{"id":14256,"date":"2012-12-13T19:06:49","date_gmt":"2012-12-13T17:06:49","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=14256"},"modified":"2021-03-26T16:52:00","modified_gmt":"2021-03-26T14:52:00","slug":"perugiassisi-modello-di-citta-del-futuro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/perugiassisi-modello-di-citta-del-futuro\/","title":{"rendered":"PerugiAssisi: modello di citt\u00e0 del futuro"},"content":{"rendered":"
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La basilica superiore di Assisi invasa dai turisti<\/figcaption><\/figure>\n

Essere \u201cCapitale europea della cultura\u201d per una citt\u00e0 e per un territorio significa avere una straordinaria occasione di crescita, culturale ed economica. \u00c8 cos\u00ec che Perugia ed Assisi, fortemente rivali in epoche lontane, hanno trovato nella candidatura a \u201cCapitale europea della cultura 2019\u201d l\u2019occasione per collaborare ad un grande progetto comune, che si allarga anche all\u2019intera regione. Ne parliamo con Claudio Ricci<\/strong>, uno dei massimi esperti di territorio e turismo, dal 2006 sindaco di Assisi, la citt\u00e0 da cui \u00e8 partita l\u2019idea della candidatura.<\/p>\n

Ricci, quali obiettivi si pone la candidatura a Capitale europea della cultura?<\/strong><\/p>\n

\u201cLa candidatura \u00e8 un modo per dire all\u2019Europa che in Umbria sono nate molte cose, come l\u2019umanesimo francescano, che si sintetizza nei due abbracci al lebbroso e al sultano, affermando l\u2019idea che nell\u2019altro in qualsiasi situazione si trovi e comunque la pensi, c\u2019\u00e8 sempre un valore e l\u2019arte pittorica europea. L\u2019intelligenza creativa e l\u2019umanesimo francescano possono costituire i due presupposti sui quali proporre all\u2019Unione europea la nuova citt\u00e0. Non vogliamo solo raccontare i nostri valori, ma indicare come pensiamo di costruire la citt\u00e0 futura, la citt\u00e0 diffusa. Assisi e Perugia si guardano da lontano, l\u2019aeroporto San Francesco d\u2019Assisi \u00e8 nel mezzo ed \u00e8 la porta per il mondo. I centri storici non sono separati, ma dialogano con lo spazio diffuso. Non si pu\u00f2 fare una corretta progettazione senza tenere conto delle esigenze delle persone, ma si devono mettere in armonia le persone e l\u2019ambiente ed \u00e8 con questo obiettivo che si \u00e8 pensato alla candidatura\u201d.<\/p>\n

Come \u00e8 nata questa proposta?<\/strong><\/p>\n

\u201cL\u2019idea della candidatura di Assisi \u00e8 nata nel 2005-2006, ma poi insieme a Perugia si \u00e8 pensato di allargarla alla \u2018rete delle citt\u00e0 dell\u2019Umbria\u2019 e quindi all\u2019intera regione, per dare una prospettiva strategica per i prossimi15 anni. I Fondi comunitari per la cultura, il turismo e l\u2019ambiente possono essere utilizzati per costruire progetti comuni, lavorando insieme, combinando i fattori, mettendo insieme valori, persone, citt\u00e0, territori\u201d.<\/p>\n

Lo \u201cspirito di Assisi\u201d, \u00e8 un\u2019espressione entrata ormai nell\u2019uso comune, a ricordo dello storico incontro del 27 ottobre 1986 voluto dal Papa Giovanni Paolo II. Cosa ha significato quell\u2019evento per Assisi?<\/strong><\/p>\n

\u201c\u00c8 molto complesso fare una sintesi dei significati valoriali e culturali di questa espressione, che costituisce anche un forte fattore di comunicazione culturale e turistica non solo per Assisi, ma per tutta l\u2019Umbria. Come segno di gratitudine verso il beato Giovanni Paolo II, lo scorso ottobre abbiamo ratificato il gemellaggio di Assisi con la sua citt\u00e0 natale, Wadowice. Inoltre Benedetto XVI nella sua visita dello scorso anno, in occasione dei 25 anni dall\u2019evento, ha voluto scegliere un segno: il pellegrinaggio, il cammino. Il cammino si fa insieme, ognuno conserva la propria identit\u00e0, il dialogo non deve annullarla, ma sottolinearla e rafforzarla\u201d.<\/p>\n

