{"id":16904,"date":"2013-05-23T15:57:55","date_gmt":"2013-05-23T13:57:55","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=16904"},"modified":"2013-05-23T15:57:56","modified_gmt":"2013-05-23T13:57:56","slug":"a-orvieto-una-festa-di-pentecoste-doppiamente-speciale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/a-orvieto-una-festa-di-pentecoste-doppiamente-speciale\/","title":{"rendered":"A Orvieto una festa di Pentecoste doppiamente speciale"},"content":{"rendered":"
\"La<\/a>
La celebrazione della messa all\u2019interno della Bbasilica di Santa Cristina, presieduta da mons. Tuzia (Foto Maria Assunta Pioli)<\/figcaption><\/figure>\n

La Pentecoste, il giorno della discesa dello Spirito santo sugli apostoli, assume sempre un significato speciale, soprattutto nella citt\u00e0 di Orvieto dove ogni anno i ragazzi delle parrocchie cittadine ricevono il sacramento della cresima e a mezzogiorno, sulla piazza del Duomo, viene rievocata la tradizionale Festa della palombella: una colomba bianca, simbolo dello Spirito santo, che scende, nel frastuono dei \u201cmortaretti\u201d, sugli apostoli \u201crifugiati\u201d nel Cenacolo.<\/p>\n

Quest\u2019anno, poi, un altro evento, eccezionale e straordinario, ha arricchito la festa di domenica 19 maggio; infatti, nell\u2019ambito delle manifestazioni del Giubileo, il sacro Corporale, sorretto dalla confraternita del Ss. Sacramento di Orvieto, al suono delle chiarine e dei tamburini del Corteo storico di Orvieto, ha lasciato il duomo per trasferirsi nella basilica di Santa Cristina per i festeggiamenti del Giubileo della citt\u00e0 di Bolsena.<\/p>\n

Facciamo per\u00f2 un passo indietro, perch\u00e9 la festa della Pentecoste ha vissuto il suo primo momento significativo nella serata di sabato, quando il Vescovo, il presbiterio cittadino e l\u2019assemblea convenuta, composta in gran parte da coloro che fanno parte delle aggregazioni laicali orvietane, si sono riuniti intorno al fuoco acceso di fronte all\u2019ingresso del percorso giubilare.<\/p>\n

Dal fuoco benedetto sono state accese le sette lampade, simbolo dei sette doni dello Spirito santo. Dopo la processione giubilare e il passaggio della Porta santa, \u00e8 iniziato il rosario meditato, guidato dal Vescovo e dedicato a Maria, donna totalmente eucaristica, alla quale \u00e8 stato reso omaggio al termine della funzione, nella cappella della Madonna di S. Brizio avvolta in una nuvola di incenso. La mattina della domenica i cresimandi si sono radunati nella cappella del sacro Corporale per poi sfilare nella processione di ingresso durante l\u2019Inno del Giubileo<\/em>.<\/p>\n

Dopo la lettura del Vangelo, una catechista ha chiamato uno ad uno tutti i trentasei cresimandi che, alzandosi in piedi, hanno risposto \u201ceccomi\u201d, come l\u2019\u201ceccomi\u201d di Maria. Una risposta che \u00e8 anche un impegno a essere testimoni con l\u2019aiuto dei doni dello Spirito. Un\u2019attenzione particolare sottolineata anche dal nostro Vescovo<\/strong> che, per la prima volta, ha celebrato la Pentecoste nella sua cattedrale e che, durante l\u2019omelia, ha ricordato don Italo Mattia, il quale, fino all\u2019ultimo momento, ha sostenuto i \u201csuoi\u201d ragazzi con la preghiera.<\/p>\n

Alle 11.45, come da tradizione, il Vescovo si \u00e8 recato al balcone del palazzo dell\u2019Opera del duomo da dove, sventolando un fazzoletto bianco, ha dato il via alla discesa della palombella. In piazza, oltre ai figuranti del Corteo storico di Orvieto, i balestrieri del Palio della palombella, agli sbandieratori di Firenze e i vessilliferi di Marostica, migliaia di persone hanno atteso l\u2019arrivo della colomba. La colomba, in deroga alla tradizione, \u00e8 stata donata alla famiglia di don Italo, il parroco che con tanta passione e fede ha sempre contribuito alla realizzazione della festa.<\/p>\n

A conclusione della giornata, poi, il trasferimento del sacro Corporale nella basilica di Santa Cristina. In una teca posta su un moderno pick-up, la reliquia ha attraversato le vie del centro storico, fino a giungere a Ponte del Sole, storico luogo di incontro fra papa Urbano IV e il Corporale, dove il sacro lino ha ricevuto il saluto della comunit\u00e0 locale.<\/p>\n

Saluto ripetuto anche nelle altre soste con le comunit\u00e0 di Porano, Sugano, Castelgiorgio e Torre San Severo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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