{"id":16190,"date":"2013-04-18T13:00:05","date_gmt":"2013-04-18T12:00:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=16190"},"modified":"2013-04-18T13:28:14","modified_gmt":"2013-04-18T12:28:14","slug":"da-papa-francesco-segni-ecumenici-che-fanno-sperare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/da-papa-francesco-segni-ecumenici-che-fanno-sperare\/","title":{"rendered":"Da Papa Francesco segni ecumenici che fanno sperare"},"content":{"rendered":"
\"Papa<\/a>
Papa Francesco con i cardinali nella Cappella Sistina dopo la sua elezione<\/figcaption><\/figure>\n

Un solo mese di pontificato, ma Papa Francesco gi\u00e0 ha saputo costellare il suo agire di significativi segni ecumenici che \u201cfanno sperare\u201d. \u00c8 il giudizio del card. Walter Kasper<\/strong>, che al dialogo ecumenico ha dedicato anni della sua vita prendendo nel 2001 la guida del Pontificio consiglio per l\u2019unit\u00e0 dei cristiani e tenendone le redini per 9 anni, fino al 2010 quando per motivi di et\u00e0 ha lasciato il testimone al card. Kurt Koch. Il suo nome, poi, ha fatto il giro del mondo quando, nel suo primo Angelus<\/em>, Papa Francesco lo ha citato per il suo libro sulla misericordia.<\/p>\n

Venuto a Roma per incontrare il Papa, anche il presidente della Chiesa evangelica in Germania, il pastore Nikolaus Schneider<\/strong>, ha confidato di essere rimasto colpito dalle parole con cui il Pontefice si \u00e8 presentato sulla loggia delle benedizioni, definendosi \u201cvescovo di Roma\u201d. \u201cRivelano – ha detto – come da subito il Papa abbia messo in secondo piano l\u2019imponenza del suo ministero, sottolineando la dimensione di servizio: a servizio degli altri, a servizio degli uomini\u201d.<\/p>\n

\u00c8 poi di pochi giorni fa la decisione del Papa di nominare una rosa di cardinali con il compito di consigliarlo nel governo della Chiesa e studiare la riforma della Curia. Un atto di collegialit\u00e0, altro tema particolarmente caro al dialogo con le Chiese. Ne parliamo con il card. Kasper.<\/p>\n

Eminenza, quanto \u00e8 importante la definizione del ministero petrino come \u201cvescovo di Roma\u201d per il dialogo ecumenico?<\/strong><\/p>\n

\u201cIl titolo di \u2018vescovo di Roma\u2019 \u00e8, fra tutti i titoli del Papa, quello teologicamente fondamentale. Da vescovo di Roma, il Papa \u00e8 successore di Pietro e, come tale, Pastore universale della Chiesa. Tale titolo \u00e8 importante soprattutto per gli ortodossi perch\u00e9 s\u2019innesta nella comune tradizione dell\u2019Est e dell\u2019Ovest che, secondo Ignazio di Antiochia (II secolo), citato da Papa Francesco quando si \u00e8 affacciato sulla loggia, vede la Chiesa di Roma presiedere nell\u2019agape<\/em> (amore). Il titolo \u2018vescovo di Roma\u2019 va bene anche ai luterani. Martin Lutero cita e riconosce questo titolo negli Articoli di Schmalkalden<\/em> (1537), che per il resto sono molto polemici. Cos\u00ec esiste almeno un fondamento condiviso, da cui possiamo partire nei dialoghi\u201d.<\/p>\n

La scelta del nome Francesco \u00e8 piaciuta al mondo intero. Come \u00e8 stata recepita in ambito ecumenico?<\/strong><\/p>\n

\u201cL\u2019eco dell\u2019elezione di Papa Francesco \u00e8 stata molto positiva sia in ambito ortodosso sia in quello protestante. Il nome Francesco esprime tutt\u2019un programma. Evoca cio\u00e8 il ritorno al Vangelo e la prospettiva di ricominciare dal Vangelo di Cristo, come hanno voluto san Francesco e sant\u2019Ignazio di Loyola e, in un altro modo, anche Lutero. Ci\u00f2 implica la rinuncia a tutto ci\u00f2 che pu\u00f2 assimilare a una Corte imperiale, come ha indicato Papa Francesco dal primo momento del suo pontificato. Sicuro, finora sono solo segni, ma segni che ci fanno sperare\u201d.<\/p>\n

Tra i primi atti, Francesco ha nominato un gruppo ristretto di otto cardinali dei cinque Continenti per aiutarlo nel governo della Chiesa universale e per la riforma della Curia. Ritiene che sia un gesto che vada nella direzione di una maggiore collegialit\u00e0?<\/strong><\/p>\n

\u201cOggi l\u2019epoca dell\u2019eurocentrismo \u00e8 definitivamente passata. Per\u00f2 il nostro mondo globalizzato e in rapidissimo cambiamento \u00e8 molto complesso. Cos\u00ec il Papa per il suo governo ha bisogno di consultori autorevoli di tutti i Continenti, con le loro culture molto diversificate. Bisogna adesso realizzare pi\u00f9 espressamente l\u2019idea della collegialit\u00e0 e dell\u2019unit\u00e0 nella molteplicit\u00e0, come l\u2019ha espressa il Concilio Vaticano II\u201d.<\/p>\n

Tra la gente si respira una ritrovata \u201camicizia\u201d con la Chiesa, un entusiasmo nuovo che non si vedeva forse dagli anni del Concilio. Lei \u00e8 d\u2019accordo con questa visione di speranza per la Chiesa di oggi?<\/strong><\/p>\n

\u201cDecisamente s\u00ec. Ho sperimentato il Conclave come un evento profondamente spirituale; c\u2019era la sensazione di uno soffio dello Spirito santo, che adesso si \u00e8 allargato al popolo di Dio. C\u2019\u00e8 una visione di speranza per la Chiesa. D\u2019altra parte, non siamo ingenui. Il Vangelo incontrer\u00e0 sempre opposizione e cos\u00ec – ne sono sicuro – anche questo Papa sar\u00e0 ben presto bersaglio di attacchi. Perci\u00f2 il Papa ha bisogno del sostegno e delle preghiere di tutte le persone di buona volont\u00e0\u201d.<\/p>\n

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