{"id":13896,"date":"2012-11-15T16:23:26","date_gmt":"2012-11-15T14:23:26","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=13896"},"modified":"2018-07-27T19:28:56","modified_gmt":"2018-07-27T17:28:56","slug":"sfrattati-dallacqua","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/sfrattati-dallacqua\/","title":{"rendered":"Sfrattati dall\u2019acqua"},"content":{"rendered":"

\"\"<\/a>TUTTI GLI ARTICOLI DI QUESTA SETTIMANA<\/a><\/p>\n

Il disastro colpisce di sorpresa<\/h3>\n

L’alluvione ha colpito pesantemente l\u2019Umbria, soprattutto Orvieto e, in misura minore, Citt\u00e0 della Pieve e l\u2019area tra Marsciano e Todi. Ma \u00e8 stato un disastro, soprattutto nella citt\u00e0 etrusca. La zona di Orvieto Scalo \u00e8 stata praticamente sommersa, con danni incalcolabili per l\u2019industria, artigianato e commercio, oltre che per i proprietari delle abitazioni allagate. Diverse persone sono state soccorse dai vigili del fuoco con i gommoni, e a Orvieto (dove sono stati chiusi anche i caselli autostradali), anche con un elicottero. Molti i disagi per la popolazione: chiuse le scuole per un paio di giorni, e a lungo \u00e8 rimasto isolato l\u2019ospedale. Molti si sono rifugiati sui tetti delle case e sugli alberi per sfuggire all\u2019acqua del fiume Paglia esondato. Precauzionalmente il Comune ha allestito tre punti di accoglienza. Alcune famiglie sono state evacuate a scopo precauzionale anche nel Marscianese ma i gommoni dei vigili del fuoco (centinaia le chiamate al Comando provinciale di Perugia) sono entrati in azione anche nel Tuderte e a Citt\u00e0 della Pieve. La pioggia ha avuto invece effetti positivi sul lago Trasimeno, da tempo alle prese con una crisi idrica, con un rialzo di 15 centimetri. \u201c\u00c8 una situazione particolarmente critica che, in alcune zone, non si presentava da almeno 50 anni, con punte di 200 millimetri di acqua nell\u2019Orvietano\u201d, ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini<\/strong>, che si \u00e8 recata in visita ad Orvieto. E di un fenomeno \u201cbicentenario, di cui nessuno poteva prevedere la inaudita straordinariet\u00e0\u201d ha parlato il sindaco di Orvieto, Antonio<\/strong> Concina<\/strong>.<\/p>\n

\"\"<\/a>
Una delle zone di Marsciano allagate dopo le pesanti piogge dei giorni scorsi<\/figcaption><\/figure>\n

Di fronte a quanto avvenuto<\/strong> si pensa sempre se qualcosa potesse essere evitato, soprattutto con la prevenzione. La sezione territoriale orvietana di Confindustria ha affermato che si tratta di \u201cuna catastrofe annunciata\u201d, ricordando che \u201ctroppe volte sono state lanciate grida d\u2019allarme, rimaste inascoltate, per ridurre il rischio idraulico del fiume Paglia. La mancata messa in sicurezza del fiume ha provocato danni enormi, che sono certamente superiori agli investimenti per i lavori che si sarebbero dovuti fare\u201d. La Confcommercio locale ha sottolineato che \u201csono a rischio collasso un centinaio di aziende che occupano almeno mille dipendenti. Questo evento devastante\u201d, in un periodo di recessione, \u201cpu\u00f2 anticipare, se nessuno agir\u00e0 con il dovuto senso di responsabilit\u00e0, la morte del sistema\u201d. Secondo il Sindaco di Orvieto, sono almeno una ventina le aziende seriamente danneggiate dall\u2019alluvione. \u201cLa situazione meteo \u00e8 in via di miglioramento – ha detto – ma ora ci aspetta il lavoro pi\u00f9 difficile: il censimento dei danni. Fare una stima \u00e8 difficile, ogni azienda \u00e8 stata colpita in modi diversi. Di sicuro il fermo dell\u2019attivit\u00e0 rappresenta per tutte un grave danno. E in un momento gi\u00e0 difficile per l\u2019economia, questo significa mettere le imprese completamente in ginocchio\u201d. Per il riconoscimento dei danni e degli eventuali risarcimenti, ha rilevato Concina, \u201csono state attivate in queste ore due diverse procedure, una che riguarda appunto le aziende e un\u2019altra i privati. Adesso aspettiamo che la Regione si attivi per il riconoscimento dello stato di calamit\u00e0 naturale\u201d. C\u2019\u00e8, intanto, preoccupazione per quanto avvenuto nel centro storico di Parrano, paese del Ternano, in conseguenza delle straordinarie precipitazioni dei giorni scorsi. Si \u00e8 aperto un fronte franoso di oltre 100 metri. \u201cSi tratta – ha spiegato il sindaco di Parrano, Vittorio Tarparelli<\/strong> – di una zona a forte rischio, gi\u00e0 nota sin dal 1908 per la fragilit\u00e0 dell\u2019assetto idrogeologico e per via di un movimento franoso che spinge la collina verso il Fosso di San Giovanni. Il centro storico rischia in questo modo di rovinare in basso. Serve un intervento sommamente urgente\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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