<\/a>La Giornata della giovent\u00f9, nella sua specifica dimensione religiosa e spirituale, per Papa Francesco \u00e8 iniziata nel Santuario di Aparecida e da l\u00ec ha preso avvio. Non \u00e8 una scelta occasionale, n\u00e9 un gesto di compiacimento, una \u201ccaptatio benevolentiae\u201d verso un popolo devoto della Madonna. Papa Francesco non ha bisogno di ci\u00f2, come dimostrano le manifestazioni di simpatia nei suoi confronti da parte della gente. La scelta dell\u2019Aparecida l\u2019ha spiegata lui stesso in maniera esplicita in due passaggi dell\u2019omelia, con il suo stile essenziale e scarno che va diritto al segno.<\/p>\nBergoglio si \u00e8 rivolto all\u2019assemblea liturgica confidando di essere pieno di gioia: \u201cLa gioia di venire alla casa della Madre\u201d. Lo ha detto con il tono di chi esprime un bisogno del cuore, come per confidare agli amici un intimo segreto e subito dopo racconta un\u2019esperienza personale, \u201cun fatto bellissimo\u201d, di notevole importanza, che ricorda con grande gioia e vuol comunicare a tutti. Questa prima parte dell\u2019omelia getta una luce nuova sul pensiero di Papa Francesco e assume il ruolo di chiave interpretativa della sua azione pastorale. Si riferisce alla V Conferenza generale dell\u2019episcopato dell\u2019America Latina e dei Caraibi (2007) che si \u00e8 tenuta in questo santuario dove, appunto, \u201c\u00e8 avvenuto un fatto bellissimo\u201d. Qual \u00e8 questo fatto bellissimo? Lo dice in termini precisi, nella forma di una sintesi teologica ed ecclesiologica di grande impatto per la storia della Chiesa: qui si \u00e8 vista realizzata l\u2019unit\u00e0 profonda tra la fede del popolo e il magistero dei vescovi.<\/p>\n
Nel lavoro di riflessione e di presa di coscienza dei gravi problemi riguardanti la Chiesa latino-americana i pastori si sentivano \u201cincoraggiati, accompagnati e, in certo senso, ispirati\u201d dalle migliaia di pellegrini che venivano ogni giorno ad affidare la loro vita alla Madonna. Non erano due Chiese, la docente e la discente separate, magistero e discepolato considerati come settori a parte, l\u2019uno attivo e l\u2019altro passivo nel formulare la dottrina e nell\u2019attuazione pratica, ma una bellissima armonia, quasi un prodigio avvenuto nella casa della Madre. Quell\u2019esperienza che Bergoglio ha vissuto e che gli \u00e8 rimasta nel cuore, ora la pone al centro dell\u2019attenzione della Chiesa universale. Sembra che egli voglia suggerire e proporre un modello, un movimento, una corrente del modo di agire del magistero pastorale che si ponga in ascolto dei sentimenti che si sprigionano dalla piet\u00e0 popolare, le ragioni del cuore, le esigenze di mondi pieni di sofferenza e povert\u00e0, sete di santit\u00e0 e di vita.<\/p>\n
Papa Francesco ha detto che il documento di Aparecida (vale la pena di andarlo a rileggere) sia frutto di \u201cun intreccio fra i lavori dei pastori e la fede semplice dei pellegrini\u201d. Questo discorso punta a favorire l\u2019unit\u00e0 profonda della Chiesa, Corpo di Cristo e Popolo di Dio, in cui tutti i membri hanno pari dignit\u00e0 e spazio, pur nel rispetto dei compiti e carismi diversi suscitati dallo Spirito per l\u2019unit\u00e0 di tutti in Cristo. Questa parte dell\u2019omelia rivaluta sul piano ecclesiale la fede semplice dei pellegrini, che non pu\u00f2 essere guardata con sospetto come forma di superstizione e ignoranza, ma considerata come un luogo teologico, dal momento che \u00e8 ritenuta capace di \u201cincoraggiare, accompagnare e, in certo modo, ispirare\u201d l\u2019azione pastorale dei vescovi. Dall\u2019altra parte, il discorso richiama i pastori al realismo e alla concretezza, a tenere conto della preghiera e del grido dei poveri che sale verso la Madre. I pellegrini vengono qui a chiedere protezione sostegno consolazione, ad \u201caffidare la loro vita alla Madonna\u201d.<\/p>\n
Senza voler forzare i discorsi si potrebbe dire che, dal santuario di Aparecida, viene un invito alla speranza e alla gioia, e ci\u00f2 \u00e8 pi\u00f9 che normale, ma viene anche l\u2019invito a un cambiamento nel pensare e programmare la vita ecclesiale e l\u2019azione pastorale. La semplicit\u00e0 e la povert\u00e0 di mezzi e di stile di comportamenti – sembra dire il Papa – devono essere assunte anche nel modo di fare i documenti ecclesiastici e, in generale, nel proporre il magistero ecclesiastico a tutti i livelli.<\/p>\n
Il riferimento all\u2019Aparecida \u00e8 contenuto anche per spiegare il secondo dei tre atteggiamenti da lui consigliato, quello di \u201clasciarsi sorprendere\u201d, che fa seguito al \u201cmantenere la speranza\u201d. Il Papa ha voluto raccontare la storia del Santuario: \u201cTre pescatori, dopo una giornata di pesca andata a vuoto, inaspettatamente nelle acque del Rio Paraiba, trovano qualcosa di inaspettato: un\u2019immagine di Nostra Signora della Concezione. Chi avrebbe immaginato – si domanda il Papa – che il luogo di una pesca infruttuosa sarebbe diventato il luogo in cui tutti i brasiliani possono sentirsi figli di una stessa Madre?\u201d. E noi ci domandiamo: chi si sarebbe aspettato un discorso simile alla Giornata mondiale della giovent\u00f9?<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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