

La carit\u00e0 \u00e8 l\u2019altro nome della santit\u00e0. \u201cOgni cristiano \u2013 ha recentemente ricordato Papa Francesco<\/strong> \u2013 \u00e8 chiamato alla santit\u00e0 e la santit\u00e0 non consiste anzitutto nel fare cose straordinarie, ma nel lasciare agire Dio\u201d (udienza, 2 ottobre 2013). La santit\u00e0 \u00e8 l\u2019incontro tra la debolezza dell\u2019uomo e la forza della grazia di Dio, \u00e8 avere fiducia nella sua azione, che permette di fare tutto con gioia e umilt\u00e0 per la gloria di Dio e nel servizio del prossimo.<\/p>\n

Le origini della festa<\/h3>\n

Una sintesi dell\u2019origine della festa di Tutti i santi si trova nel sito www.catechista.it. \u201cLa solennit\u00e0 – vi si legge – trae la sua origine dalla dedicazione al culto cristiano del Pantheon di Roma: nell\u2019anno 610 esso fu dedicato alla Vergine Maria e a tutti i Santi. Anche in Oriente si celebravano tutti i Santi, nella prima domenica di Pentecoste. Fu Gregorio IV che nell\u2019anno 835 stabil\u00ec la celebrazione della festa il 1\u00b0 novembre\u201d. Ma a curiosare nella Storia emergono altri elementi, anche discordi con quelli sopra elencati. Un ruolo particolare lo avrebbero giocato i monaci di Cluny. Senza contare le antiche radici della festa, dato che il culto dei morti \u00e8 un fenomeno antichissimo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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