Qual ruolo pu\u00f2 continuare a giocare la citt\u00e0 in questo processo?<\/strong><\/p>\n

\u201cAssisi deve continuare ad avere cura di questo valore, facendolo crescere e mettendolo in luce ogni giorno. Tutto quello che si fa ad Assisi deve essere orientato al rafforzamento di questa eredit\u00e0 che deriva dallo spirito di Assisi. Siamo anche in contatto con l\u2019Ufficio delle Nazioni Unite che svolge attivit\u00e0 per favorire il dialogo tra i popoli. Come presidente italiano dei 47 siti Patrimonio culturale dell\u2019umanit\u00e0, devo dire che anche l\u2019Unesco \u00e8 molto attenta a questi aspetti, salvaguardando e valorizzando le diversit\u00e0 e le identit\u00e0 delle persone e dei luoghi\u201d.<\/p>\n

\u201cDal rinascimento dei centri urbani il volano della ripresa\u201d titolava un recente articolo del Sole 24 Ore, ricordando come \u201cle citt\u00e0 sono al centro delle contraddizioni e delle sfide di oggi, l\u00ec ha abitato la speranza di futuro, per le citt\u00e0 passa il rinnovamento del paese\u201d. Come immagina la sua Amministrazione Assisi nel 2019?<\/strong><\/p>\n

\u201cIn Italia sono stati censiti 22.000 centri storici. Si \u00e8 discusso molto sulla loro valorizzazione, creando molti modelli e norme, ma i processi di rilancio sono lenti e graduali. Un primo problema \u00e8 quello dell\u2019accessibilit\u00e0 (parcheggi, percorsi meccanizzati, svincoli, sottopassi): la gente vuole arrivare il pi\u00f9 vicino possibile alla propria abitazione. Ma oltre all\u2019accessibilit\u00e0 fisica si deve arrivare a quella tecnologica, tramite la rete internet veloce e wi-fi, garantendo livelli tecnologici elevati e gratuiti. Servono poi luoghi di aggregazione sociale per realizzare mostre, congressi, esposizioni, eventi, non solo nel centro storico, ma anche altrove, luoghi dove le persone si possano incontrare e dialogare. \u00c8 necessaria infine una maggiore flessibilit\u00e0 urbanistica. Nei secoli ci sono stati sempre adattamenti urbanistici, ma dall\u2019800 i regolamenti sono diventati pi\u00f9 rigidi e gli edifici non possono essere modificati. \u00c8 giusta la tutela, s\u00ec, ma applicata in modo flessibile per favorire la trasformazione ed il riutilizzo\u201d.<\/p>\n

La recente realizzazione di Unesco Natura Territorio Olio (Unto), legando la citt\u00e0 ai significati simbolici dell\u2019olivo, ma anche all\u2019olio come condimento principe della nostra cucina, pu\u00f2 aprire ad Assisi nuove opportunit\u00e0 nel campo del turismo eno-gastronomico, da affiancare al turismo religioso che da sempre costituisce la risorsa pi\u00f9 importante per la citt\u00e0?<\/strong><\/p>\n

\u201cLa manifestazione \u00e8 nata per valorizzare il patrimonio storico e culturale legato alle produzioni tipiche del territorio di Assisi, in primis<\/em> l\u2019olio. Far conoscere i piccoli produttori, le loro famiglie, le loro tradizioni, i loro prodotti. Il turismo sar\u00e0 sempre pi\u00f9 legato alla possibilit\u00e0 di offrire prodotti veri, poco costruiti, offrendo ricordi utili, facendo vivere al turista un\u2019esperienza, vedendo i luoghi, le lavorazioni, in rapporto stretto con il paesaggio. In un suo libro sul Cammino di Santiago, Paulo Coelho parla della differenza del far sentire l\u2019ospite accolto o atteso. Perch\u00e9 sia atteso, tutti i residenti e non solo gli operatori turistici devono fornire un\u2019adeguata accoglienza e concorrere a coinvolgerlo, prendendolo per mano, lavorando in forma empatica\u201d.<\/p>\n

