{"id":16930,"date":"2013-05-23T16:46:02","date_gmt":"2013-05-23T14:46:02","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=16930"},"modified":"2013-05-23T16:46:02","modified_gmt":"2013-05-23T14:46:02","slug":"la-lingua-dello-spirito","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-lingua-dello-spirito\/","title":{"rendered":"La lingua dello Spirito"},"content":{"rendered":"
\"Bruegel,<\/a>
Bruegel, \u201cLa torre di Babele\u201d<\/figcaption><\/figure>\n

Nelle udienze del mercoled\u00ec, continuando nel solco del commento al Credo<\/em> inaugurato da Benedetto XVI per l\u2019Anno della fede, Papa Francesco<\/strong> \u00e8 ormai arrivato all\u2019articolo finale: \u201cCredo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica\u201d (testo integrale sul sito www.vatican.va<\/em><\/a>). Ricollegandosi alla Pentecoste appena trascorsa, ha rimarcato: \u201cC\u2019\u00e8 un profondo legame tra queste due realt\u00e0 di fede: \u00e8 lo Spirito santo, infatti, che d\u00e0 vita alla Chiesa, guida i suoi passi. Senza la presenza e l\u2019azione incessante dello Spirito santo, la Chiesa non potrebbe vivere e non potrebbe realizzare il compito che Ges\u00f9 risorto le ha affidato, di andare e fare discepoli tutti i popoli (Mt<\/em> 28,18)\u201d.<\/p>\n

\u201cChi \u00e8 – ha aggiunto – il vero motore dell\u2019evangelizzazione nella nostra vita e nella Chiesa? Paolo VI scriveva con chiarezza: \u2018\u00c8 lui, lo Spirito santo che, oggi come agli inizi della Chiesa, opera in ogni evangelizzatore che si lasci possedere e condurre da Lui, che gli suggerisce le parole che da solo non saprebbe trovare, predisponendo nello stesso tempo l\u2019animo di chi ascolta perch\u00e9 sia aperto ad accogliere la Buona Novella e il Regno annunziato\u2019 (Evangelii nuntiandi<\/em>, 75)\u201d.<\/p>\n

Il Papa ha quindi evidenziato \u201cun primo effetto importante dell\u2019azione dello Spirito santo che guida e anima l\u2019annuncio del Vangelo: l\u2019unit\u00e0, la comunione. A Babele, secondo il racconto biblico, era iniziata la dispersione dei popoli e la confusione delle lingue, frutto del gesto di superbia e di orgoglio dell\u2019uomo che voleva costruire con le sole proprie forze, senza Dio, \u2018una citt\u00e0 e una torre la cui cima tocchi il cielo\u2019 (Gen<\/em> 11,4). A Pentecoste queste divisioni sono superate. Non c\u2019\u00e8 pi\u00f9 l\u2019orgoglio verso Dio, n\u00e9 la chiusura degli uni verso gli altri, ma c\u2019\u00e8 l\u2019apertura a Dio, c\u2019\u00e8 l\u2019uscire per annunciare la sua Parola: una lingua nuova, quella dell\u2019amore che lo Spirito santo riversa nei cuori (Rm<\/em> 5,5); una lingua che tutti possono comprendere e che, accolta, pu\u00f2 essere espressa in ogni esistenza e in ogni cultura\u201d.<\/p>\n

\u201cLa lingua dello Spirito, la lingua del Vangelo – ha aggiunto – \u00e8 la lingua della comunione, che invita a superare chiusure e indifferenza, divisioni e contrapposizioni. Dovremmo chiederci tutti: come mi lascio guidare dallo Spirito santo in modo che la mia vita e la mia testimonianza di fede sia di unit\u00e0 e di comunione? Porto la parola di riconciliazione e di amore, che \u00e8 il Vangelo, negli ambienti in cui vivo? A volte sembra che si ripeta oggi quello che \u00e8 accaduto a Babele: divisioni, incapacit\u00e0 di comprendersi, rivalit\u00e0, invidie, egoismo. Io che cosa faccio con la mia vita? Faccio unit\u00e0 attorno a me? O divido, con le chiacchiere, le critiche, le invidie? Che cosa faccio?\u201d<\/p>\n

\u201cPensiamo a questo. Portare il Vangelo \u00e8 annunciare e vivere noi per primi la riconciliazione, il perdono, la pace, l\u2019unit\u00e0 e l\u2019amore che lo Spirito santo ci dona. Ricordiamo le parole di Ges\u00f9: \u2018Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore gli uni per gli altri\u2019 (Gv<\/em> 13,34-35).<\/p>\n

\u201cUn secondo elemento<\/strong> – ha detto Francesco -: il giorno di Pentecoste, Pietro, colmo di Spirito santo, si alza in piedi con gli Undici e a voce alta (At<\/em> 2,14) e con franchezza (v. 29) annuncia la buona notizia di Ges\u00f9, che ha dato la sua vita per la nostra salvezza e che Dio ha risuscitato dai morti. Ecco un altro effetto dell\u2019azione dello Spirito santo: il coraggio di annunciare la novit\u00e0 del Vangelo di Ges\u00f9 a tutti, con franchezza (parres\u00eca<\/em>), a voce alta, in ogni tempo e in ogni luogo. E questo avviene anche oggi per la Chiesa e per ognuno di noi: dal fuoco della Pentecoste, dall\u2019azione dello Spirito santo, si sprigionano sempre nuove energie di missione, nuove vie in cui annunciare il messaggio di salvezza, nuovo coraggio per evangelizzare\u201d.<\/p>\n

\u201cNon chiudiamoci mai a questa azione! Viviamo con umilt\u00e0 e coraggio il Vangelo! Testimoniamo la novit\u00e0, la speranza, la gioia che il Signore porta nella vita. Sentiamo in noi \u2018la dolce e confortante gioia di evangelizzare\u2019 (Paolo VI, Evangelii nuntiandi,<\/em> 80). Perch\u00e9 evangelizzare, annunciare Ges\u00f9, ci d\u00e0 gioia. Invece l\u2019egoismo ci d\u00e0 amarezza, tristezza, ci porta gi\u00f9. Evangelizzare ci porta su!\u201d.<\/p>\n

Evangelizzazione e preghiera<\/h3>\n

“Accenno solamente – ha detto Francesco al termine dell\u2019udienza – a un terzo elemento, che per\u00f2 \u00e8 particolarmente importante: una nuova evangelizzazione, una Chiesa che evangelizza deve partire sempre dalla preghiera, dal chiedere, come gli apostoli nel Cenacolo, il fuoco dello Spirito santo. Solo il rapporto fedele e intenso con Dio permette di uscire dalle proprie chiusure e annunciare con parres\u00eca<\/em> [franchezza, ndr<\/em>] il Vangelo. Senza la preghiera, il nostro agire diventa vuoto e il nostro annunciare non ha anima, e non \u00e8 animato dallo Spirito\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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