<\/a>Il 22 novembre 2012 c\u2019era stato il vescovo emerito di Lanciano – Ortona Carlo Ghidelli, un grande studioso della Bibbia, autore di pi\u00f9 di cento volumi dedicati alla Sacra Scrittura e ai problemi della Chiesa che ha presentato i temi fondamentali del Concilio seguendo il punto di vista di alcuni teologi che avevano partecipato come esperti ai lavori conciliari.<\/p>\nQuesta volta, il 28 febbraio \u00e8 stato presente come relatore un vescovo, ancora una volta emerito, di Ivrea che al Concilio ha partecipato come membro a tutti gli effetti essendo, appunto vescovo.<\/p>\n
Con l\u2019entusiasmo della sua perenne giovinezza, mons. Luigi Bettazzi<\/strong> ora ha 90 anni, ripete spesso con orgoglio: \u201cio c\u2019ero\u201d. Lui c\u2019\u00e8 stato come vescovo ausiliare del card. Giacomo Lercaro di Bologna e ricorda, come ieri, i fatti, i problemi, i personaggi che ha incontrato. Da allora non \u00e8 venuto meno a quello che sente come suo dovere di difendere il Concilio sia dalla dimenticanza che dalla denigrazione. Nella Sala del dottorato nel chiostro della cattedrale di Perugia, dove ha svolto un\u2019ampia relazione, senza fogli scritti preparati in precedenza (ha raccontato la battuta di chi lo ha presentato come uno che avrebbe parlato ..\u201ca vanvera\u201d, volendo dire a braccio).<\/p>\nHa svolto anche una difesa del titolo attribuito al Vaticano II come concilio pastorale. Tale qualifica, afferma Bettazzi, non diminuisce l\u2019importanza dei documenti conciliari, ma ne indica il carattere, che \u00e8 quello del coinvolgimento dei fedeli, superando l\u2019astrattezza di documenti puramente dottrinali che non vanno a colpire il cuore dei fedeli. Concilio pastorale di aggiornamento che vuol dire cambiamento.<\/p>\n
Sulla questione della continuit\u00e0 o discontinuit\u00e0 egli ha specificato che vi \u00e8 continuit\u00e0 nella dottrina, ma discontinuit\u00e0 nella sua presentazione ad un mondo cambiato, nei linguaggi e nei modi di vivere la fede. Ha ricordato la decisione di rifiutare i documenti, ben 72, che la curia romana aveva meticolosamente preparato immaginando una rapida e generale approvazione Furono raccolte, in breve tempo, 800 firme tra i padri per chiedere la sostituzione dei documenti gi\u00e0 predisposti con documenti che avrebbero dovuto scaturire dalle commissioni dei padri e non da quelle formate dai curiali. Bettazzi ha poi delineato con esempi personali e ricordi i temi della quattro costituzioni conciliari soffermandosi su ognuna di esse nel principio ispiratore di fondo, che qui non possiamo raccontare.<\/p>\n
Sono state fatte domande interessanti e l\u2019arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti<\/strong>, che ha presieduto la riunione molto partecipata, ha ringraziato il vescovo Bettazzi per il suo apostolato itinerante in giro per tutte le citt\u00e0 italiane a tenere desta l\u2019attenzione sul Concilio con l\u2019autorit\u00e0 morale di uno degli ultimi superstiti tra coloro che vi hanno partecipato.<\/p>\nMons. Elio Bromuri<\/strong>, vicario episcopale per la cultura, che ha moderato l\u2019incontro, ha messo in evidenza l\u2019attenzione di Bettazzi ancor prima di essere vescovo ai giovani, in modo particolare ai giovani universitari della Fuci, alcuni dei quali erano presenti e ricordavano il loro antico assistente ecclesiastico nazionale, insieme a mons. Agostino Ferrari Toniolo, che poi fu vescovo ausiliare di Perugia.<\/p>\nIn questa occasione don Bromuri ha anche ricordato e presentato alcuni volumi scritti da Bettazzi come l\u2019ultimo Il Concilio i giovani e il popolo di Dio<\/em> (EDB), un altro sempre sul Concilio, Difendere il Concilio<\/em> e un libro che fece notizia trent\u2019anni fa, quando gi\u00e0 allora si parlava dell\u2019abbandono dei giovani dalla fede: Ateo a diciotto anni?, in cui dialoga con passione e coraggio con i giovani di ogni tendenza e orientamento politico, scavando nella loro psicologia.<\/p>\nL\u2019uomo Bettazzi si presenta con la schiettezza di un profeta rinnovatore e la saldezza di fede di un missionario immerso nelle problematiche del nostro tempo, anche quelle politiche (Lettera a Berlinguer), della pace e della non violenza (per anni \u00e8 stato presidente di Pax Christi nazionale e internazionale) sempre pronto a dare voce ai pi\u00f9 poveri ed emarginati tra gli uomini.<\/p>\n
Cliccando qui \u00e8 possibile ascoltare la registrazione della conferenza curata da don Luca Bartoccini.<\/a><\/p>\n <\/p>\n
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