{"id":17678,"date":"2013-06-27T14:56:14","date_gmt":"2013-06-27T12:56:14","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=17678"},"modified":"2013-06-27T14:56:14","modified_gmt":"2013-06-27T12:56:14","slug":"giovani-italiani-che-abbracciano-il-jihad","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giovani-italiani-che-abbracciano-il-jihad\/","title":{"rendered":"Giovani italiani che abbracciano il \u201cjihad\u201d"},"content":{"rendered":"
\"Giovani<\/a>
Giovani donne italiane convertite all\u2019islam<\/figcaption><\/figure>\n

Sarebbero almeno 50 gli italiani che combattono al fianco dei ribelli in Siria, come il ventenne genovese convertito all\u2019islam Giuliano Ibrahim Delnevo<\/strong>, rimasto ucciso nella battaglia di Qusayr (vedi editoriale del numero scorso)<\/em><\/a>. Gli \u201citaliani\u201d agirebbero soprattutto nel Nord, e tra questi ci sarebbe anche una donna. Ma in Siria non ci sono solo italiani, il fenomeno dei foreign fighter<\/em>, combattenti stranieri, coinvolge almeno 800 tra olandesi, svedesi, inglesi e dai Balcani. Ma cosa li spinge a combattere? Quali sono gli elementi in gioco che determinano una scelta simile? Come spegnere i focolai di fondamentalismo che animano alcune frange dei fedeli islamici? Lo abbiamo chiesto a Renzo Guolo<\/strong>, sociologo delle religioni presso le Universit\u00e0 di Trieste, Padova e Torino, esperto di islam europeo e italiano e di fondamentalismi contemporanei.<\/p>\n

Perch\u00e9 un giovane italiano, e con lui centinaia di altri giovani europei, si converte all\u2019islam e si arruola per combattere nel jihad<\/em>, fino alle estreme conseguenze?<\/strong><\/p>\n

\u201cVa considerata la storia personale di questi ragazzi. Ciascuno cerca in ideologie totalizzanti, in questo caso l\u2019islam radicale, una sorta di bussola che offra certezze e chiavi di comprensione di un mondo sempre pi\u00f9 complesso, che quindi disorienta. L\u2019islam radicale \u00e8 una sorta di religione politica che, come tutte, \u00e8 in grado di dare agli individui risposte certe, magari anche manichee, alle grandi questioni del mondo e anche ai fatti della vita di tutti i giorni. Se avessero cercato un carattere pi\u00f9 complesso della fede, forse, avrebbero optato per una dimensione pi\u00f9 mistica, come i sufi<\/em>…\u201d.<\/p>\n

Ma ci sono motivi particolari alla base di una scelta simile?<\/strong><\/p>\n

\u201cPer quanto riguarda gli italiani, figli di stranieri di seconda generazione, elementi che potrebbero averli spinti in questa direzione possono essere una religione radicalizzata gi\u00e0 nel tessuto familiare, oppure il fatto che questi giovani non vivono pi\u00f9 nei Paesi di appartenenza e, nel contempo, non si sentono parte di quello in cui si trovano a vivere, non avendone – in molti casi – la cittadinanza. Sentono dunque il vuoto di questa doppia assenza, che riempiono con l\u2019islam radicale che ha un grande appeal in quanto ultima grande ideologia trans-nazionale\u201d.<\/p>\n

Delnevo, per\u00f2, era un italiano convertito.<\/strong><\/p>\n

\u201cPer i convertiti italiani il discorso \u00e8 diverso, e sarebbe interessante capire il motivo per cui non scelgono un ritorno al cattolicesimo o al cristianesimo. Probabilmente perch\u00e9 si tratta di religioni molto pi\u00f9 interiori e che presentano tratti di riflessione interna che nell\u2019islam non esistono. Anzich\u00e9 essere una religione-ricerca o confronto, l\u2019islam radicale ha meccanismi assertivi molto pi\u00f9 semplici da comprendere, come abbiamo visto nei video postati da questo giovane di Genova\u201d.<\/p>\n

A proposito di video: un elemento comune a tutti \u00e8 che arrivano ad abbracciare la dottrina jihadista in completa solitudine, attraverso social<\/em> network<\/em> come Facebook, Twitter, YouTube…<\/strong><\/p>\n

\u201cSi tratta di generazioni nate digitali, ma quello che \u00e8 venuto meno \u00e8 un tessuto di riflessione culturale, politica e religiosa che un tempo contribuiva ad abbattere la semplificazione delle grandi domande. La comunicazione in internet oggi presuppone un \u2018s\u00ec\u2019 e un \u2018no\u2019: dentro la Rete non \u00e8 previsto un dibattito davanti a una realt\u00e0 complessa. Nei pi\u00f9 giovani vedo un grande disorientamento tra la mole e l\u2019accesso delle informazioni e l\u2019incapacit\u00e0 di gerarchizzarle e dare loro un senso e una priorit\u00e0. Le persone che si formano dentro questo meccanismo, trovando poi impulso per dirigersi verso gruppi che hanno una visione semplificata della vita, vedono solo un lato delle vicende, e questo rappresenta un problema. \u00c8 una comunicazione del \u2018s\u00ec\u2019 e del \u2018no\u2019 che ben si accorda con quel tipo di religione assertiva che \u00e8 l\u2019islam radicale\u201d.<\/p>\n

Giovane convertito e morto per l\u2019Islam<\/a><\/p><\/blockquote>\n