{"id":13700,"date":"2012-11-08T12:31:16","date_gmt":"2012-11-08T10:31:16","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=13700"},"modified":"2015-07-07T12:27:26","modified_gmt":"2015-07-07T10:27:26","slug":"padre-luigi-brisson-il-sorriso-di-dio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/padre-luigi-brisson-il-sorriso-di-dio\/","title":{"rendered":"Padre Luigi Brisson, il sorriso di Dio"},"content":{"rendered":"
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Foto di gruppo a Troyes con le suore Oblate di Perugia<\/figcaption><\/figure>\n

L’11 novembre<\/strong> alle ore 16 in cattedrale l\u2019arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti<\/strong> celebrer\u00e0 la messa di ringraziamento per la beatificazione (22 settembre) del servo di Dio padre Luigi Brisson<\/strong>, fondatore degli Oblati e delle Oblate di San Francesco di Sales. Proprio questa sua ultima peculiarit\u00e0 lo lega alla nostra citt\u00e0 e diocesi. La sua figlia spirituale Leonie Aviat – oggi santa L\u00e9onie Francesca di Sales Aviat – era infatti stata indirizzata da lui a Perugia per \u201cspostare\u201d la congregazione delle Oblate a causa della soppressione degli Ordini religiosi in atto in Francia all\u2019epoca.<\/p>\n

Mi piace riportare qui la prefazione fatta da mons. Bassetti ad un piccolo libro da me scritto sulla vita del beato Luigi Brisson e pubblicato proprio in occasione della beatificazione, laddove si legge: \u201c\u00c8 necessario oggi parlare di santit\u00e0? \u00c8 utile? Queste domande sono quanto mai attuali e meritano una risposta sicuramente positiva. Oggi siamo troppo \u2018bombardati\u2019 da messaggi allettanti che per\u00f2 ci portano solo ad un risultato: escludere Dio dalla nostra vita e fare di noi stessi il dio della nostra vita. Ecco perch\u00e9 ogni volta che presentiamo la vita di una persona che ha capito di essere una creatura e che il Creatore \u00e8 un Altro, diviene quasi impossibile non rimanerne affascinati… La sua vita \u00e8 stata tutta un abbandono filiale alla volont\u00e0 di Dio soprattutto nelle difficolt\u00e0 di varia origine e gravit\u00e0… Il segreto dell\u2019abb\u00e9<\/em> Brisson \u00e8 stato quello di essersi abbandonato completamente nelle mani di Dio facendoci vedere che anche oggi si pu\u00f2 e si deve essere cristiani ovvero \u2018di Cristo\u2019, quali amici di un Amico, l\u2019unico che mai ci abbandona, anche se talvolta pu\u00f2 sembrarci lontano\u201d (da Luigi Brisson: il sorriso di Dio<\/em>, edizioni Velar, 2012).<\/p>\n

\u00c8 proprio vero che il \u201cprofumo\u201d di un santo non pu\u00f2 lasciare indifferenti. \u00c8 ci\u00f2 che mi \u00e8 successo avendo avuto l\u2019onore di conoscere la vita del servo di Dio Luigi Brisson, prima come semplice spettatore e poi immergendomi nelle sue virt\u00f9: l\u2019amore a Dio e al prossimo in grado eroico, riconosciute dalla Chiesa. \u00c8 stato bellissimo vivere il 22 settembre – insieme a mia moglie, alle suore Oblate di Perugia e ad altri amici – l\u2019esperienza della sua beatificazione nella meravigliosa cattedrale gotica di Troyes, piena di gente festante arrivata da diverse parti del mondo. Tutti avevamo un unico cuore che batteva forte dinanzi alle parole del card. Angelo Amato<\/strong>, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il quale, con dolcezza ed emozione, leggeva il decreto di Benedetto XVI che dichiarava ufficialmente \u201cbeato\u201d Luigi Brisson tra lo svolazzare delle sciarpe festanti dei fedeli. Siamo cos\u00ec tornati a Perugia, insieme alle nostre suore Oblate di via della Cupa, pieni di gioia.<\/p>\n

Si dice che quando una persona viene proclamata beata o santa dalla Chiesa tante grazie, come rose, scendono un po\u2019 per tutta la terra, aspettando che qualcuno le raccolga. Ebbene, qualcuna di quelle rose l\u2019ho sentita scendere anche nella mia vita come un altro grande regalo del nuovo Beato. Capendo, per\u00f2, che quelle grazie non potevano rimanere solo per il sottoscritto e per noi, ma dovevano essere riversate anche a chi non aveva avuto la stessa opportunit\u00e0. Da qui l\u2019invito a tutti i lettori a partecipare a questa meravigliosa \u201cazione di grazie\u201d che culminer\u00e0 appunto nella messa di domenica 11 novembre.<\/p>\n

Dalla francese Champagne a Perugia<\/h2>\n

Come \u00e8 arrivata in Umbria la congregazione religiosa fondata da padre Brisson<\/strong><\/em><\/p>\n

Siamo nella seconda met\u00e0 dell\u2019800 e la situazione francese \u00e8 assai grave per tutta la Chiesa. Il beato Brisson<\/strong>, che aveva conosciuto – durante i suoi viaggi da Troyes a Roma – la nostra Umbria, aveva visto in Perugia la sede ideale come \u201crifugio\u201d delle Oblate. Leonie Aviat<\/strong> (che nel frattempo era diventata suor Francesca di Sales) obbed\u00ec al consiglio del Padre e si trasfer\u00ec senza esitazione a Perugia con le consorelle. Nella nostra citt\u00e0 si occup\u00f2 delle ragazze senza futuro, prendendosi cura di loro e spandendo quel \u201cprofumo di santit\u00e0\u201d che l\u2019avrebbe poi portata agli onori degli altari nel novembre del 2001. La vita del beato Brisson, fu lunga. Nato il 23 giugno 1817 a Plancy in Francia, nella zona dello Champagne, visse 91 anni. Il Signore non gli risparmi\u00f2 fatica e sofferenza persino da chi non se lo sarebbe mai aspettato, ovvero il vescovo di Troyes, mons. Cortet, il quale all\u2019inizio lo esalt\u00f2 scegliendolo anche come suo confessore, poi per motivi diversi, un po\u2019 \u201csacri\u201d e un po\u2019 \u201cprofani\u201d, gli tolse tutti gli onori dei quali lo aveva investito. Luigi Brisson si mantenne sempre obbediente alla Chiesa e al suo vescovo e ci\u00f2, unitamente ad una vita fatta di preghiera e di amore per il prossimo, lo port\u00f2 alla santit\u00e0 non senza passare per\u00f2 per un\u2019ultima prova: ormai vecchio e malato, fu esiliato da Troyes a Plancy, dove si vide confiscare dallo Stato anche la sua casa natale, ove mor\u00ec il 2 febbraio 1908.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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