{"id":18387,"date":"2013-07-25T14:51:17","date_gmt":"2013-07-25T12:51:17","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=18387"},"modified":"2015-04-28T16:23:02","modified_gmt":"2015-04-28T14:23:02","slug":"lippiano-e-di-nuovo-la-casa-di-pia-tavernelli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lippiano-e-di-nuovo-la-casa-di-pia-tavernelli\/","title":{"rendered":"Lippiano \u00e8 di nuovo la \u201ccasa\u201d di Pia Tavernelli"},"content":{"rendered":"
\"Un<\/a>
Un momento della celebrazione (alla sx del celebrante, l\u2019urna con i resti di Pia)<\/figcaption><\/figure>\n

Don Domenico Pieracci<\/strong>, parroco di Lippiano ed ex alunno di Pia Tavernelli<\/strong> – all\u2019epoca insegnante elementare nel paese -, durante la celebrazione eucaristica ha voluto sintetizzare la vita di Pia con una citazione presa a prestito da sant\u2019Agostino. Nelle Confessioni<\/em>, il Santo di Ippona chiede al Signore: \u201cTi supplico, dimmi cosa sei per me\u201d, e prosegue: \u201cCorrer\u00f2 dietro questa voce e ti trover\u00f2\u201d. La vita di questa donna – ha ricordato mons. Pieracci – \u00e8 stata una corsa appassionata dietro il Signore. Prima come suora della congregazione delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Suor Angelica dell\u2019Immacolata, questo il suo nome da religiosa, scopr\u00ec Ges\u00f9, presente e vivo, in una cappella rovinata e poco frequentata. L\u2019obbedienza professata nella congregazione religiosa si trasform\u00f2 nella scelta di rimanere nel piccolo paese e di inserirsi attivamente nella sua realt\u00e0 socio-ecclesiale. Incomincia con la catechesi ai bambini della scuola, poi \u00e8 la volta dei giovani e successivamente delle famiglie. E sente viva la mancanza di una chiesa a Lippiano. Il 29 settembre 1933, festa del patrono di Lippiano san Michele Arcangelo, Pia Tavernelli, riordinando l\u2019altare, si accorge di tracce evidenti di piccoli animali passati dentro il tabernacolo. Intu\u00ec che doveva occuparsi della ricostruzione della chiesa, che viene consacrata il 29 settembre 1945 dal vescovo diocesano mons. Filippo Maria Cipriani. Oggi la chiesa, grazie al contributo della Cei, dei fedeli e pure delle Spigolatrici, \u00e8 interessata da lavori di ristrutturazione. A Lippiano, Pia fonda l\u2019istituto secolare Spigolatrici della Chiesa. L\u2019intuizione si fa chiara l\u20198 dicembre 1936, festa dell\u2019Immacolata. Ne parla con i superiori del suo istituto e chiede di lasciare la congregazione allo scadere dei suoi voti semplici, nell\u2019ottobre 1937. Ma viene consigliata a rimanere. Devono passare dieci anni per avere il primo \u201cs\u00ec\u201d della Chiesa; l\u2019intuizione non \u00e8 compresa, \u00e8 ritenuta inutile e forse pericolosa, e quindi \u00e8 fortemente contrastata.<\/p>\n

Nel dicembre 1945<\/strong> Pia Tavernelli si reca a Roma con il permesso del vescovo Cipriani e viene ricevuta da mons. Pasetto, allora segretario della Sacra congregazione dei religiosi. L\u2019indulto le viene concesso l\u201911 settembre 1946. Nel rispetto per l\u2019autorit\u00e0 ecclesiastica, Pia attende l\u2019autorizzazione del vescovo Cipriani per procedere a dare vita alla sua intuizione. E il permesso giunge il 24 giugno 1947. Il Vescovo di Citt\u00e0 di Castello approva l\u2019istituto come pia unione con decreto dell\u20198 dicembre 1949, quando le Spigolatrici sono arrivate al numero di 12. Pia lascia Lippiano nel \u201949 per Citt\u00e0 di Castello, dove abita con Assuntina Rivi. Da allora la diocesi avr\u00e0 sempre una presenza di Spigolatrici della Chiesa. Nel 1953, insieme ad altre ragazze che si sono unite a lei, si reca a Foligno, chiamata dal Vescovo a sostegno di alcune attivit\u00e0 diocesane. Nel 1954 Pietro Fiordelli, nominato vescovo di Prato, chiama nella sua diocesi le Spigolatrici per gestire la casa di esercizi alla villa San Leonardo al Palco. E Pia ben presto si porta a Prato dove l\u2019istituto, l\u20198 dicembre 1967, viene eretto come istituto secolare di diritto diocesano e nel 1973 ne vengono approvate le Costituzioni. Non sono mai state numerosissime le Spigolatrici; eppure insieme hanno voluto ringraziare il Signore per il dono di Pia che Egli ha fatto alla Chiesa. Nella cappella di Lippiano non sono mancati i saluti del vescovo mons. Cancian, presente spiritualmente alla celebrazione, delle autorit\u00e0 civili del Comune di Monte Santa Maria Tiberina e di tanti fedeli che hanno conosciuto Pia e le Spigolatrici della Chiesa. I resti mortali di Pia sono stati collocati in un\u2019urna ricoperta da un telo ricamato con numerose spighe. Quell\u2019intuizione di Pia non si \u00e8 esaurita. Mentre lei corre a contemplare l\u2019Onnipotente, le Spigolatrici corrono ad incontrare il Signore, \u201cchiamate a cambiare il mondo dal di dentro\u201d.<\/p>\n

Nelle parole di Pia<\/h3>\n

“E misi i voti e fui rimandata a Lippiano. Sognavo di andare in una terra lontana per dedicarmi ai fratelli pi\u00f9 bisognosi e invece mi si lasci\u00f2 nel piccolo paese dove insegnavo. Fu dopo questa obbedienza, che mi cost\u00f2 moltissimo, che feci la pi\u00f9 grande scoperta, per una luce interiore credo dello Spirito santo. In una piccola e rovinata cappella in fondo al paese ci stava Ges\u00f9 nella sua realt\u00e0 di uomo-Dio. Ogni mattina rinnovava per me e per tutti il Suo sacrificio sull\u2019altare e giorno e notte rimaneva l\u00ec, presente, ad attenderci, e quasi nessuno andava a trovarlo\u201d. Proprio quella cappella sabato scorso ha accolto i resti mortali di Pia Tavernelli (16 agosto 1906 – 23 agosto 2001), autrice di queste righe introduttive, che a Lippiano fond\u00f2 l\u2019istituto delle Spigolatrici della Chiesa. Ora in questo paese al confine con la Toscana, sono stati riportati perch\u00e9 vi riposino nel cimitero locale.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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