Che fine ha fatto il Piano Regolatore Generale del Comune di Perugia? Adottato nel marzo del 1999 il piano predispone il futuro della citt\u00e0: trasferimento dell’Universit\u00e0 a Monteluce, completamento del Silvestrini, crescita delle frazioni, recupero del patrimonio edilizio esistente, cittadella giudiziaria a piazza Partigiani (dal 20 agosto partiranno i primi trasferimenti). Essendo stato investito da un’infinit\u00e0 di osservazioni (ben 1899) da parte di privati, societ\u00e0 e imprese “sono occorsi quasi due anni per esaminare le osservazioni e definire il parere della Giunta – ha detto l’assessore all’urbanistica Moriconi – La commissione consiliare si far\u00e0 ora carico, con tre riunioni alla settimana nel mese di agosto e si presume anche nei mesi successivi, di portare a termine l’esame delle osservazioni entro dicembre 2001”. Una volta completata l’operazione il Consiglio comunale deliberer\u00e0 sulle osservazioni accolte ed in seguito partir\u00e0 l’esame della Conferenza inter-istituzionale con la Provincia di Perugia. “Attualmente le osservazioni accolte risultano essere il 51 per cento, ma se si considera che tra i criteri dettati dal Consiglio comunale – ha proseguito l’assessore – figurava anche quello di conservare per le aree agricole la stessa destinazione assegnata nel precedente Prg, la percentuale sale al 62 per cento”. Su 533 osservazioni sulla destinazione d’uso agricolo, infatti, ne sono state respinte 413. Secondo l’assessore Moriconi, pur essendo stato adottato nel 1999 con previsione di compimento nel 2002, lo spirito portante del nuovo piano regolatore non \u00e8 cambiato nel tempo, anzi presenta un giusto adeguamento alle previsioni urbanistiche e ai bisogni di trasformazione di Perugia. “Si \u00e8 cercato di evitare uno sviluppo frammentario della citt\u00e0, di favorire il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio e di implementare la trasformazione qualitativa della citt\u00e0, di salvaguardare il paesaggio e le aree agricole”. Il centro storico ha un posto di rilievo nel piano, con uno sforzo in termini di recupero della residenzialit\u00e0, del commercio e dell’artigianato, confermando la presenza di attivit\u00e0 culturali e museali e dell’Universit\u00e0. Il discorso dell’Ateneo \u00e8, comunque, strettamente legato alla realizzazione del Polo ospedaliero a Sant’Andrea delle Fratte e lo studio delle osservazioni \u00e8 stato affidato ad un gruppo di esperti che si esprimer\u00e0 in un secondo tempo. “Da parte nostra – ha concluso Moriconi – abbiamo cercato di ascoltare e comprendere tutte le richieste”. Quando, per\u00f2, si vanno a toccare molteplici interessi (privati, pubblici ed economici), le voci favorevoli e contrarie si alternano. Dal banco delle opposizioni si sono alzate forti critiche. Il consigliere comunale di FI Peccetti ha ribadito la necessit\u00e0 di “meno sogni e pi\u00f9 fatti: le buche del manto stradale, la mancanza di illuminazione adeguata, la carenza di marciapiedi, il caos delle indicazioni stradali e la giungla dei cartelloni pubblicitari”. Il consigliere di AN Valentino ha spostato la discussione sul piano politico e, dati alla mano, ha dipinto una realt\u00e0 difforme da quella dell’assessore. Criticando l’imposizione delle riunioni d’agosto, quando tutte le altre commissioni sono in vacanza, ha chiesto il perch\u00e9 della bocciatura del 70 per cento delle 1100 osservazioni dei privati, per lo pi\u00f9 riguardanti la costruzione di case, contro il mantenimento delle grosse cubature dei centri commerciali e degli alberghi da costruire nella periferia cittadina. Con una citazione tratta dal Gruppo T.N.T Valentino ha ricordato che “cos\u00ec faceva Superciuk, che rubava ai poveri per dare ai ricchi. La casa singola \u00e8 concessa soltanto a pochi eletti?”. Il confronto rimane aperto.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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