{"id":19493,"date":"2013-10-03T15:45:53","date_gmt":"2013-10-03T13:45:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=19493"},"modified":"2015-08-07T10:06:59","modified_gmt":"2015-08-07T08:06:59","slug":"progetti-per-perugia-di-qui-al-2019","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/progetti-per-perugia-di-qui-al-2019\/","title":{"rendered":"Progetti per Perugia di qui al 2019"},"content":{"rendered":"

\"Perugia2019\"<\/a>Con un giorno di anticipo rispetto ai tempi stabiliti, la Fondazione PerugiAssisi ha presentato il 19 settembre al Ministero il proprio programma di candidatura a Capitale europea della cultura 2019.<\/p>\n

Il 27 settembre i contenuti del progetto sui \u201cluoghi di Francesco d\u2019Assisi e dell\u2019Umbria\u201d sono stati presentati alla cittadinanza in un incontro che si \u00e8 svolto in sala dei Notari. Il dossier \u00e8 stato pubblicato in formato cartaceo (92 pagine in tutto) ma \u00e8 disponibile anche on-line sul sito della Fondazione. Una versione in inglese \u00e8 stata realizzata grazie alla collaborazione della Scuola di lingue estere dell\u2019Esercito.<\/p>\n

Tutto il progetto, il cui lavoro di preparazione \u00e8 durato circa un anno, si riassume \u2013 come \u00e8 scritto nelle prime pagine \u2013 nello slogan \u201cfabbricare i luoghi\u201d, \u201cluoghi di socialit\u00e0 e di ricostruzione del tessuto urbano – ha spiegato Bruno Bracalente<\/strong>, presidente della Fondazione in conferenza stampa – puntando in particolare sulla rigenerazione del centro storico, il rilancio dell\u2019Universit\u00e0, verso un modo nuovo di intendere la citt\u00e0: una fucina di idee, un luogo di dialogo e di accoglienza. Si tratta – ha precisato – di una candidatura di una citt\u00e0 media, in rete con tutto il territorio, in alternativa alle grandi citt\u00e0 che puntano invece alla rigenerazione delle periferie. Nessun\u2019altra citt\u00e0 ha una candidatura come questa, ed \u00e8 su questo carattere distintivo che intendiamo puntare\u201d.<\/p>\n

Alla presentazione erano presenti il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, l\u2019assessore regionale Fabrizio Bracco, il project<\/em> manager<\/em> Lucio Argano, l\u2019assessore comunale Andrea Cernicchi, il giornalista Antonio Lubrano, umbro acquisito ormai da tanti anni.<\/p>\n

Il progetto – come \u00e8 scritto nel dossier – si struttura in due parti: il \u201cPiano strategico culturale\u201d e il \u201cProgramma culturale\u201d. Nella prima sezione sono indicate le azioni strutturali per la rigenerazione urbana, con l\u2019innovazione delle politiche urbane, sociali, turistiche, economiche e culturali. Tali azioni si concretizzeranno con interventi alla Biblioteca degli Arconi, San Fracesco al prato con l\u2019auditorium, palazzo Penna, l\u2019arena di Santa Giuliana, e in particolare il recupero dell\u2019ex carcere di piazza Partigiani. Nella seconda si punta al potenziamento dell\u2019offerta della citt\u00e0 e della regione, attraverso la produzione di progetti fortemente innovativi e una migliore integrazione con quelli esistenti.<\/p>\n

\u201cNel concreto – ha detto Lucio Argano<\/strong> – il programma va ancora ben definito. Alcune progettualit\u00e0 sono in fieri<\/em>, altre da definire. Ci sar\u00e0 comunque musica, teatro, danza, arte puntando anche su manifestazioni ormai collaudate in citt\u00e0\u201d. Tra gli eventi in programma \u00e8 previsto il Cantiere benedettino europeo, il Parco delle mura etrusche, Umbria in movimento \u2013 Luoghi di Francesco, Letture di Dante, Virgilio e Ovidio, Il Rinascimento contemporaneo \u2013 Il sogno di Alberto Burri, Festival bambini d\u2019Europa, Suoni di minoranza, solo per citarne alcuni.<\/p>\n

Il progetto – \u00e8 stato detto durante la presentazione – in termini di costi prevede una spesa di 30 milioni di euro per il programma culturale, e circa 200 per la parte relativa alla realizzazione delle infrastrutture e il potenziamento della mobilit\u00e0 urbana. Nel budget previsto una parte \u00e8 investita dal Comune di Perugia.<\/p>\n

Bracalente ha inoltre sottolineato che la candidatura ha avuto l\u2019appoggio di tutte le forze politiche, delle associazioni, molti i Comuni aderenti. C\u2019\u00e8 poi il rapporto con le Universit\u00e0, le associazioni culturali, il Conservatorio di musica, l\u2019Accademia di belle arti. \u201cPunto di forza – ha sottolineato – sar\u00e0 anche l\u2019aver gi\u00e0 creato una Fondazione, autonoma, con un centinaio di soci e l\u2019aver gi\u00e0 designato un direttore artistico, Arnaldo Colasanti, che sta lavorando al programma culturale. Ora non resta che attendere la seconda fase, con l\u2019anno nuovo\u201d. Intanto il lavoro continua.<\/p>\n

I mille vantaggi di essere Capitale<\/h3>\n

Essere insignita del titolo di Capitale europea della cultura rappresenta per una citt\u00e0 un\u2019occasione unica per elevare il proprio profilo internazionale, ricevere visibilit\u00e0, incrementare il turismo e la vita culturale. Ogni anno vengono selezionate due citt\u00e0 appartenenti a due Paesi europei: nel 2019 insieme all\u2019Italia ci sar\u00e0 la Bulgaria; 24 le citt\u00e0 italiane candidate. La nomina – si legge nella Guida per le citt\u00e0 candidate<\/em> – pu\u00f2 portare enormi vantaggi sia in termini culturali che sociali ed economici per tutto l\u2019anno della manifestazione e in quelli successivi. Da uno studio sulle Capitali europee della cultura negli anni 1995-2004 \u00e8 emerso che per l\u201980% delle persone responsabili del progetto si tratta della manifestazione culturale pi\u00f9 positiva per le citt\u00e0. Alcune citt\u00e0 nominate Capitali negli anni passati hanno stimato che ogni euro investito nella manifestazione pu\u00f2 generare da 8 a 10 euro, e quindi la manifestazione pu\u00f2 contribuire alla crescita e all\u2019occupazione.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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