{"id":1439,"date":"2001-03-02T00:00:00","date_gmt":"2001-03-02T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1439"},"modified":"2001-03-02T00:00:00","modified_gmt":"2001-03-02T00:00:00","slug":"rassegnazione-conto-terzi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/rassegnazione-conto-terzi\/","title":{"rendered":"Rassegnazione conto terzi"},"content":{"rendered":"

E’ stupefacente la facilit\u00e0 con la quale accettiamo le letture fatalistiche della storia. Ancora pi\u00f9 stupefacente la facilit\u00e0 con la quale ci rassegniamo di fronte alle disgrazie altrui. “Ne uccide pi\u00f9 la lingua che la spada?”: erore (come dicono ar Tufello)! La classifica \u00e8 da aggiornare: ne uccide pi\u00f9 la rassegnazione che la lingua. E pensare che a tutti noi \u00e8 stato detto: “Quando avete fatto tutto quanto c’era da fare, mettetevi seduti e dite: siamo servi inutili”. E’ stato detto a tutti. Quando avete fatto tutto. Integralismo Doc? No, \u00e8 la vita, rivisitata dalla luce di Colui che venne in mezzo a noi soprattutto perch\u00e9 proprio intorno a questa parola, “vita”, si addensava il buio pi\u00f9 totale, e la gente la sprecava come se niente fosse. E’ stupefacente la rapidit\u00e0 con la quale, di fronte ad un disabile, ci rassegniamo a nome suo. La facilit\u00e0 con la quale diventiamo razzisti senza accorgercene. Bracciante ascolano trasferito a Ciampino, G. B. aveva una figlia di vent’anni, gravemente poliomielitica, C., e le diceva: “Figlia mia, un piatto di minestra ce l’hai … cosa vuoi di pi\u00f9 dalla vita?”. Razzismo, stavolta davvero Doc, anche senza nessun certificato scritto. Introiettato inconsciamente e rivestito di amore autentico. Che vuoi di pi\u00f9 dalla vita? Dentro di s\u00e9 G. B. aveva accettato (per amore, amore vero) la divisione del mondo dei ventenni in due grandi blocchi: quelli che a vent’anni possono e debbono vivere (progettare, esultare, scoraggiarsi, programmare, ritirarsi, amare, tradirsi …) e quelli che, consumato il piatto di minestra, possono prendersi tutto il tempo che vogliono per contemplare il fondo del piatto. Rassegnazione: una parola a doppio taglio. Oscena un attimo prima, improcrastinabile un attimo dopo che uno ha fatto tutto quello che doveva fare.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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