La Marcia della pace Perugia-Assisi quest\u2019anno si \u00e8 svolta a Gerusalemme. Ritiene che portare la Marcia in territori oggetto di conflitto possa essere un\u2019iniziativa utile e da ripetere, o invece sarebbe preferibile che la Marcia Perugia-Assisi tornasse a svolgersi nell\u2019itinerario pensato da Aldo Capitini?<\/strong><\/p>\n

\u201cAssisi ha sempre assicurato adeguati servizi di accoglienza per i partecipanti alla Marcia, specialmente i questi ultimi anni. Crediamo infatti nello spirito capitiniano, che si pu\u00f2 sintetizzare nella parola \u2018fratellanza\u2019 che lo avvicina allo spirito francescano. \u00c8 importante che la Marcia si sia spostata a Gerusalemme, che si siano fatte incontrare le persone, praticando il dialogo in maniera pi\u00f9 solida. Il lavoro dal basso \u00e8 sicuramente pi\u00f9 lento, ma pi\u00f9 proficuo. Mi auguro che nel 2013 la Marcia torni al suo percorso naturale, e magari si prosegua con esperienze di alternanza nei luoghi di conflitto. Stiamo anche pensando all\u2019idea di tracciare l\u2019itinerario della Marcia per poterlo far percorrere anche in periodi diversi da quello del suo svolgimento\u201d.<\/p>\n

Lei ha recentemente ricevuto il premio \u201cToga candida\u201d istituito dall\u2019associazione \u201cUmbria mia Umbria\u201d per premiare gli umbri eccellenti, assegnato sulla base delle preferenze espresse da 3.600 cittadini. Come ha vissuto questo riconoscimento che le \u00e8 stato conferito in un momento in cui l\u2019antipolitica sembra trovare sempre pi\u00f9 spazio anche nella nostra regione?<\/strong><\/p>\n

\u201cIl riconoscimento mi \u00e8 giunto totalmente inatteso, e lo considero un gesto di cortesia dei cittadini nei miei confronti. La nostra Amministrazione ha vissuto questa esperienza basandola su tre principi. Il primo \u00e8 la vicinanza alla gente, tenere le porte aperte, stringere le mani, ascoltare. Il secondo \u00e8 il contenimento della pressione fiscale. Infine il terzo \u00e8 quello di praticare una politica del fare, del fare il pi\u00f9 possibile, nelle grandi opere, come nel risolvere, magari in ritardo, i piccoli problemi dei cittadini. Abbiamo anche istituito ad Assisi una Scuola italiana per la pubblica amministrazione, per la formazione di dirigenti e funzionari di Comuni e di altri enti pubblici. Io ho imparato a fare il sindaco da solo, ma non \u00e8 la strada migliore. Non tutti, come me, hanno avuto l\u2019opportunit\u00e0 di crescere gradualmente in un\u2019Amministrazione, sino a ricoprire il ruolo di sindaco; l\u2019obiettivo della Scuola \u00e8 proprio quello di formare adeguatamente i nuovi amministratori pubblici\u201d.<\/p>\n

Il personaggio<\/h3>\n
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Claudio Ricci<\/figcaption><\/figure>\n

Claudio Ricci<\/strong>, nato a Perugia nel 1964, ingegnere, ha collaborato con Aeroporti di Roma fino al 1992. Successivamente oltre a svolgere attivit\u00e0 di progettazione edile, \u00e8 stato amministratore di Atam ed ha svolto attivit\u00e0 di docenza e ricerca\/progetti in Centri studi e Universit\u00e0. Dal 1995 ha ricoperto anche incarichi istituzionali: \u00e8 sindaco di Assisi dal 2006, presidente dei Siti e beni italiani \u201cPatrimonio mondiale Unesco\u201d, delegato nazionale Anci per il turismo dal 2011, componente di Icomos (Italia – Consiglio nazionale monumenti e siti) dal 2011. Nel 2007 \u00e8 stato nominato commissario di Governo in occasione della visita del Papa Benedetto XVI ad Assisi. \u00c8 stato nominato Cavaliere al merito della Repubblica nel 2009 ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale. \u00c8 considerato tra i massimi esperti italiani di territorio e turismo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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