{"id":16494,"date":"2013-05-02T14:46:00","date_gmt":"2013-05-02T12:46:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=16494"},"modified":"2021-03-26T16:52:00","modified_gmt":"2021-03-26T14:52:00","slug":"arte-umbra-in-serbia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/arte-umbra-in-serbia\/","title":{"rendered":"Arte umbra in Serbia"},"content":{"rendered":"
\"Il<\/a>
Il maestro ebanista eugubino Marcello Minelli<\/figcaption><\/figure>\n

Ha aperto i battenti il 23 aprile a Novi Sad nella Repubblica Serba la mostra \u201cUmanesimo e Rinascimento nell\u2019Appennino centrale: paralleli\u201d. Una rassegna che ha portato nella importante citt\u00e0 balcanica alcuni capolavori del Rinascimento italiano, solitamente custoditi in Umbria, Marche, Toscana ed Emilia Romagna. In particolare, sono i tesori umbro-marchigiani a testimoniare lo splendore dell\u2019arte italica quattro-cinquecentesca, quella delle Corti e delle Signorie. Tesori del Bello che si mettono in dialogo con le opere custodite nella galleria Matica srpska<\/em> di Novi Sad.<\/p>\n

L\u2019operazione rientra in un progetto per il periodo 2012-2015.<\/p>\n

Nella direzione di uno sviluppo consapevole e partecipato, e in particolare nel segno della tutela e del restauro dei beni culturali, va anche l\u2019accordo firmato tra le autorit\u00e0 locali serbe e la Sovrintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell\u2019Umbria, rappresentata a Novi Sad dal soprintendente Fabio De Chirico<\/strong>.<\/p>\n

Tra i protagonisti del Rinascimento italiano in mostra a Novi Sad, figurano in particolare il gonfalone processionale eugubino che raffigura Cristo con la croce e i santi Ubaldo e Francesco<\/em>, una tempera bifacciale attribuita alla bottega urbinate di Giovanni Santi.<\/p>\n

Da Gubbio, accompagnato da mons. Giuliano Salciarini<\/strong> in rappresentanza della diocesi, \u00e8 arrivato il leggio della chiesa di San Domenico<\/em>, pregevole opera lignea del Quattrocento, realizzata grazie al mecenatismo di Federico da Montefeltro.<\/p>\n

L\u2019altra testimonianza che racconta dei fasti della corte dei Duchi di Urbino \u00e8 la riproduzione fotografica a grandezza naturale dello Studiolo feltresco<\/em> realizzato per il palazzo ducale di Gubbio, il cui originale \u00e8 ora conservato al Metropolitan Museum di New York. Lo Studiolo \u00e8 stato ricreato in maniera assolutamente fedele e riposizionato nello stesso ambiente che occupava nella residenza eugubina di Federico, grazie al lavoro dei maestri ebanisti eugubini Minelli<\/strong>.<\/p>\n

E poi, ancora, in Serbia sono arrivate le maioliche<\/em> dell\u2019antica Casteldurante, oggi Urbania: altro vanto artistico del Ducato urbinate.<\/p>\n

Lo scambio artistico e culturale tra Italia e Repubblica di Serbia ha anche una grande importanza umanitaria, come canale di dialogo e di scambio di esperienze con una Paese che sta uscendo a fatica dalla sanguinosa guerra civile che ha infiammato l\u2019area balcanica negli anni Novanta all\u2019epoca del regime di Milosevic.<\/p>\n

Ora la Serbia \u00e8 un Paese in crescita, dal livello di sviluppo medio-alto, che punta a uscire dall\u2019isolamento degli ultimi anni e che nel 2012 si \u00e8 candidata per l\u2019ingresso nell\u2019Unione europea. Un isolamento politico internazionale che potr\u00e0 essere spezzato anche grazie a iniziative come la mostra d\u2019arte dedicata al Rinascimento nell\u2019Italia centrale.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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