{"id":17862,"date":"2013-07-04T13:49:30","date_gmt":"2013-07-04T11:49:30","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=17862"},"modified":"2021-03-26T16:48:54","modified_gmt":"2021-03-26T14:48:54","slug":"croazia-anno-uno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/croazia-anno-uno\/","title":{"rendered":"Croazia, anno uno. L’Unione europea si allarga"},"content":{"rendered":"
\"Capi<\/a>
Capi di Stato e le autorit\u00e0 europee intervenuti alla cerimonia di ingresso della Croazia nell\u2019Ue<\/figcaption><\/figure>\n

Indipendente dal 1992, dopo un faticoso processo di adesione durato 10 anni, il 1\u00b0 luglio la Croazia \u00e8 entrata ufficialmente nell\u2019Unione europea: secondo Paese dei Balcani dopo la Slovenia, nel 2004. Un traguardo di cui parliamo con Dubravka Petrovic Stefanac<\/strong>, membro della Commissione giustizia e pace e docente all\u2019Universit\u00e0 Cattolica di Zagabria.<\/p>\n

Che cosa significa questa nuova pagina per il vostro Paese?<\/strong><\/p>\n

\u201cL\u2019ingresso nell\u2019Ue apre certamente nuove prospettive. Abbiamo aspettato un po\u2019 prima che ci\u00f2 avvenisse (la Croazia ha presentato ufficialmente domanda di adesione nel 2003 e ha iniziato il processo di negoziazione nel 2005). Non penso agli aspetti economici o agli incentivi; ho anzitutto in mente ci\u00f2 che pu\u00f2 aiutare i singoli e la comunit\u00e0 nel suo insieme a progredire verso il raggiungimento del bene comune, con pi\u00f9 sensibilit\u00e0 per gli altri e in vista della costruzione di un tessuto sociale pi\u00f9 umano. Occorre uscire dai nostri schemi di pensiero, a volte ristretti, dovuti a perdita di speranza, fiducia in se stessi e negli altri. Il percorso della Croazia verso l\u2019indipendenza \u00e8 stato tutt\u2019altro che facile: nei primi anni Novanta si \u00e8 confrontata con una guerra molto aggressiva, le cui conseguenze sono evidenti ancora oggi, soprattutto nella frammentazione della societ\u00e0 e in una certa mancanza d\u2019interesse, se non addirittura apatia, verso le questioni sociali. L\u2019ingresso nell\u2019Ue potrebbe costituire per la Croazia l\u2019opportunit\u00e0 per un nuovo inizio, un risveglio e una consapevolezza dell\u2019unicit\u00e0 dei propri asset e talenti\u201d.<\/p>\n

In che modo i Vescovi croati hanno accompagnato e sostenuto questo cammino verso l\u2019adesione?<\/strong><\/p>\n

\u201cLa Chiesa in Croazia \u00e8 sempre stata un fattore vitale di orientamento sociale, nella buona e nella cattiva sorte. I Vescovi hanno fin dall\u2019inizio sostenuto gli sforzi compiuti dal Paese per diventare membro dell\u2019Ue: sono consapevoli che non ci sono alternative. Lo hanno ricordato nel gennaio 2012, in occasione del referendum sull\u2019adesione all\u2019Ue. Papa Giovanni Paolo II ha avuto un ruolo particolarmente importante in questo senso\u201d.<\/p>\n

Quali le attese della popolazione?<\/strong><\/p>\n

\u201cAlcune persone guardano positivamente all\u2019Ue, altre hanno un atteggiamento negativo. Non c\u2019\u00e8 euforia pubblica, nessuna emozione in particolare. La situazione \u00e8 simile al referendum del 2012 cui ha partecipato il 43,5% dell\u2019elettorato. Il 66,3% ha votato s\u00ec; l\u2019altro terzo si \u00e8 detto contrario all\u2019adesione. L\u2019alto tasso di astensione richiederebbe un\u2019analisi pi\u00f9 approfondita, ma \u00e8 senza dubbio anche il prezzo del lungo ed estenuante iter negoziale, svoltosi nel contesto di una pesantissima crisi socio-economica e morale. A nutrire maggiori attese nei confronti dell\u2019Ue sono, comunque, i cittadini pi\u00f9 giovani e istruiti\u201d.<\/p>\n

Tre mesi fa la Commissione europea aveva dato il via libera all\u2019adesione della Croazia, ma l\u2019ultimo rapporto di monitoraggio aveva esortato il Paese a un pi\u00f9 deciso contrasto alla corruzione, alla criminalit\u00e0 organizzata e al traffico di esseri umani. Oltre a queste, quali sono oggi le altre sfide che la Croazia deve affrontare?<\/strong><\/p>\n

\u201cIn particolare \u00e8 strategico investire nelle persone e nella loro formazione per il futuro e promettente mercato del lavoro. Occorre inoltre investire in cultura, sport, tempo libero: in altri termini in tutto ci\u00f2 che rende la vita pi\u00f9 dignitosa e arricchente. \u00c8 necessario ridistribuire le risorse a disposizione, favorire l\u2019imprenditorialit\u00e0, in particolare piccole e medie imprese, e al tempo stesso dare spazio a libert\u00e0 e creativit\u00e0. Le persone devono assumere iniziative e responsabilit\u00e0 per diventare una forza realmente dinamica nella societ\u00e0, un vero soggetto di cambiamento. Tra le priorit\u00e0 ricorderei, comunque, lavoro, disoccupazione e migrazioni\u201d.<\/p>\n

Quale contributo pu\u00f2 offrire la Croazia all\u2019Ue?<\/strong><\/p>\n

\u201cLa Croazia \u00e8 un Paese piccolo, modellato dal cristianesimo. Una nazione di talenti: inventori, scienziati, artisti, atleti. Tuttavia, oltre a una mente acuta e a uno spirito innovativo, devono il loro successo soprattutto a un diligente e duro lavoro. Le idee migliori scaturiscono dall\u2019impegno, e io confido che la Croazia abbia il potenziale per fare s\u00ec che le sue persone migliori, le pi\u00f9 creative e capaci di andare oltre i limiti possano avere successo e collaborare con i loro omologhi di altri Paesi alla costruzione del nostro futuro comune all\u2019interno dell\u2019Unione europea\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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