Avremo modo di parlarne, ma intanto \u00e8 stato reso noto il messaggio per la Giornata mondiale dei migranti che sar\u00e0 il prossimo 19 gennaio e porta il titolo \u201cMigranti e rifugiati verso un mondo migliore\u201d. Quando si parla di giornate pi\u00f9 o meno mondiali si arriccia il naso perch\u00e9 sa di risaputo, gi\u00e0 visto e udito. Insomma una cosa noiosa.<\/p>\n
Un tempo poi queste giornate venivano proposte dallo Stato o dalla Chiesa. Oggi invece vi sono le giornate dell\u2019Onu e di altri enti nazionali e locali che cercano visibilit\u00e0 e richiamano l\u2019attenzione sulle cose pi\u00f9 varie. Per alcuni, tuttavia, pu\u00f2 essere un modo per riflettere su problemi di cui si ha poca o falsa informazione.<\/p>\n
Con la Giornata dei migranti, una delle pi\u00f9 antiche della Chiesa cattolica, si vuol richiamare l\u2019attenzione sulla mobilit\u00e0 umana. Gli uomini non hanno solo testa e braccia, hanno anche gambe che non stanno ferme. Dalle origini dell\u2019umanit\u00e0 – la storia di Caino – non si \u00e8 mai fermato il movimento di singoli e di masse umane da un luogo ad un altro della terra. I benedettini dovettero fissare un voto di stabilit\u00e0 per dare un freno alle migrazioni dei popoli. Il movimento di pi\u00f9 persone produce incontri e scontri inevitabilmente e pu\u00f2 provocare sconvolgimenti, sofferenze e tragedie. Perch\u00e9 ci\u00f2 non avvenga e possa invece produrre conseguenze positive le migrazioni devono esser gestite, guidate in modo che possano produrre, come fioriture di civilt\u00e0 nuove, attraverso lo scambio tra culture diverse.<\/p>\n
Si \u00e8 detto di recente che noi italiani siamo tutti meticci, cio\u00e8 figli di padri e madri di diversa origine etnica e culturale e si \u00e8 prefigurata anche una nuova civilt\u00e0 del meticciato. Sono prospettive di lungo termine e di larghi orizzonti. Nell\u2019immediato le migrazioni sono un problema di cui prendere coscienza senza pregiudizi, affrontare con atteggiamento di accoglienza e solidariet\u00e0, evitando con cura, da parte degli Stati e degli organismi internazionali che si creino situazioni di scontro tra trib\u00f9, razze e religioni. La sociologa Laura Balbo all\u2019Universit\u00e0 per stranieri mercoled\u00ec scorso ha detto che forse oggi pi\u00f9 che scontro tra razze si potrebbe paventare lo scontro tra religioni, facendo riferimento ai fatti di Nairobi dove un commando di terroristi ha sparato e ucciso quelli che non sapevano recitare la preghiera musulmana. Questo un tempo non aveva motivo di essere perch\u00e9 le religioni per lo pi\u00f9 stanziavano in territori distinti, mentre oggi con le migrazioni i popoli vengono a trovarsi insieme mischiati gomito a gomito, costretti a mettersi in contatto. Qui facilmente pu\u00f2 scattare lo scontro.<\/p>\n
Papa Francesco indica le vie perch\u00e9 le migrazioni ottengano un risultato positivo: \u201cLa nostra societ\u00e0 sta sperimentando come mai sono avvenuti nella storia processi di mutua interdipendenza e interazione a livello globale che se comprendono anche elementi problematici o negativi, hanno l\u2019obiettivo di migliorare le condizioni di vita della famiglia umana\u201d. Questo \u00e8 il senso del messaggio, che invita a procedere nel cammino storico dell\u2019umanit\u00e0 nella speranza di un migliore futuro per tutti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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