<\/a>\u201cLa pace non \u00e8 un sogno, non \u00e8 un\u2019utopia: \u00e8 possibile. L\u2019uomo \u00e8 fatto per la pace, che \u00e8 dono di Dio\u201d. Ma \u201cper diventare autentici operatori di pace sono fondamentali l\u2019attenzione alla dimensione trascendente e il colloquio costante con Dio. Cos\u00ec l\u2019uomo pu\u00f2 vincere quel germe di oscuramento e di negazione della pace che \u00e8 il peccato in tutte le sue forme: egoismo e violenza, avidit\u00e0 e volont\u00e0 di potenza e di dominio, intolleranza, odio e strutture ingiuste\u201d. Lo scrive Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace (1\u00b0 gennaio 2013) intitolato Beati gli operatori di pace e presentato il 14 dicembre in Vaticano. Un testo, nel quale il Pontefice tratteggia una sorta d\u2019identikit dell\u2019operatore di pace definito come \u201ccolui che ricerca il bene dell\u2019altro, il bene pieno dell\u2019anima e del corpo, oggi e domani. Proprio per questo si pu\u00f2 ritenere che le vie di attuazione del bene comune siano anche le vie da percorrere per ottenere la pace\u201d.<\/p>\nPrimo: rispetta la vita.<\/strong> Una di queste \u00e8 \u201cil rispetto per la vita umana\u201d. Operatori di pace sono coloro che, afferma il Papa, \u201camano, difendono e promuovono la vita, dal suo concepimento e sino alla sua fine naturale, nella sua integralit\u00e0, in tutte le sue dimensioni: personale, comunitaria e trascendente\u201d. Per Benedetto XVI, \u201cchi vuole la pace non pu\u00f2 tollerare attentati e delitti contro la vita. Coloro che sostengono per esempio la liberalizzazione dell\u2019aborto, forse non si rendono conto che in tal modo propongono l\u2019inseguimento di una pace illusoria. Ogni lesione alla vita, specie nella sua origine, provoca inevitabilmente danni irreparabili allo sviluppo, alla pace, all\u2019ambiente\u201d. Anche la struttura naturale del matrimonio \u201cva riconosciuta \u2013 si legge nel messaggio – e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realt\u00e0, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale\u201d.<\/p>\nCooperazione alla pace<\/strong> \u00e8 anche il riconoscimento del \u201cdiritto all\u2019uso del principio dell\u2019obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignit\u00e0 umana, come l\u2019aborto e l\u2019eutanasia\u201d. Altra via da percorrere in vista della \u201cvita pacifica dei popoli\u201d, \u00e8 quella della libert\u00e0 religiosa, un diritto, si legge nel testo, da promuovere \u201cdal punto di vista positivo, nelle sue varie articolazioni, come libert\u00e0 di testimoniare la propria religione, di annunciare e comunicare il suo insegnamento; di compiere attivit\u00e0 educative, di beneficenza e di assistenza che permettono di applicare i precetti religiosi; di esistere e agire come organismi sociali, strutturati secondo i principi dottrinali e i fini istituzionali che sono loro propri\u201d. Purtroppo, anche in Paesi di antica tradizione cristiana, denuncia Benedetto XVI, \u201csi stanno moltiplicando gli episodi d\u2019intolleranza religiosa, specie nei confronti del cristianesimo\u201d.<\/p>\nL\u2019Uomo, non il Mercato.<\/strong> Tra i diritti oggi maggiormente minacciati vi \u00e8 quello al lavoro: \u201cCi\u00f2 \u00e8 dovuto al fatto \u2013 scrive il Pontefice – che sempre pi\u00f9 il lavoro e il giusto riconoscimento dello statuto giuridico dei lavoratori non vengono adeguatamente valorizzati, perch\u00e9 lo sviluppo economico dipenderebbe soprattutto dalla piena libert\u00e0 dei mercati. A tale proposito, ribadisco che la dignit\u00e0 dell\u2019uomo, nonch\u00e9 le ragioni economiche, sociali e politiche, esigono che si continui a perseguire quale priorit\u00e0 l\u2019obiettivo dell\u2019accesso al lavoro o del suo mantenimento, per tutti\u201d. Ne consegue per Benedetto XVI la necessit\u00e0 di \u201cun nuovo modello di sviluppo, come anche un nuovo sguardo sull\u2019economia\u201d che abbia Dio \u201ccome riferimento ultimo\u201d.<\/p>\nRiferendosi poi alla crisi finanziaria ed economica<\/strong>, il Papa afferma che \u201cl\u2019operatore di pace esercita l\u2019attivit\u00e0 economica per il bene comune, vive il suo impegno come qualcosa che va al di l\u00e0 del proprio interesse, a beneficio delle generazioni presenti e future\u201d. Ben pi\u00f9 grave della crisi finanziaria \u00e8, ad avviso di Benedetto XVI, quella alimentare. Per fronteggiarla, gli operatori di pace \u201csono chiamati a operare insieme in spirito di solidariet\u00e0, dal livello locale a quello internazionale, con l\u2019obiettivo di mettere gli agricoltori, in particolare nelle piccole realt\u00e0 rurali, in condizione di poter svolgere la loro attivit\u00e0 in modo dignitoso e sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico\u201d. Nella ricerca del bene comune, gli operatori di pace sono, inoltre, chiamati a \u201ccoltivare la passione per il bene comune della famiglia e per la giustizia sociale, nonch\u00e9 l\u2019impegno di una valida educazione sociale. Nella famiglia nascono e crescono gli operatori di pace, i futuri promotori di una cultura della vita e dell\u2019amore. In questo immenso compito di educazione alla pace sono coinvolte in particolare le comunit\u00e0 religiose, la Chiesa, attraverso la nuova evangelizzazione, e le istituzioni culturali, scolastiche ed universitarie\u201d.<\/p>\nPedagogia della pace.<\/strong> Emerge, in conclusione, la necessit\u00e0 di promuovere una pedagogia della pace. Bisogna, scrive Benedetto XVI, \u201cinsegnare agli uomini ad amarsi e a educarsi alla pace, e a vivere con benevolenza, pi\u00f9 che con semplice tolleranza. Ci\u00f2 richiede il diffondersi di una pedagogia del perdono. \u00c8 un lavoro lento, perch\u00e9 suppone un\u2019evoluzione spirituale, un\u2019educazione ai valori pi\u00f9 alti, una visione nuova della storia umana. Occorre rinunciare alla falsa pace che promettono gli idoli di questo mondo e ai pericoli che la accompagnano. Al contrario, la pedagogia della pace implica azione, compassione, solidariet\u00e0, coraggio e perseveranza. E Ges\u00f9 incarna l\u2019insieme di questi atteggiamenti\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"\u201cLa pace non \u00e8 un sogno, non \u00e8 un\u2019utopia: \u00e8 possibile. L\u2019uomo \u00e8 fatto per la pace, che \u00e8 dono di Dio\u201d. Ma \u201cper diventare autentici operatori di pace sono fondamentali l\u2019attenzione alla dimensione trascendente e il colloquio costante con Dio. 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