{"id":15148,"date":"2013-02-21T17:20:33","date_gmt":"2013-02-21T15:20:33","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=15148"},"modified":"2015-08-07T10:24:31","modified_gmt":"2015-08-07T08:24:31","slug":"ora-litaliano-simpara-al-bazar","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/ora-litaliano-simpara-al-bazar\/","title":{"rendered":"Ora l\u2019italiano s\u2019impara al bazar"},"content":{"rendered":"
<\/a>Pu\u00f2 cominciare anche tra i banchi di un mercatino o davanti alle vetrine di un centro commerciale il percorso di integrazione degli immigrati. Secondo l\u2019ultimo Censimento, nella nostra regione sono quasi 90.000, pari al 10% della popolazione.<\/p>\n Uno degli ostacoli maggiori per il loro inserimento \u00e8 la conoscenza della lingua. Indispensabile per la vita quotidiana ed anche per instaurare rapporti sociali che li aiutino ad uscire da quel \u2018rifugio naturale\u2019 che sono le loro comunit\u00e0 nazionali.<\/p>\n Tante sono le iniziative in Umbria per l\u2019insegnamento dell\u2019italiano agli immigrati, avviate dalle istituzioni e da associazioni di volontariato. Da Perugia \u00e8 partita una nuova iniziativa, che \u00e8 gi\u00e0 diventato un progetto europeo, per elaborare e sperimentare una metodologia per l\u2019insegnamento della lingua in luoghi solitamente frequentati dagli immigrati stranieri, come mercati e centri commerciali. Si chiama infatti Bazar-learning and exchange at the market place<\/em>, ovvero come imparare l\u2019italiano in questi ambienti legati alla vita quotidiana: i \u201cbazar\u201d, appunto, dove cercare un approccio, instaurare un rapporto con cittadini stranieri per convincerli a cominciare un percorso che li porti anche a veri e propri appuntamenti didattici.<\/p>\n Di queste esperienze si \u00e8 discusso nei giorni scorsi nel primo incontro tra i partner internazionali del progetto sperimentale, che durer\u00e0 due anni. Incontro che si \u00e8 svolto a Perugia dove il progetto \u00e8 nato per iniziativa della cooperativa sociale BorgoRete, che opera dal 1979 nei settori dell\u2019assistenza all\u2019infanzia, ai minori e ai disabili, delle dipendenze e della salute mentale.<\/p>\n Progetto finanziato dalla Comunit\u00e0 europea con il programma comunitario LLP, di cui la cooperativa BorgoRete \u00e8 capofila. Gli altri partner attualmente sono l\u2019ufficio Informagiovani e politiche giovanili del Comune di Perugia, l\u2019Universit\u00e0 di Cukurova (Turchia) e le associazioni Dia Sport (Bulgaria), NTL (Germania), MRS Consultancy (Gran Bretagna) e Palco de Sombras (Portogallo). I loro rappresentanti hanno discusso per due giorni a Perugia delle loro esperienze e dei progetti per mettere a punto un modello comune per l\u2019insegnamento della lingua in modo informale. Non insomma con i tradizionali corsi per stranieri.<\/p>\n Corinna Bartoletti<\/strong>, della cooperativa BorgoRete, \u00e8 la coordinatrice di questo progetto europeo. \u201cL\u2019idea – ha spiegato – ci \u00e8 venuta esplorando le varie esperienze a livello europeo di coinvolgimento informale dal basso\u201d. Come a Berlino, dove alcuni immigrati sono stati coinvolti in iniziative di apprendimento della lingua tedesca cominciando a discutere in un mercato sui diversi modi di cucinare le carote. Uno spunto per quello che \u00e8 diventato il progetto Bazar.<\/p>\n Mercati e centri commerciali come luogo di partenza di un percorso che dovrebbe portare anche ai tradizionali momenti didattici, magari avvalendosi delle potenzialit\u00e0 della Rete. A Perugia potrebbe essere coinvolta anche l\u2019Universit\u00e0 per Stranieri. Partendo da una chiacchierata in un supermercato, in un centro commerciale o in uno dei tanti mercatini che si svolgono anche in Umbria, si potrebbero aiutare quegli stranieri che sono venuti in Italia a cercare una vita migliore ad ottenere la certificazione \u201cCeli\u201d che consente di avere il permesso di soggiorno.<\/p>\n \u201c\u00c8 un progetto – ha detto il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali<\/strong> nel suo saluto ai partecipanti all\u2019incontro – che ben si inserisce tra le attivit\u00e0 di internazionalizzazione della nostra citt\u00e0, per renderla sempre pi\u00f9 accogliente e per confermare la validit\u00e0 della sua candidatura a Capitale europea della cultura nel 2019\u201d.<\/p>\n La Regione, insieme all\u2019Universit\u00e0 per Stranieri e ad altri enti ha avviato il progetto \u201cDire – fare – comunicare<\/strong>: corsi gratuiti di lingua italiana ed educazione civica per migranti\u201d che, oltre a lezioni in aula per apprendere la lingua e la cultura italiana, offre anche servizi innovativi come uno Sportello on-line e un collegamento per mezzo di Skype con un docente. Lo Sportello on-line<\/strong> fornisce informazioni sulla normativa relativa allo status di immigrato e all\u2019accesso ai servizi del territorio per sostenere il percorso di integrazione, sulle opportunit\u00e0 di formazione linguistica e professionale nella regione, ed orienta al riconoscimento dei titoli di studio conseguiti all\u2019estero. Inoltre – come detto – \u00e8 previsto un servizio di \u201cLingua2<\/strong>\u201d on line con un docente esperto con il quale intrattenere conversazioni in italiano. Per accedere ad entrambi i servizi bisogna collegarsi ai siti<\/strong> www.cidisonlus.org<\/em><\/a> e www. immigrazione.regione.umbria.it<\/em><\/a>. Per l\u2019accesso via Skype: Sportello on-line<\/em>, nome utente skype: sportello online Cidis. \u201cLingua2\u201d on-line, nome skype: cidisonlus.4chiacchiere<\/em>.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Pu\u00f2 cominciare anche tra i banchi di un mercatino o davanti alle vetrine di un centro commerciale il percorso di integrazione degli immigrati. Secondo l\u2019ultimo Censimento, nella nostra regione sono quasi 90.000, pari al 10% della popolazione. Uno degli ostacoli maggiori per il loro inserimento \u00e8 la conoscenza della lingua. 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