{"id":1444,"date":"2001-03-02T00:00:00","date_gmt":"2001-03-02T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1444"},"modified":"2001-03-02T00:00:00","modified_gmt":"2001-03-02T00:00:00","slug":"nel-restaurato-palazzo-vallemani-la-nuova-sede-della-pinacoteca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/nel-restaurato-palazzo-vallemani-la-nuova-sede-della-pinacoteca\/","title":{"rendered":"Nel restaurato palazzo Vallemani la nuova sede della pinacoteca"},"content":{"rendered":"

Il pianterreno restaurato di palazzo Vallemani, che ha gi\u00e0 offerto alla attenzione di visitatori ed appassionati alcune opere ed invenzioni di Leonardo da Vinci, da sabato 24 febbraio ospita la prestigiosa Pinacoteca di Assisi. La tradizionale sede, indicata da una scritta incisa sul muro del palazzo comunale ristrutturato dopo i danni del sisma, \u00e8 stata delegata ad altro ruolo, anche per l’effettiva precariet\u00e0 dello spazio per niente adatto alla fruibilit\u00e0 di preziose testimonianze artistiche. La nuova sede viene indicata come provvisoria, ma \u00e8 pur vero che i vasti ambienti caratterizzati da una sobria eleganza e dotati di un efficiente impianto di illuminazione, risultano fortemente consoni all’attuale destinazione. E comunque si potr\u00e0 parlare di sede definitiva della Pinacoteca soltanto nell’ambito di un recupero integrale del cinquecentesco palazzo in via S. Francesco, recupero che reclama con urgenza la determinazione di tutte le istituzioni, senza escludere l’eventuale apporto di forze private. La cerimonia di inaugurazione \u00e8 stata introdotta dal vicesindaco Mario Romagnoli, mentre il sindaco Giorgio Bartolini ha portato il saluto della cittadinanza affermando peraltro: “Un altro pezzo di Assisi torna oggi agli assisani… Noi, come amministratori, con concretezza, abbiamo lavorato sia per il rientro dei cittadini nelle proprie case, sia per quello delle opere d’arte nei loro palazzi. Questa cerimonia, che segue di appena dieci giorni la rimozione di tutti i containers dal campo di S. Maria degli Angeli, \u00e8 l’esempio tangibile di questa volont\u00e0”. E’ seguito l’intervento del sindaco di Nocera Umbra Antonio Petruzzi che ha concesso l’esposizione di opere appartenenti al Museo Civico della sua citt\u00e0, oggi chiuso ed in fase di restauro. Traendo le conclusioni, l’assessore regionale alla cultura Gianfranco Maddoli ha definito palazzo Vallemani perno di quel sistema museale cittadino e regionale che si pone come strumento per un rapporto tra beni culturali sparsi nel territorio umbro e visitatori: parole chiare e significative in merito alla esigenza di promuovere un turismo di carattere stanziale, integrativo dei flussi giornalieri di rapida emigrazione verso altre realt\u00e0. La visita alla Pinacoteca \u00e8 stata guidata da Elvio Lunghi che insieme a Giuseppe Bettini ha curato la sistemazione del patrimonio artistico suddiviso “tematicamente” nei vari padiglioni ed illustrato da didascalie e da tabelle esplicative. Da sinistra verso destra, le prime due sale raccolgono le opere provenienti dal Museo Civico di Nocera, in attesa di rientrare nella sede originaria. Troneggia una tavola sormontata da timpano eseguita da Matteo da Gualdo e si lasciano ammirare sculture in legno o in terracotta. La terza sala propone in un settore “La decorazione del Palazzo dei Priori” (tele di Dono Doni e di Giacomo Giorgetti e un dipinto di Cesare Sermei), in un altro settore “La decorazione delle Maest\u00e0 civiche”, ovvero dipinti (di Puccio Capanna, Andrea d’Assisi detto l’Ingegno, Tiberio d’Assisi), affrescati un tempo lungo le vie in edicole o sui frontali di porte o sulle facciate di palazzi. Si passa quindi nella zona di accesso che ospita “La decorazione del Palazzo del Capitano del Popolo” e qui \u00e8 dato distinguere una Madonna con Bambino di attribuzione giottesca. Procedendo sulla destra si entra in un vano dove si esalta “L’arte al servizio delle confraternite” attraverso l’esposizione di dipinti che invero impreziosivano anche l’arredo liturgico di chiese e conventi. “La decorazione dell’Ospedale dei pellegrini” occupa la successiva stanza, arredata con affreschi staccati dal ricovero fondato nel 1421 lungo l’asse principale che collega la basilica di S. Francesco alla piazza centrale. Il vano contrassegnato dalla intitolazione “La devozione di un monastero femminile” contiene affreschi provenienti dal monastero di S. Caterina e un crocifisso sagomato appartenente al monastero di S. Apollinare. Nell’attigua sala hanno trovato collocazione, accanto ad immagini di sante e santi, gli affreschi originari della chiesa di S. Cristoforo del castello di Mora. Tiberio d’Assisi domina invece il vano successivo con affreschi eseguiti in un oratorio posto all’esterno del castello di S. Gregorio. La panoramica succintamente presentata intende stimolare il lettore ad una visita della Pinacoteca, gestita dalla cooperativa Sistema Museo che si \u00e8 fatta promotrice della “Card Umbria Musei”, in altre parole di un biglietto cumulativo che permette l’ingresso a basso costo nei musei aderenti al progetto.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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