{"id":1625,"date":"2001-06-08T00:00:00","date_gmt":"2001-06-08T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1625"},"modified":"2001-06-08T00:00:00","modified_gmt":"2001-06-08T00:00:00","slug":"inedito-per-maria-vince-la-tradizione-partenopea-della-tammorra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/inedito-per-maria-vince-la-tradizione-partenopea-della-tammorra\/","title":{"rendered":"“Inedito per Maria”: vince la tradizione partenopea della “tammorra”"},"content":{"rendered":"
La settima edizione del festival “Inedito per Maria”, fortemente caratterizzata da un’impronta etnica alla ricerca dei suoni del Mediterraneo, non poteva che incoronare vincitore il complesso formato da Cecilia e dalla Nuova Compagnia della Tammorra, chiaramente legato, per cultura e provenienza, a una delle tradizioni, quella della Tammorra appunto, pi\u00f9 interessanti e suggestive della musica popolare italiana. Proveniente dalla partenopea Torre del Greco, la formazione vincitrice si \u00e8 imposta con il brano “Pure ll’ammore”, affidato alla splendida voce di Cecilia e composto da Di Maio. La giuria, composta da importanti personaggi del mondo musicale e artistico (il paroliere e conduttore televisivo Giorgio Calabrese, Roberta Brigada della casa discografica Warner, il fisarmonicista e jazzista Gianni Coscia, il paroliere Sergio Bardotti, il pittore Igor Borozan e la dott. ssa Elisabetta Menciotti), ha inoltre conferito il secondo premio ai napoletani Sara and her band con Maria dei pescatori (di Ricciardi) e il terzo a Qift Arbereshe-la Kamastra di Porto Cannone (Campobasso), con Liri (voglia di libert\u00e0) di Iacovelli-Pelilli-Iacovelli. Il premio della stampa \u00e8 invece andato a kabiria Sonoro de L’Aquila, con Una preghiera come tante di Feliciani, Mariani, Capestrani. Si conclude cos\u00ec la settima edizione di una manifestazione che ha saputo nel tempo raccogliere consensi sempre maggiori tra gli addetti ai lavori e tra il pubblico, imponendosi per la sua originalit\u00e0 e per l’altissimo livello della proposta. Il Festival dedicato alla figura della Madonna, fortemente voluto dall’ex-vescovo della diocesi di Terni-Narni-Amelia mons. Franco Gualdrini e oggi presieduto dall’attuale vescovo mons. Vincenzo Paglia, ha saputo avvicinare artisti di grande calibro quali Franco Battiato, Katia Ricciarelli, Riccardo Cocciante, Franco Califano e un grande numero di giovani formazioni che hanno partecipato al Concorso presentando i loro inediti, le loro personali “riletture” della figura di Maria, ma anche, pi\u00f9 ampiamente, della figura della donna, nei suoi tanti ruoli, dai pi\u00f9 tradizionali a quelli assunti nelle societ\u00e0 moderne. L’edizione appena conclusa, la prima diretta da Pino Massara, compositore di tanti successi di Al Bano, Celentano, Mina, Vanoni, succeduto all’ex-direttore artistico Eugenio Bennato, ha affiancato ai giovani in concorso nomi di primissimo piano del panorama della world music. Il 1’giugno ad Amelia si sono infatti esibiti The original Klezmer Ensemble, tra le maggiori formazioni che si dedicano alla musica di tradizione ebraica, e gli strepitosi strumentisti del Solis String Quartet, noti per aver affiancato Edoardo Bennato nel suo progetto acustico, confluito nel Cd “Quartetto d’archi”, ma anche per le collaborazioni con Baglioni, Giorgia, Celentano, Rosanna Casale, Dulce Pontes, e, recentemente, con Elisa per la sua Luce a Sanremo. Il 2 a Narni \u00e8 stata la volta della tradizione partenopea con il grande Enzo Avitabile nella sua ultima produzione O’ Munnsemove e di Mimmo Epifani, celebre mandolinista di tanti lavori di Roberto De Simone e Eugenio Bennato, e la sua Banda Sonora. La serata di chiusura del 3 giugno al Teatro Verdi di Terni ha ospitato le esibizioni dei veneziani Davidemato, “costola” dei Pitura Freska, delle bellissime e “arcane” voci della tradizione sarda dei Tenores di Neoneli, una delle formazioni che da decenni propone nel mondo la musica popolare dell’isola, di Patrizio Trampetti e Arch\u00e9 e di Tasha Rodrigues, cantante, attrice e danzatrice proveniente dall’Angola, che con il suo gruppo, Black World, ha rappresentato la tradizione centro-africana. Larghissima e entusiasta la partecipazione del pubblico, che ha premiato un’iniziativa di grande qualit\u00e0 e di assoluta originalit\u00e0, che ha saputo caratterizzare ulteriormente la ricca offerta musicale del nostro territorio. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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