{"id":1792,"date":"2001-05-25T00:00:00","date_gmt":"2001-05-24T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1792"},"modified":"2021-12-02T19:03:52","modified_gmt":"2021-12-02T17:03:52","slug":"colomba-donna-del-400-ascoltata-dai-potenti-della-citta-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/colomba-donna-del-400-ascoltata-dai-potenti-della-citta-2\/","title":{"rendered":"Colomba donna del ‘400 ascoltata dai potenti della citt\u00e0"},"content":{"rendered":"
Chi era Colomba e perch\u00e9 c’\u00e8 tanto interesse per questa donna vissuta in un tempo tanto lontano dal nostro? Domande cui risponderanno le iniziative in programma per questo anno centenario e gi\u00e0 affrontate dall’Arcivescovo mons.Giuseppe Chiaretti nella sua lettera pastorale “Come uno angelo diDio”. Domande che abbiamo voluto rivolgere ad una giovane domenicana di vita attiva, suor Annalisa Bini, membro del comitato per le celebrazioni centenarie della Beata Colomba, oltre che appassionata di storia della Chiesa. Suor Annalisa, perch\u00e9 tutto questo interesse per la beata Colomba? “Come ha scritto il Vescovo nella sua Lettera pastorale l’interesse \u00e8 soprattutto legato all’azione sociale di questa beata che gi\u00e0 in vita era considerata santa. Inoltre \u00e8 un’ occasione per riscoprire il ruolo dei laici, e della donna in particolare, alla vita della Chiesa, ma anche alla vita sociale e quindi, in un tempo in cui c’\u00e8 disaffezione alla vita sociale e politica, Colomba pu\u00f2 aiutare a ritrovare un po’ il senso di questa presenza. Non \u00e8 un caso che Colomba \u00e8 paragonata a santa Caterina da Siena, anch’ella terziaria domenicana”. Di Colomba in realt\u00e0 si hanno poche ‘fonti’ dirette…”Certo le scarse notizie che abbiamo non ci permettono di approfondire molto questo legame, per\u00f2 dovremo domandarci come mai il suo biografo domenicano, quando scrive la sua vita la modella su quella di santa Caterina. Un paragone che ad alcuni sembra eccessivo, per\u00f2 in questo fine ‘400 troviamo in Italia moltissime terziarie domenicane, che ad un certo punto della loro vita decidono di vivere in comunit\u00e0 con altre donne, laiche anch’esse, professando i voti oppure, come santa Caterina, sono terziarie e vivono in comune la loro vita che incide anche sulla politica della citt\u00e0 in cui vivono”. In quel periodo c’era quasi come una ‘moda’, la societ\u00e0 in qualche modo si aspettava che alcune donne venissero individuate per un ruolo pubblico. “Questo periodo \u00e8 stato studiato da una storica, Gabriella Zarri, che ha scritto un saggio su “Le sante vive”. Alla fine del ‘400 anche sull’onda di un certo profetismo presente nella Chiesa, basta citare per tutti Savonarola, molte Signorie come gli Este ed i Gonzaga ricercavano delle ‘sante vive’, cio\u00e8 donne carismatiche, dotate di profezia, intesa proprio come il saper leggere le vicende della storia con l’occhio di Dio. Gli Este fecero addirittura rapire Lucia da Narni per portarla a Ferrara dove le fondarono un monastero”. Questo fenomeno quindi inizia e si conclude tra fine ‘400 inizi ‘500? “S\u00ec, e la Zarri lo mette in relazione alla conclusione dell’esperienza sovonaroliana. La stessa Colomba, infatti, verr\u00e0 solo beatificata, dice la Zarri, perch\u00e9 cambia il periodo storico sociale ed ecclesiale. Con la Riforma per esempio si comincer\u00e0 ad istituzionalizzare sempre di pi\u00f9 la vita delle donne che vogliono seguire il Vangelo verso forme pi\u00f9 claustrali.Questo stile di vita comunitario al di fuori della clausura, ricercato e seguito dalle ‘sante vive’, non costituir\u00e0 un modello proponibili all’intera Chiesa”. Colomba ha lasciato una eredit\u00e0 alle domenicane? “Io devo sottolineare l’importanza che ha avuto Colomba per tutte noi. In fondo tutte le suore domenicane di vita attiva discendono da questi terz’ordini secolari che poi diventavano regolari, scegliendo una vita comune e quindi una Regola. La beata Colomba ha rinnovato la vita religiosa, fondando a Perugia una comunit\u00e0 di terziarie che vivevano in comune, con voto di obbedienza, povert\u00e0 e castit\u00e0, ma senza l’obbligo della clausura. Con le sue sorelle si dedicava al lavoro manuale e anche alla mendicit\u00e0, all’aiuto dei poveri”. Il monastero della beata Colomba a Perugia oggi \u00e8 di clausura…”La riforma dopo il Concilio di Trento ha trasformato ogni tipo di vita comunitaria femminile in monasteri. Quello della beata Colomba, che in fondo \u00e8 un’ erede di queste esperienze, oggi \u00e8 di clausura e appartiene al secondo ordine domenicano”. Colomba viene indicata dal Vescovo come modello per i laici di oggi. In che senso? “Oggi una certa scelta di vita in comune esiste anche all’interno di alcuni movimenti laicali che propongono una consacrazione e una vita comune con i tre voti. Inoltre Colomba e le ‘sante vive’ non si interessavano solo dei poveri, ma avevano contatti con il mondo politico e sociale. Questo \u00e8 secondo me l’insegnamento per i laici: una vita vissuta con una radicalit\u00e0 nel battesimo che non ti estranea dal mondo, ma anzi ti ci fa entrare con tutta la forza del Vangelo”. La riscoperta di Colomba \u00e8 piuttosto recente? “S\u00ec, risale all’88-89. Ci fu un convegno che \u00e8 stato importante anche per conoscere la beata Colomba nel contesto di Perugia e di tutta Italia. Da quel convegno \u00e8 nata l’associazione “Beata Colomba” che svolge numerose attivit\u00e0”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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