{"id":15242,"date":"2013-02-28T17:20:04","date_gmt":"2013-02-28T15:20:04","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=15242"},"modified":"2021-03-26T16:53:35","modified_gmt":"2021-03-26T14:53:35","slug":"proposta-di-legge-per-il-dramma-carceri","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/proposta-di-legge-per-il-dramma-carceri\/","title":{"rendered":"Proposta di legge per il dramma-carceri"},"content":{"rendered":"

\"carcere-cella-mani\"<\/a>Nella campagna elettorale ormai conclusa, tra i tanti temi dimenticati c\u2019\u00e8 stato anche quello delle carceri sovraffollate, con tutti i problemi che comporta per le condizioni di vita dei reclusi e per il lavoro degli addetti alla loro sorveglianza. \u201cIl grado di civilt\u00e0 di un Paese si misura dallo stato delle sue carceri\u201d scriveva Voltaire. Anche la Costituzione italiana sottolinea che \u201cle pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanit\u00e0 e devono tendere alla rieducazione del condannato\u201d.<\/p>\n

Esaminando la situazione delle carceri in Italia, dobbiamo concludere che il \u201cgrado di civilt\u00e0\u201d del nostro Paese purtroppo \u00e8 molto basso e che nei 206 istituti di pena<\/strong>, compresi i quattro dell\u2019Umbria, la Costituzione non \u00e8 rispettata. Quasi 66 mila detenuti<\/strong> ammucchiati in celle che ne possono ospitare 47 mila. Se c\u2019\u00e8 una classifica europea dove siamo in testa, \u00e8 proprio questa del sovraffollamento: 140 detenuti ogni 100 posti, mentre la media del Continente \u00e8 del 99,6 per cento. L\u2019articolo 27 della nostra Costituzione dice anche che \u201cl\u2019imputato non deve essere considerato colpevole fino alla condanna definitiva\u201d.<\/p>\n

Ebbene, l\u2019ultimo rapporto sulla situazione delle carceri in Italia dell\u2019associazione Antigone, presentato la scorsa settimana a Perugia, evidenzia che il 40 per cento dei detenuti costretti a vivere in queste condizioni sono ancora in attesa di una sentenza di condanna definitiva. Quindi potrebbero essere innocenti. Anche per questo aspetto di basso \u201cgrado di civilt\u00e0\u201d siamo tra i primi in Europa, dove la media \u00e8 di meno del 30 per cento. In particolare, 23,7% i detenuti in attesa di giustizia in Francia, 15,3% in Germania, 19,3% in Spagna e 15,3% in Inghilterra.<\/p>\n

La Corte europea dei diritti dell\u2019uomo<\/strong> negli ultimi mesi ha condannato per due volte l\u2019Italia per le condizioni di vita nelle nostre carceri. Sono in difficolt\u00e0 nell\u2019applicare la pena detentiva perfino alcuni giudici italiani. Il Tribunale di sorveglianza di Padova ha chiesto alla Corte costituzionale di sospendere o rinviare l\u2019esecuzione della pena per un detenuto per i \u201ctrattamenti disumani e degradanti\u201d che avrebbe ricevuto in carcere.<\/p>\n

Anche in Umbria<\/strong> i quattro istituti di pena di Perugia, Terni, Orvieto e Spoleto sono sovraffollati, ma la situazione \u00e8 meno drammatica che in altre realt\u00e0 del Paese. Alla fine del gennaio scorso c\u2019erano 1.615 detenuti (di cui 649 stranieri e 70 donne) in celle che ne potrebbero ospitare 1.332. Quando le carceri sono troppo piene c\u2019\u00e8 meno spazio per attivit\u00e0 di socializzazione ed aumentano le tensioni. Paradossalmente, mentre aumenta il numero dei detenuti diminuisce quello degli agenti di custodia, con tutte le conseguenze anche per le loro condizioni di lavoro. Per \u201cripristinare la legalit\u00e0 del nostro sistema penale e penitenziario\u201d \u00e8 cominciata anche in Umbria una raccolta di firme a sostegno della campagna \u201cTre leggi per la giustizia e i diritti: tortura, carceri, droghe\u201d.<\/p>\n

Si tratta di tre proposte<\/strong> di legge di iniziativa popolare promosse a livello nazionale da un gruppo di associazioni, tra le quali Antigone, Arci, Associazione nazionale giuristi democratici, Cgil, Conferenza nazionale volontariato giustizia, Coordinamento dei Garanti dei diritti dei detenuti ed Unione Camere penali italiane. Nella nostra regione vi aderiscono anche il Forum sanit\u00e0 penitenziaria, l\u2019associazione Papa Giovanni XXIII, il Forum terzo settore e Libera Umbria. Proposte non tutte condivisibili, ma che hanno il merito di riproporre all\u2019attenzione della societ\u00e0 e della politica un problema che si protrae da anni e che finisce sempre nei cassetti delle cose dimenticate.<\/p>\n

