{"id":18035,"date":"2013-07-11T14:37:32","date_gmt":"2013-07-11T12:37:32","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=18035"},"modified":"2015-08-06T14:31:35","modified_gmt":"2015-08-06T12:31:35","slug":"lagricoltura-e-piu-forte-della-crisi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/lagricoltura-e-piu-forte-della-crisi\/","title":{"rendered":"L\u2019agricoltura \u00e8 pi\u00f9 forte della crisi"},"content":{"rendered":"

\"Agricoltura\"<\/a>La terra \u00e8 da sempre una risorsa, e anche quando c\u2019\u00e8 la crisi offre pane e lavoro. In Umbria nel 2012, con le fabbriche che chiudevano e 30.000 persone alle prese con la cassa integrazione, l\u2019occupazione in agricoltura \u00e8 cresciuta del 3 per cento. La vendita di olio, vino e degli altri prodotti agricoli umbri sui mercati internazionali \u00e8 aumentata addirittura del 140 per cento.<\/p>\n

Questi e altri dati – ha detto il presidente di Confagricoltura Umbria, Marco Caprai<\/strong>, durante una affollata manifestazione al teatro Pavone di Perugia – dimostrano che l\u2019agricoltura svolge un ruolo fondamentale nell\u2019economia della nostra regione ed \u00e8 un settore sul quale scommettere per uscire dalla crisi.<\/p>\n

La manifestazione al teatro Pavone si \u00e8 svolta venerd\u00ec scorso in occasione della assemblea dei soci di Confagricoltura, seguita da una tavola rotonda alla quale sono intervenuti anche il presidente nazionale dell\u2019associazione di imprenditori agricoli Mario Guidi, la presidente della Regione Catiuscia Marini, e il presidente della Fondazione Censis Giuseppe De Rita.<\/p>\n

\u201cAbbiamo accorciato le distanze con i nostri soci e con il nostro territorio – ha detto Marco Caprai – e auspichiamo che anche la politica si muova in questa direzione, semplificando e riducendo i vari livelli amministrativi e quindi la burocrazia che strangola le nostre imprese\u201d.<\/p>\n

Caprai ha parlato di un \u201cpaese ingessato\u201d, dove qualsiasi Comitato spontaneo pu\u00f2 intervenire a bloccare una nuova opera, attivit\u00e0 o impresa. Il suo auspicio: \u201cChe in Italia torni un po\u2019di buon senso\u201d. Ha fatto alcuni esempi concreti. In Umbria da almeno 40 anni esiste il grave problema di garantire l\u2019irrigazione per le colture agricole. Ebbene la diga di Montedoglio, per problemi di costruzione sui quali sta anche indagando la magistratura, funziona a met\u00e0. Quelle del Chiascio e di Nocera Umbra non sono mai state aperte. \u201cChiediamo agli enti locali e alla politica di fare le cose che si possono fare oggi\u201d ha detto ancora Caprai, e non di continuare con i rinvii e programmi e promesse che poi restano nei cassetti.<\/p>\n

In Umbria ci sono almeno 5.000 aziende zootecniche (i dati sono dell\u2019ultimo censimento Istat del 2010) soprattutto di bovini e suini, ma c\u2019\u00e8 un Piano regionale zootecnico con aggiornamenti periodici che rendono difficili programmare investimenti nel settore, per il timore che cambino le regole. C\u2019\u00e8 bisogno di terreni agricoli, che invece continuano a essere rosicchiati da capannoni e costruzioni, che poi restano vuoti e invenduti.<\/p>\n

L\u2019agricoltura assicura occupazione (80.000 gli addetti secondo il censimento del 2010). Sono in gran parte aziende familiari, ma cresce anche l\u2019impiego di personale esterno, con tanti giovani.<\/p>\n

Gli iscritti agli istituti professionali agricoli nell\u2019ultimo anno a livello nazionale sono cresciuti del 29%. Crescono per\u00f2 anche gli studenti delle facolt\u00e0 di Agraria. Le aziende agricole stanno diventando pi\u00f9 professionali con l\u2019agriturismo, spacci aziendali dove non si vendono soltanto i tradizionali prodotti della terra ma anche formaggi e salumi \u201cfatti in casa\u201d. Poi ci sono anche le fattorie didattiche e perfino agroasili.<\/p>\n

Dunque – ha spiegato Caprai – servono nuovi strumenti e nuove regole affinch\u00e9 quei giovani utilizzati come stagionali, quando hanno imparato il lavoro, non siano costretti a lasciare le aziende ma possano essere stabilizzati con assunzioni in rete e altre forme di prestazione. C\u2019\u00e8 poi – ha ricordato ancora – quel dato straordinario dell\u2019export (pi\u00f9 140 per cento). Occorre per\u00f2 un \u201csupporto strutturato\u201d delle istituzioni per favorire l\u2019internazionalizzazione di piccole imprese familiari e la nascita di quelle gestite da giovani. Non si deve sprecare – ha esortato Caprai – questa passione per la terra di persone che con il loro lavoro custodiscono anche l\u201980% del paesaggio e dell\u2019ambiente del territorio dell\u2019Umbria, \u201ccuore verde d\u2019Italia\u201d.<\/p>\n

La presidente della Regione Catiuscia Marini<\/strong>, intervenendo sul problema di conciliare la presenza di aziende zootecniche con la tutela dell\u2019ambiente, ha assicurato che si dovranno trovare \u201cderoghe per salvare le imprese\u201d. Con una informazione trasparente che spieghi in modo corretto all\u2019opinione pubblica le ragioni di scelte coraggiose. Con evidente riferimento a quei tanti \u201ccomitati spontanei\u201d del \u201cno a tutto\u201d dei quali aveva parlato Caprai.<\/p>\n

Durante la tavola rotonda, moderata dal giornalista televisivo Giuliano Giubilei, \u00e8 stato anche presentato il volume L\u2019Unione agricoltori di Orvieto dentro la storia<\/em> di Francesca e Franco Pietrantozzi.<\/p>\n

L’intervento: Identit\u00e0\/rappresentanza<\/h3>\n

“L’agricoltura e la sfida della rappresentanza\u201d era il tema della tavola rotonda tenutasi a Perugia. \u201cL\u2019idea della rappresentanza \u2013 ha detto il presidente della Fondazione Censis Giuseppe De Rita<\/strong> \u2013 \u00e8 fatta da due grandi fattori: gli interessi e l\u2019identit\u00e0. In una societ\u00e0 molecolare come la nostra, gli interessi per\u00f2 si segmentano e diventano quasi personali. Per il singolo lasciato a se stesso c\u2019\u00e8 solo l\u2019illusione di avere una identit\u00e0. C\u2019\u00e8 invece il bisogno anche della appartenenza, dello stare insieme. E pu\u00f2 essere proprio il senso della appartenenza alla terra del mondo degli agricoltori – secondo De Rita – ad aiutarli a ritrovare questa identit\u00e0 comune per vincere la sfida della rappresentanza\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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