{"id":17241,"date":"2013-06-13T11:00:25","date_gmt":"2013-06-13T09:00:25","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=17241"},"modified":"2015-06-15T11:10:55","modified_gmt":"2015-06-15T09:10:55","slug":"metti-vangelo-4","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/metti-vangelo-4\/","title":{"rendered":"Il perdono: un nuovo inizio"},"content":{"rendered":"
Tre figure dominano la liturgia di questa domenica: Davide, l\u2019antico re d\u2019Israele; san Paolo apostolo; e una prostituta. I tre hanno in comune l\u2019esperienza del perdono di Dio, che segn\u00f2 un nuovo inizio della loro vita. La prima lettura presenta la conclusione del colloquio che il profeta Natan ebbe con il re Davide. L\u2019antefatto \u00e8 noto. Narra la Bibbia che questi s\u2019incapricci\u00f2 della bella moglie di un ufficiale del suo esercito, di nome Uria, che in quel momento era in guerra. La signora fu portata alla reggia e il re si un\u00ec a lei, che rimase incinta. Quando gli fu portata la notizia, il re mand\u00f2 a chiamare l\u2019ufficiale, con la scusa di chiedere informazioni sull\u2019andamento della guerra; in realt\u00e0 sperava che questi, dopo il colloquio, andasse a dormire a casa propria, cosicch\u00e9 il nascituro sarebbe apparso a tutti come suo legittimo figlio. Ma l\u2019ufficiale mangi\u00f2 la foglia e rimase a dormire in caserma.<\/p>\n
Dopo qualche giorno, Davide lo risped\u00ec al fronte con una lettera per il comandante in capo, che ordinava di mandare Uria a combattere dove era pi\u00f9 pericoloso. Cos\u00ec fu fatto, e Uria rimase ucciso. Ora davanti all\u2019opinione pubblica tutto era tranquillo: la bella vedova fu pietosamente accolta sotto la protezione del re; il marito era eroicamente morto in battaglia; la gravidanza procedeva bene e la guerra era lontana. Ma Dio ebbe piet\u00e0 della falsa tranquillit\u00e0 dietro cui si nascondeva il re adultero, omicida e bugiardo; e mand\u00f2 il profeta Natan a svelargli l\u2019enormit\u00e0 del suo peccato: \u201cPerch\u00e9 hai disprezzato la Parola del Signore?\u201d.<\/p>\n
Il re si spavent\u00f2 a morte; ma non si difese, sebbene avesse potuto farlo: al re tutto era permesso. Davide ammise il suo errore: \u201cHo peccato contro il Signore\u201d. A causa di quell\u2019ammissione, il profeta gli annunci\u00f2 il perdono di Dio. Il testo ebraico pu\u00f2 essere tradotto: \u201cIl Signore ha sorpassato il tuo peccato\u201d. Ne sarebbero rimaste per\u00f2 le conseguenze (2\u00a0Sam\u00a0<\/em>12,13-14). Come dire: quando riconosciamo il nostro errore, Dio se lo \u00e8 gi\u00e0 buttato alle spalle; tuttavia nulla rimane senza conseguenze. Nella lunga lettura evangelica, Luca intreccia diversi aspetti della vita pubblica di Ges\u00f9. Tutto comincia con un invito a pranzo da parte di un fariseo. Nella percezione comune questa parola \u00e8 diventata sinonimo di persona ipocrita e malvagia; ma non era cos\u00ec. Nel mondo giudaico di allora i farisei erano i pi\u00f9 attaccati all\u2019osservanza della legge mosaica. Ges\u00f9 ebbe spesso a che fare con alcuni di loro, sia sul piano dell\u2019amicizia, sia su quello della polemica. In questo caso si trattava probabilmente di un suo simpatizzante. Certamente si trattava di un persona facoltosa, che aveva possibilit\u00e0 di organizzare un pranzo, per cos\u00ec dire, \u201csemi-pubblico\u201d, visto che una prostituta non trov\u00f2 difficolt\u00e0 ad introdursi nella zona del banchetto. Di costei \u00e8 detto che \u201cstando dietro, presso i piedi di Ges\u00f9\u2026\u201d. Questo non sarebbe stato possibile, se fossero seduti a mensa come usiamo noi, con i piedi sotto al tavolo; in quel tempo avevano imparato a farlo all\u2019uso greco-romano: sdraiati e poggiati sul fianco sinistro. La presenza della donna moviment\u00f2 la scena.<\/p>\n Era assolutamente insolito che una donna partecipasse a un banchetto, composto di soli uomini. Inoltre si present\u00f2 in lacrime e con i capelli sciolti. Le lacrime erano cos\u00ec abbondanti da lavare i piedi di Ges\u00f9 e capelli talmente lunghi da essere usati come asciugamano. C\u2019era davvero di che scandalizzarsi. Un buon giudeo non avrebbe mai accettato di essere toccato da una \u201cdonna pubblica\u201d. Ges\u00f9 non solo si lasciava toccare, ma anche carezzare, baciare e profumare.<\/p>\n Di fronte al giusto scandalo dell\u2019ospite, Ges\u00f9 assume le vesti del rabbi<\/em> e gli propone la parabola dei due debitori e del creditore. A conclusione gli mostr\u00f2 come quella donna fosse migliore di lui, perch\u00e9 gli aveva mostrato un amore pi\u00f9 grande: per questo i suoi molti peccati le erano perdonati. A questo punto entr\u00f2 di prepotenza il coro dei commensali: \u201cChi si crede di essere costui, che si permette di perdonare i peccati!\u201d. Ges\u00f9 non parve curarsi delle loro opinioni; salut\u00f2 gentilmente la donna, e si congratul\u00f2 con lei per la sua fede.<\/p>\n Qui termina l\u2019episodio della prostituta perdonata, con scandalo dei benpensanti. La lettura per\u00f2 continua ancora per un po\u2019: l\u2019evangelista compone un piccolo riassunto della vita itinerante di Ges\u00f9. Nel gruppo dei seguaci, oltre ai Dodici che conosciamo, c\u2019erano anche delle donne, di estrazione diversa: Maria di Magdala, un\u2019ex indemoniata; c\u2019era la moglie di un dirigente della corte di Erode Antipa, chiamata Giovanna, che, data la sua posizione, aveva certamente delle possibilit\u00e0 economiche, utili alle necessit\u00e0 del gruppo; c\u2019era anche una certa Susanna, di cui non sappiamo altro, e alcune altre.<\/p>\n La cosa era inaudita e scandalosa: non era mai accaduto in Israele che un rabbi<\/em> avesse al suo seguito delle donne. Quando Luca scriveva queste cose, nella Chiesa le donne avevano gi\u00e0 ruoli importanti. In una societ\u00e0 in cui le donne avevano compiti eminentemente casalinghi, la scelta della Chiesa segnava l\u2019inizio di un cambio di civilt\u00e0. Della straordinaria esperienza di perdono, fatta da Paolo, avremo occasione di scrivere in altra circostanza.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Tre figure dominano la liturgia di questa domenica: Davide, l\u2019antico re d\u2019Israele; san Paolo apostolo; e una prostituta. I tre hanno in comune l\u2019esperienza del perdono di Dio, che segn\u00f2 un nuovo inizio della loro vita. La prima lettura presenta la conclusione del colloquio che il profeta Natan ebbe con il re Davide. 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