La presentazione della campagna<\/strong> avvenuta a Perugia \u00e8 stata l\u2019occasione per sottolineare alcune specificit\u00e0 della situazione riscontrata nei quattro istituti di pena umbri in occasione delle visite fatte per l\u2019Osservatorio dell\u2019associazione Antigone. Nel carcere di massima sicurezza di Spoleto<\/strong> alcuni locali che erano destinati a momenti di socialit\u00e0 sono stati trasformati in dormitori. In quello di Orvieto<\/strong> si sono dovuti aggiungere letti a castello e brandine, fino ad arrivare in certi momenti a 14 detenuti per cella. A Terni<\/strong> i reclusi presenti sono quasi il doppio di quelli previsti. Si sta inoltre aprendo un nuovo reparto, che era inutilizzato, con l\u2019arrivo di altri detenuti. Manca per\u00f2 il personale di custodia, tanto che i sindacati della polizia penitenziaria hanno da tempo minacciato clamorose azioni di protesta se non ci saranno adeguati rinforzi. Nel carcere perugino di Capanne<\/strong> per fare fronte al sovraffollamento talvolta la sera vengono distesi anche materassini per terra. Qui la convivenza \u00e8 molto difficile anche perch\u00e9 il 70 per cento dei reclusi sono stranieri, di varie nazionalit\u00e0 ed etnie. Nell\u2019ultimo anno ci sono stati 10 tentativi di suicidio e due suicidi. Numerosi gli atti di autolesionismo da parte dei reclusi. Solo nel 2011 se ne sono contati 140. Quello dei gesti di autolesionismo \u00e8 un problema che riguarda tutte le carceri italiane. A Terni nel gennaio scorso un marocchino si \u00e8 impiccato alle sbarre della sua cella. Secondo l\u2019osservatorio di Antigone, il 33 per cento dei detenuti sono stati protagonisti di atti di autolesionismo ed il 12 per cento hanno tentato il suicidio. Gesti di disperazione, talvolta volutamente spettacolari per richiamare la nostra attenzione sulla situazione disumana in cui sono costretti a vivere e per ricordarci quell\u2019articolo della Costituzione secondo il quale \u201cle pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanit\u00e0\u201d. Per essere, come ricordava anche Voltaire pi\u00f9 di due secoli fa, un \u201cPaese civile\u201d.<\/p>\n

Perugia – Spoleto: mancano i fondi per i progetti di formazione delle Acli<\/h3>\n

Il \u201ccarcere \u00e8 societ\u00e0\u201d ed \u00e8 la societ\u00e0 a doversi fare carico \u201cdi provvedere alle esigenze ed ai bisogni\u201d delle persone recluse ha scritto il direttore della casa circondariale di Perugia, Bernardina Di Mario<\/strong>, nella pubblicazione Dai Paesi di domani<\/em> che raccoglie e racconta l\u2019esperienza di un progetto di formazione professionale nelle carceri di Perugia e Spoleto dell\u2019Enaip, agenzia formativa dell\u2019Acli. Un progetto finanziato dalla Provincia di Perugia con cinque percorsi formativi per addetto alla cucina, manutentore del verde, vivaista, grafico editoriale ed operatore informatico che hanno coinvolto 50 allievi nei due istituti di pena. \u201cErano tutti molto motivati – racconta Alessandro Moretti<\/strong> di Enaip Perugia e presidente dell\u2019Azione Cattolica diocesana – perch\u00e9 pensavano a costruire il loro nuovo futuro. Lezioni che hanno anche aiutato ad abbattere barriere culturali tra persone di vari Paesi e culture\u201d. I corsi sono finiti, alcuni degli allievi sono tornati liberi ma ancora oggi – racconta Moretti – continuano a scrivere ed a rivolgersi ai loro \u201cmaestri\u201d ed alle Acli. Purtroppo – \u00e8 l\u2019amara conclusione di Moretti – oggi non ci sono pi\u00f9 finanziamenti per queste attivit\u00e0 formative.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Nella campagna elettorale ormai conclusa, tra i tanti temi dimenticati c\u2019\u00e8 stato anche quello delle carceri sovraffollate, con tutti i problemi che comporta per le condizioni di vita dei reclusi e per il lavoro degli addetti alla loro sorveglianza. \u201cIl grado di civilt\u00e0 di un Paese si misura dallo stato delle sue carceri\u201d scriveva Voltaire. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[6797,10,6],"tags":[2524,1188,1602],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/15242"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=15242"}],"version-history":[{"count":3,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/15242\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":59844,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/15242\/revisions\/59844"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=15242"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=15242"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=15242"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}