{"id":1526,"date":"2001-05-04T00:00:00","date_gmt":"2001-05-03T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1526"},"modified":"2021-12-02T19:03:53","modified_gmt":"2021-12-02T17:03:53","slug":"un-cammino-che-deve-saper-coinvolgere-anche-i-genitori","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-cammino-che-deve-saper-coinvolgere-anche-i-genitori\/","title":{"rendered":"Un cammino che deve saper coinvolgere anche i genitori"},"content":{"rendered":"
Oltre trecento catechisti umbri hanno partecipato, marted\u00ec scorso – 1 maggio, al XV Convegno regionale che si \u00e8 tenuto presso il santuario di Collevalenza. “Vogliamo vedere Ges\u00f9. Come iniziare un cammino di fede a 7 anni?” \u00e8 stato il tema proposto dall’ufficio catechistico regionale del quale ha parlato don Walter Ruspi, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale. La giornata \u00e8 iniziata con l’introduzione dei lavori proposta dal direttore dell’Ufficio catechistico regionale, mons. Piergiorgio Brodoloni, che ha ricordato come la Chiesa italiana negli ultimi anni ha elaborato un progetto per trasmettere la fede sia agli adulti non battezzati, sia ai fanciulli e ai ragazzi che chiedono di essere iniziati al mistero di Cristo e della Chiesa, sia a tutti i battezzati che per\u00f2 non sono mai stati veramente evangelizzati. In questo contesto, dopo la pubblicazione degli “Orientamenti per il catecumenato degli adulti” \u00e8 stato promulgato dalla Cei il documento “L’iniziazione cristiana. Orientamenti per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni” del quale si \u00e8 parlato specificamente durante il convegno. Dopo la proiezione di un filmato, che riferiva alcune esperienze realizzate nell’arcidiocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve dove, da qualche anno, sia adulti che fanciulli vengono accompagnati lungo l’itinerario catecumenale a ricevere, la notte di Pasqua, i sacramenti dell’Iniziazione cristiana (Battesimo, Confermazione, Eucaristia) \u00e8 toccato a don Walter Ruspi guidare la riflessione su questo argomento. Con il suo intervento il Direttore dell’Ufficio catechistico nazionale ha ripercorso le tappe del cammino che la Chiesa italiana sta compiendo per elaborare nuove vie di evangelizzazione e catechesi. “E’ ancora adeguata l’iniziazione cristiana oggi?” E’ la domanda con la quale leggere la realt\u00e0 odierna: sono gi\u00e0 tanti (e saranno sempre di pi\u00f9) i fanciulli, non battezzati, che a 7\/10 anni chiedono il battesimo. Cosa fare? Gli “Orientamenti per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni” offrono delle tracce per possibili soluzioni. Per prima cosa le comunit\u00e0 cristiane devono diventare protagoniste in questo cammino: \u00e8 necessario che ogni comunit\u00e0 promuova la propria maternit\u00e0 spirituale; il cammino catecumenale non riguarda soltanto alcuni (padrini, accompagnatori, catecumeni), ma coinvolge tutta la comunit\u00e0 cristiana chiamata ad essere missionaria attraverso la catechesi e la valorizzazione dei sacramenti, specialmente il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia. Il progetto deve saper coinvolgere anche le famiglie dei ragazzi-catecumeni: spesso accade che i genitori, guidati dai figli, compiono un cammino di ricerca religiosa. Mons. Giuseppe Chiaretti, vescovo delegato dalla Ceu per l’evangelizzazione e la catechesi, ha presieduto la celebrazione eucaristica, momento centrale di tutta la giornata. All’omelia il pastore ha voluto sottolineare che la fede dei bambini, cos\u00ec come raccontata anche dai Vangeli, non \u00e8 legata tanto ad un aspetto intellettualistico, quanto allo stupore, all’incanto e alla meraviglia dei fanciulli che vogliono vedere Ges\u00f9. “Anche noi adulti dovremmo riscoprire tale incantamento che \u00e8 innamoramento” del Signore. Mons. Chiaretti ha ribadito che i genitori, in virt\u00f9 del sacramento, hanno il ministero del primo annuncio della fede ai loro figli. Questo compito \u00e8 insostituibile: “dobbiamo educare i genitori alla preghiera perch\u00e9 diventino educatori dei figli”. Mons. Chiaretti ha fatto una proposta: che in famiglia si preghi insieme la preghiera delle Lodi almeno una volta alla settimana, la domenica mattina, come gi\u00e0 stanno facendo molte famiglie. La tavola rotonda del pomeriggio ha raccolto le testimonianze di alcuni protagonisti dell’esperienza di catecumenato realizzata a Perugia: sono intervenuti il direttore dell’ufficio catechistico diocesano di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve, don Saulo Scarabattoli, Franco e Maria Teresa Volpini, che hanno accompagnato al Battesimo due ragazzi di 7 e 10 anni, Richard, che ha ricevuto la notte di Pasqua il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia. Mons. Brodoloni ha riportato i dati che riguardano l’Umbria: il progetto del catecumenato \u00e8 avviato nella diocesi di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve e in quella di Assisi-Nocera-Gualdo. I numeri non sono alti (non pi\u00f9 di trenta i catecumeni iscritti al cammino), ma dimostrano una realt\u00e0 che va evolvendosi abbastanza velocemente anno dopo anno. Mons. Brodoloni ha espresso la volont\u00e0 di costituire, all’interno dell’Ufficio catechistico regionale, un servizio regionale per il catecumenato, a servizio di quelli diocesani. Per accrescere lo stile di comunione nella comunit\u00e0 ecclesiale mons. Elio Bromuri, direttore de “La Voce”, ha indicato il settimanale regionale come valido strumento. Per questo ha proposto che ogni parrocchia investa su ogni catechista offrendogli l’abbonamento al settimanale regionale. Non pu\u00f2 esserci comunione se non c’\u00e8 comunicazione. Nel pluralismo delle diocesi, delle zone, delle parrocchie, dei gruppi e movimenti ecclesiali sempre pi\u00f9 numerosi, una attivit\u00e0 pastorale che voglia essere efficace non pu\u00f2 escludere i legami di informazione e di presa d’atto di ci\u00f2 che avviene globalmente nelle diocesi e nella regione. Per questo il settimanale “La Voce” \u00e8 stato voluto e sostenuto dai vescovi umbri come strumento necessario di dialogo, conoscenza e raccordo tra tutte le varie realt\u00e0 ecclesiali umbre. Bromuri ha concluso affermando che non si pu\u00f2 essere buon catechista senza essere continuamente (settimanalmente) informato sulla vita della Chiesa e della societ\u00e0 in cui vive.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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