{"id":1419,"date":"2001-02-23T00:00:00","date_gmt":"2001-02-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1419"},"modified":"2015-08-06T15:43:18","modified_gmt":"2015-08-06T13:43:18","slug":"ladorato-pennac-nella-versione-teatrale-di-giorgio-gallione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/ladorato-pennac-nella-versione-teatrale-di-giorgio-gallione\/","title":{"rendered":"L’adorato Pennac nella versione teatrale di Giorgio Gallione"},"content":{"rendered":"

Dai successi ottenuti in qualit\u00e0 di regista cinematografico, alla trasformazione in brillante presentatore di cabaret in televisione. Adesso lo ritroviamo a teatro, protagonista di un surreale testo di Daniel Pennac, “Monsieur Malauss\u00e8ne” in scena al Teatro Morlacchi di Perugia fino a domenica 25 febbraio. Ha coraggio Claudio Bisio a fare l’attore cos\u00ec, tra cinema, televisione, teatro, tra comicit\u00e0, commedia e storia seria, tra i set cinematografici e la pedana dello Zelig, lo storico cabaret milanese dove lavora tra amici.”Pu\u00f2 confondere – dice Claudio Bisio – ma se riesco a far passare questa scommessa non c’\u00e8 nemmeno da scomodare l’esempio di Robert De Niro o Dustin Hoffman che fanno il film di successo e lo spettacolo off-Brodway. Mi muove la curiosit\u00e0 e poi la carriera di un attore, va da s\u00e8, si vede da quello che non fa.” A 43 anni, Claudio Bisio, \u00e8 un attore e un comico gi\u00e0 di successo, amato dal teatro e dal cinema d’autore come dai consumatori di televisione. A Perugia Bisio interpreta l’adorato Pennac nella versione teatrale firmata dal regista Giorgio Gallione. Si tratta della poderosa saga dei Malauss\u00e8ne in un monologo dove Benjamin aspetta un figlio da Julie e parla al nascituro del mondo che trover\u00e0, ma non solo, con umori, linguaggio, iperboli alla Pennac. “Di lui ho letto tutto – prosegue Bisio- gi\u00e0 anni fa. A questo spettacolo ci credo, lo stiamo mettendo in scena, ormai, da diversi anni dopo il debutto a Spoleto Festival nel ’97. Questo testo mi procura e mi ricorda molte sensazioni. Ci sono infiniti nessi con le mie idee e con i miei interrogativi, con i dibattiti familiari. Conversazioni scambiate con mia moglie, frutto di un parlare a ruota libera, con teorie a volte contrastatissime come quando Julie reagisce nel monologo al troppo peso attribuito dal suo uomo allamore”. In cosa sono differenti le chiavi di lettura francesi e italiane? “Il modo in cui affronto il monologo \u00e8 pi\u00f9 confidenziale, pi\u00f9 intenerito, pi\u00f9 spiritoso. A Parigi, dove a recitare Malauss\u00e8ne \u00e8 stato il mio collega Jean Guerrin, prevalevano toni pi\u00f9 problematici, a volte un po’ drammatici. Non nascondo che preferisco la scioltezza a un eccessivo contrasto”. Cosa ti ha appassionato di questo spettacolo? “Il tema della creazione, semplicemente. Sembra che l’argomento della longevit\u00e0 della specie sia di pertinenza esclusiva femminile, ma \u00e8 una questione di coscienza che si possono porre anche gli uomini, se sani di mente. Anche se la vera salute non \u00e8 poi mai mentale”. E l’esperienza con gli spettatori? “Ah, io amo il suono del pubblico. Ogni sera \u00e8 differente. Vorrei scrivere un diario delle attitudini, degli effetti, delle resistenze, degli abbandoni che distinguo in una platea. Sale che tossiscono. Sale che ridono e poi stanno in silenzio perch\u00e9 ridendo hanno perso un nesso. Sale con buonumore a catena”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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