{"id":14230,"date":"2012-12-13T15:15:16","date_gmt":"2012-12-13T13:15:16","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=14230"},"modified":"2015-07-10T13:14:35","modified_gmt":"2015-07-10T11:14:35","slug":"re-innamorarsi-per-uscire-dalle-crisi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/re-innamorarsi-per-uscire-dalle-crisi\/","title":{"rendered":"Re-innamorarsi per uscire dalle crisi"},"content":{"rendered":"

\"\"<\/a>Il primo incontro di formazione per le famiglie, le coppie e gli adulti, organizzato dalla Pastorale familiare con don Carlo Rocchetta<\/strong> a Trestina, aveva come titolo \u201cLe difficolt\u00e0 di coppia, un\u2019occasione per re-innamorarsi\u201d.<\/p>\n

Il relatore ha preso in considerazione i sintomi della crisi dei matrimoni: \u201ccrisi\u201d, parola che non indica solo una cosa negativa, ma anche una opportunit\u00e0 di crescita che permette di andare oltre. Prevenire la crisi \u00e8 meglio che curare, e la cura consiste nel seguire il cammino dei matrimoni, nel convincimento che riescono maggiormente matrimoni sui quali si opera un serio discernimento, per capire che spesso in un matrimonio c\u2019\u00e8 un vissuto compresso di difficolt\u00e0 e problemi.<\/p>\n

Sposarsi non \u00e8 cosa semplice: sposi non si nasce, \u00e8 necessario prepararsi per accettare l\u2019altro perch\u00e9 la differenza diventi integrazione, cos\u00ec che dai Due nasca l\u2019Uno.<\/p>\n

Deve essere chiaro che la crisi prima o poi arriva. Per questo motivo nessuno deve sentirsi sicuro, perci\u00f2 \u00e8 necessario essere attenti e saper leggere i segnali di crisi che, quindi, deve essere messa in programma, per essere preparati per quando questa arriva. In questo caso quale \u00e8 la possibile soluzione: tirare a campare non lo \u00e8, la separazione \u00e8 fuggire la realt\u00e0. L\u2019unica vera soluzione \u00e8 \u201cre-innamorarsi\u201d, riscoprirsi amati e apprezzati.<\/p>\n

Quattro sono i sintomi che preavvertono la crisi e sui quali \u00e8 necessario lavorare. Primo<\/strong>, la solitudine: la mancanza di dialogo profondo, l\u2019incapacit\u00e0 a trovare momenti per stare insieme e la mancanza di voglia per stare insieme. Cos\u00ec si crea il vuoto nella coppia e la ricerca di compensazioni.<\/p>\n

Secondo<\/strong>, la monotonia: la fossilizzazione della convivenza, lo smarrimento del senso dello stupore, la frustrazione, la mancanza del linguaggio della carezza a causa della quale tutto diventa funzionale.<\/p>\n

Terzo<\/strong>, lo stato permanente di litigio e di rivincita. Il sentirsi avversari, continuamente scontrosi, sentirsi in competizione, vivere tutto in stile commerciale (facendo del matrimonio un do ut des<\/em>, vivendo la pretesa di ricevere sempre delle ricompense dal patner), anche l\u2019intimit\u00e0.<\/p>\n

Quarto<\/strong>, l\u2019assenza di spiritualit\u00e0: la mancanza di educazione ad ascoltare Dio, che aiuta a diventare capaci di ascoltare l\u2019altro\/a. Tutto quello che \u00e8 fatto deve essere fatto non separatamente.<\/p>\n

Con molto rammarico, vista la competenza del relatore, fondatore ed animatore della \u201cCasa della Tenerezza\u201d di Perugia, \u00e8 stata annotata la scarsissima partecipazione all\u2019incontro, che doveva essere diocesano. Fin d\u2019ora segnaliamo che il prossimo incontro con don Rocchetta si terr\u00e0 il 13 gennaio<\/strong> e avr\u00e0 per tema \u201cLa tenerezza, co-progetto di vita per gli sposi\u201d. Appuntiamolo sul calendario.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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