{"id":20256,"date":"2013-10-24T14:58:14","date_gmt":"2013-10-24T12:58:14","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=20256"},"modified":"2015-07-27T15:33:56","modified_gmt":"2015-07-27T13:33:56","slug":"citta-e-diocesi-di-perugia-salutano-i-fatebenefratelli-dopo-mezzo-millennio-di-servizio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/citta-e-diocesi-di-perugia-salutano-i-fatebenefratelli-dopo-mezzo-millennio-di-servizio\/","title":{"rendered":"Citt\u00e0 e diocesi di Perugia salutano i Fatebenefratelli dopo mezzo millennio di servizio"},"content":{"rendered":"
\"L\u2019ingresso<\/a>
L\u2019ingresso del Fatebenefratelli
nei pressi del centro di Perugia<\/figcaption><\/figure>\n

Come racconta Jaroslav Nemec, autore di una ricerca storica sui Fatebenefratelli a Perugia (1984), l\u2019origine di tale istituzione nella nostra citt\u00e0 fu del tutto casuale. Infatti caso volle che, nella seconda met\u00e0 del \u2019500, un uomo della provincia di Perugia, tal Cesare di Brincolo di Cola, nativo della Pieve di Compresseto, fosse ricoverato e curato all\u2019ospedale Fatebenefratelli di Roma. Costui, prima di morire, fece testamento lasciando tutti i suoi beni, situati presso Castel Rigone, ai frati della comunit\u00e0 di Roma. Nel 1584 Pietro Soriano<\/strong>, superiore della comunit\u00e0 romana, invi\u00f2 due confratelli a Perugia per curare gli interessi del proprio Ordine. Con il cospicuo lascito ricevuto, in conformit\u00e0 ai principi ispiratori del loro fondatore, il portoghese san Giovanni di Dio, che tendevano a portare sollievo e soccorso materiale e morale all\u2019umanit\u00e0 sofferente, i frati decisero di stabilirsi a Perugia e con il beneplacito dell\u2019allora vescovo perugino Vincenzo Ercolani, aprirono il loro primo ricovero nella zona della Madonna della Conca, in borgo Sant\u2019Angelo. Sin dai primissimi mesi della loro comparsa in territorio perugino, i cosiddetti \u201cfrati della sporta\u201d furono oggetto di numerosi lasciti. In particolare vennero donate all\u2019ospizio alcune case in Porta eburnea: risale alla fine del 1584 la bolla di istituzione dell\u2019ospedale di S. Nicol\u00f2 al Parione. Forti sostenitori del Fatebenefratelli furono anche le confraternite perugine di S. Domenico, S. Francesco e S. Agostino, oltre a nobili e prelati. San Nicol\u00f2 degli Incurabili accoglieva tutti quei malati cronici o inguaribili (soprattutto gli affetti da sifilide) che l\u2019ospedale di S. Maria della Misericordia non poteva pi\u00f9 ospitare. Dall\u2019esame sia del Catasto dei beni dell\u2019ospedale di S. Nicol\u00f2 sia dei libri di spesa che diligentemente i frati redigevano, si evince una forte espansione di tale istituzione nei secoli XVII e XVIII, con annesso convento e chiesa.<\/p>\n

Con il mutare del contesto storico<\/strong>, la dominazione napoleonica prima e l\u2019Unit\u00e0 d\u2019Italia poi, fa riscontro un mutamento di fisionomia e qualit\u00e0 dell\u2019assistenza portata avanti dai frati: dalla primitiva specializzazione nella cura della sifilide si pass\u00f2 a forme di cure pi\u00f9 generiche, ma non per questo meno efficaci e attente quali l\u2019assistenza di malati incurabili e anziani. L\u2019annessa chiesa, dedicata a san Nicol\u00f2, era utilizzata per la celebrazione liturgica e luogo di sepoltura per i defunti dell\u2019ospedale e del convento. Conserva affreschi del XVI e XVII secolo. Sull\u2019altare maggiore una tela raffigura la Madonna con i santi Giovanni di Dio e Giovanni evangelista<\/em> protettore dell\u2019Ordine, opera di Paolo Laudati (sec. XVIII). Nella sacrestia si conserva una lunetta che era posta sopra la porta d\u2019ingresso della chiesa dove sono dipinti ad affresco la Vergine tra i santi Nicol\u00f2 e Giovanni di Dio<\/em> (fine sec. XVI – inizio sec. XVII). La facciata, molto semplice, ha il tetto a doppio spiovente con campaniletto a vela. Nella lunetta c\u2019\u00e8 una maiolica con l\u2019iscrizione San Joannes de Deo<\/em> raffigurante il santo e un malato. Con la soppressione degli Ordini religiosi, l\u2019ospedale degli incurabili sopravvisse grazie a una convenzione con il Comune di Perugia (1873) in base alla quale esso veniva affidato alla locale Congregazione di carit\u00e0. La parte sinistra dell\u2019edificio fu destinata a ospitare, nel tempo, giovani studenti perugini, genovesi e lucchesi. Dal 1859 l\u2019edificio ospita anche il laboratorio di vetrate artistiche Moretti-Caselli. Nel 1864 fu deliberato un ampliamento dell\u2019ospedale, e nel 1880 furono restaurate la chiesa e la sacrestia dove furono sistemate anche le spoglie del padre fondatore Pietro Soriano, morto nel 1588.<\/p>\n

Ancora nel 1996<\/strong> l\u2019ospedale \u00e8 stato chiuso per lavori di ristrutturazione, e gli ospiti sono stati trasferiti in via provvisoria presso la Casa dell\u2019amicizia \u201cA. Seppilli\u201d in via della Pallotta (ex Grocco). Solo dopo tredici anni, terminati i lavori di restauro, nel 2009 la comunit\u00e0 religiosa dell\u2019Ordine di san Giovanni di Dio Fatebenefratelli ha fatto finalmente rientro nella sua sede originaria. La ristrutturazione dello stabile ha permesso non solo di mantenere una presenza stabile dell\u2019Ordine ospedaliero di san Giovanni di Dio grazie all\u2019assegnazione di alloggi per la comunit\u00e0 e locali per lo svolgimento di servizi religiosi, ma al piano superiore sono state adibite idonee residenze nelle quali vengono ospitati un buon numero di studenti universitari. Nel 2011 sono stati intrapresi ulteriori lavori di restauro del complesso; l\u2019Amministrazione comunale ha individuato nuove funzioni, come sale espositive e una fonoteca, ferme restando le altre destinazioni gi\u00e0 in essere.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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