{"id":14971,"date":"2013-02-07T16:36:22","date_gmt":"2013-02-07T14:36:22","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=14971"},"modified":"2015-07-24T10:32:47","modified_gmt":"2015-07-24T08:32:47","slug":"un-racconto-che-non-racconta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-racconto-che-non-racconta\/","title":{"rendered":"Un racconto che non racconta"},"content":{"rendered":"

\"DON<\/a>I monaci di Fonte Avellana ci hanno detto che, tra le abitudini degli autori biblici, sul piano della comunicazione una delle pi\u00f9 inveterate \u00e8 quella di \u201cinsegnare raccontando\u201d. E ad ogni incipit della nostra casareccia lectio divina<\/em> del sabato, se inizia con un racconto, il nostro mentore Fernando Armellini ci insuffla nell\u2019orecchio: \u201cQuesto \u00e8 un racconto che\u2026 non \u00e8 un racconto\u201d. Insegnare raccontando. L\u2019evangelista, che prima ancora \u00e8 un catechista, ripetendo pi\u00f9 e pi\u00f9 volte il suo racconto ai membri della sua comunit\u00e0, in prospettiva catechetica o kerygmatica, tende a spostare l\u2019asse semantico del suo messaggio dal racconto all\u2019insegnamento, fino a far impallidire gli elementi realistici del racconto, che in pratica non interessano pi\u00f9 n\u00e9 a lui n\u00e9 ai suoi ascoltatori. Per favore, aprite il Vangelo di Giovanni<\/em> sulla pagina che racconta le nozze di Cana. Certamente, nella primissima redazione di quell\u2019evento, quella che negli anni 30 il \u201cdiscepolo che Ges\u00f9 amava\u201d affid\u00f2 ad un anonimo scriba perch\u00e9 la inserisse in una delle prime \u201craccolte dei detti e dei fatti di Ges\u00f9\u201d che avevano preso per tempo a circolare nelle comunit\u00e0 cristiane, la vivezza del fatto in s\u00e9 brillava di luce propria; e tuttavia gi\u00e0 allora Giovanni l\u2019aveva raccontato, quel fatto, non per farlo sapere, ma per insegnare. E adesso, dopo 60-70 anni di catechesi, insegnare \u00e8 diventata l\u2019unica cosa che gli importa: insegnare che, da quando Ges\u00f9 \u00e8 venuto in mezzo a noi, la religione dei figli di Abramo o impara a mettere Lui al centro o si riduce ad una festa senza vino. Se continuiamo a leggere il Vangelo delle nozze di Cana come un racconto, e solo come un racconto, come facciamo a giustificare il fatto che Giovanni, che \u00e8 piuttosto restio a raccontare i miracoli di Ges\u00f9 (in tutto il suo Vangelo ne narra solo sette) d\u00e0 tanto spazio ad un miracolo cos\u00ec poco interessante in s\u00e9, e lo commenta con parole che oggettivamente non merita? E poi da parte di Ges\u00f9 non sembra per nulla educativo moltiplicare il vino dei commensali che hanno gi\u00e0 bevuto troppo. E poi, per poter disporre di altro vino, perch\u00e9 ricorrere a un miracolo: non bastava fare una colletta tra gli invitati? E poi quale poteva essere lo stato d\u2019animo di quei primi discepoli, che erano stati seguaci del Battista, e lo avevano lasciato perch\u00e9 lo ritenevano inferiore a quel Ges\u00f9 che adesso sembrava ratificare uno scandaloso eccesso di vino? E poi come mai non si parla dei protagonisti della festa: la sposa non esiste, lo sposo ha un ruolo insignificante, in primo piano ci sono solo il capotavola e i servi: \u00e8 cos\u00ec che si racconta una festa di nozze? E poi cosa ci stavano a fare in una casa privata tante giare di pietra per le purificazioni (pesanti circa sei quintali l\u2019una, a vuoto)? E poi perch\u00e9 mai Ges\u00f9 prima fa riempire d\u2019acqua le giare, e solo poi fa attingere da esse l\u2019acqua che lui cambier\u00e0 in vino? Sono tanti i perch\u00e9 irrisolti<\/em>, se continuiamo a prendere questo racconto come\u2026 un racconto. Tanti da obbligarci a scivolare di una settimana.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

I monaci di Fonte Avellana ci hanno detto che, tra le abitudini degli autori biblici, sul piano della comunicazione una delle pi\u00f9 inveterate \u00e8 quella di \u201cinsegnare raccontando\u201d. E ad ogni incipit della nostra casareccia lectio divina del sabato, se inizia con un racconto, il nostro mentore Fernando Armellini ci insuffla nell\u2019orecchio: \u201cQuesto \u00e8 un […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[12],"tags":[1913],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/14971"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=14971"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/14971\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":40082,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/14971\/revisions\/40082"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=14971"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=14971"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=14971"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}