<\/a>Un baluardo della legalit\u00e0, che rischia di essere travolto da corruzione e malaffare. \u00c8 la Corte dei conti, voluta da Cavour per controllare l\u2019utilizzo delle risorse pubbliche e quindi dei soldi dei cittadini: i suoi 150 anni di vita sono stati celebrati anche a Perugia nel corso di un incontro svoltosi nella sala Brugnoli di palazzo Cesaroni. \u00c8 una istituzione pi\u00f9 viva che mai ed ancora pi\u00f9 necessaria – \u00e8 stato sottolineato nei vari interventi – in un momento di crisi economica che richiede una attenta ed efficiente utilizzazione dei soldi pubblici.<\/p>\n\u201c\u00c8 una magistratura al servizio dei cittadini – ha detto Alberto Avoli, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti dell\u2019Umbria. – Nella rete di controlli che abbiamo istituito sicuramente sono passati sprechi, illegalit\u00e0, pessima gestione, ammanchi e peculati vari\u201d ha ammesso il magistrato. Purtroppo \u201cin molti malfattori pubblici alligna una sensazione di impunit\u00e0\u201d ma, se questi controlli non ci fossero stati, questo fiume di denaro dei cittadini utilizzato in modo non corretto sarebbe stato ancora pi\u00f9 gonfio \u201ce forse – ha aggiunto il presidente Avoli – avrebbe dato un colpo mortale a qualsiasi politica di risanamento e di stabilit\u00e0 economica e finanziaria\u201d.<\/p>\n
Certo \u00e8 difficile per i 430 magistrati contabili italiani – ha sottolineato il prof. Luca Ferrucci, docente di Economia e gestione delle imprese all\u2019Universit\u00e0 di Perugia – controllare l\u2019attivit\u00e0 di tre milioni e 200 mila dipendenti pubblici. E cos\u00ec – ha proseguito – grazie anche alle \u201ctroppe norme confuse che portano alla paralisi\u201d in fatto di trasparenza della pubblica amministrazione le classifiche internazionali collocano l\u2019Italia al 58\u00b0 posto tra 94 Paesi, insieme a Russia e Mongolia. Peggio ancora per la corruzione, nella cui classifica internazionale l\u2019Italia si trova al 72\u00b0 posto con Bulgaria, Tunisia, Sudafrica e Montenegro. Un giro di soldi sottratti illecitamente dalle tasche della gente, per 60 miliardi di euro, pari – ha detto il docente – al 4% del nostro Pil ed alla somma necessaria per pagare gli interessi annuali sul nostro debito pubblico. \u201cC\u2019\u00e8 un nesso tra la scarsa trasparenza nella spesa pubblica e la corruzione – ha sottolineato il prof. Ferrucci – e bisogna rompere questo nesso\u201d.<\/p>\n
\u201cIn un periodo – ha detto l\u2019assessore regionale Gianluca Rossi – difficile ed incerto come quello che stiamo attraversando, che pone al centro il problema del lavoro e delle condizioni di vita dei cittadini, \u00e8 un dovere, per i pubblici amministratori, assumere un atteggiamento virtuoso non solo riducendo la spesa pubblica, ma anche privilegiando quegli investimenti in grado di assicurare lo sviluppo e realizzare interventi tempestivi ed efficaci\u201d. Gli sprechi della pubblica amministrazione infatti – ha spiegato il prof. Alessandro Montrone, docente di Economia aziendale all\u2019Universit\u00e0 di Perugia – non sono solo quelli \u201cpatologici\u201d della disonest\u00e0 e della corruzione, ma anche quelli purtroppo \u201cfisiologici\u201d della mancanza di \u201cefficacia, efficienza ed economicit\u00e0\u201d degli interventi.<\/p>\n
\u201cLa buona amministrazione – ha detto anche Avoli – si fa con l\u2019efficacia, l\u2019efficienza, l\u2019economicit\u00e0 e la legalit\u00e0. Insomma, con il rispetto delle regole\u201d. Regole che per\u00f2, ha criticato il sindaco di Perugia e presidente dell\u2019Anci umbra Wladimiro Boccali, insieme ai tanti tagli della spending review ed alla \u201cBabele dei controlli\u201d, rischiano di provocare la \u201cparalisi delle autonomie locali\u201d e di aumentare le difficolt\u00e0 degli enti locali per fornire adeguati servizi ai cittadini.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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