{"id":1519,"date":"2001-04-26T00:00:00","date_gmt":"2001-04-26T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1519"},"modified":"2001-04-26T00:00:00","modified_gmt":"2001-04-26T00:00:00","slug":"mancano-operatori-che-aiutino-costantemente-nellattivita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/mancano-operatori-che-aiutino-costantemente-nellattivita\/","title":{"rendered":"Mancano operatori che aiutino costantemente nell’attivit\u00e0"},"content":{"rendered":"

Nella Parrocchia di Bastia Umbra il Centro S. Michele da diversi anni \u00e8 il punto di riferimento per i giovani, ma in questo momento corre il rischio di ridurre i servizi offerti ai ragazzi e alle famiglie per la difficolt\u00e0 di trovare un certo numero di operatori che aiutino costantemente. E’ importante instaurare un contatto educativo continuato con i giovani.Sono queste le idee che ha messo in luce Stefano Cetra, responsabile del Direttivo del Centro nella serata di marted\u00ec 17 aprile nella riunione con tutti i rappresentanti dei gruppi della Parrocchia, che si \u00e8 tenuta presso le Monache Benedettine a Bastia Umbra. Il Centro da luogo di fede per i giovani, deve diventare il luogo di tutti, dove si costruisce il futuro della Comunit\u00e0. Tutto questo pu\u00f2 essere possibile con la presenza e l’aiuto degli adulti, quindi con la stretta collaborazione degli altri gruppi pastorali. A questo proposito abbiamo intervistato Stefano Cetra e insieme a lui, Claudia Ciacci, anche lei membro del Direttivo del Centro. Quali sono le problematiche e le difficolt\u00e0 che avete incontrato nel Centro S. Michele? “Le difficolt\u00e0 incontrate si possono suddividere in due livelli: la prima \u00e8 che la fascia di et\u00e0 dai bambini agli adolescenti \u00e8 varia, capire e interpretare le loro molteplici esigenze non \u00e8 semplice. Non \u00e8 facile trovare delle attivit\u00e0 che coinvolgano i giovani. Non ci sono ricette preconfezionate. La seconda nasce dal fatto che non c’\u00e8 un gruppo di persone all’interno del Centro che possa garantire un servizio continuativo e non pi\u00f9 sporadico. Un merito comunque si deve attribuire ai Confratelli che si sono dedicati con molto impegno a migliorare la vita del Centro”. Visto che ormai \u00e8 da diversi anni che si effettua la festa dei giovani del Centro, questa, quali obiettivi e finalit\u00e0 si pone? “La festa deve diventare un momento di allegria per tutta la Comunit\u00e0 parrocchiale, non \u00e8 da considerarsi solo la festa dei giovani, ma di tutti. Questa deve assumere volto e identit\u00e0 nuove. Lo scopo \u00e8 quello di dare la possibilit\u00e0 a ognuno di esprimersi attraveso vari canali espressivi. E’ importante viverla come un momento di comunione, di incontro tra le generazioni. E’ un modo per educare i giovani allo spirito comunitario, come quello parrocchiale”. In questo momento voi, come Direttivo del Centro, cosa pensate di fare? “Noi come Direttivo non vogliamo sentirci come una realt\u00e0 a s\u00e8, ma un gruppo che si pone al servizio della vita del Centro che deve essere integrato nel progetto pastorale”. Dato che ci stiamo avvicinando alla stagione estiva, quali sono le iniziative che il Centro ha in programma? “Nei sabati di maggio verr\u00e0 organizzato l’oratorio settimanale per i bambini della 1′ 2′ 3’elementare; inoltre ci sar\u00e0 un oratorio estivo che inizier\u00e0 dopo il termine della scuola fino alla fine del mese di giugno, un unico turno per due settimane. E’ in progettazione un’attivit\u00e0 di servizio, di aiuto per i ragazzi nell’adempimento dei compiti scolastici nel mese di luglio”. Stefano e Claudia, come membri del Direttivo del Centro, cosa chiedete alla Comunit\u00e0 ? “Il Centro chiede che tutta la Comunit\u00e0 viva maggiormente quest’esperienza, integrandosi al suo interno, per garantire un maggiore sviluppo delle attivit\u00e0, per attuare un vero e proprio percorso educativo per la crescita e la formazione dei giovani”. La riunione \u00e8 stata presieduta dal parroco don Francesco Fongo, il quale ha espresso la propria opinione: “E’ necessario far vivere il Centro, deve essere visto come una struttura polivalente per tutta la Comunit\u00e0. E’ indispensabile che si coinvolgano tutti i gruppi ecclesiali, che ognuno porti la propria esperienza per arrivare a una coopartecipazione diretta di tutti e non essere solo degli usufruitori.”<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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