{"id":13657,"date":"2012-10-31T15:09:33","date_gmt":"2012-10-31T13:09:33","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=13657"},"modified":"2021-11-06T19:35:44","modified_gmt":"2021-11-06T17:35:44","slug":"i-numeri-anzi-i-volti-dellimmigrazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/i-numeri-anzi-i-volti-dellimmigrazione\/","title":{"rendered":"I numeri, anzi i volti dell\u2019immigrazione"},"content":{"rendered":"
<\/a>TUTTI GLI ARTICOLI DI QUESTA SETTIMANA<\/a><\/p>\n In Umbria, secondo il capitolo del Dossier<\/em> dedicato alla nostra regione curato da Stella Cerasa<\/strong>, vice direttore della Caritas diocesana di Perugia-Citt\u00e0 della Pieve, la presenza degli immigrati \u00e8 legata perlopi\u00f9 al lavoro, quindi al contesto economico. Dei circa 101 mila cittadini immigrati regolari presenti in Umbria al 31 dicembre 2011, ne risultavano occupati 54.331, dei quali 42.320 nella provincia di Perugia e i restanti 12.011 in quella di Terni. Per quanto riguarda gli stranieri, nel 2011 a Perugia il saldo occupazionale \u00e8 risultato negativo di 1.381 unit\u00e0 (una cifra pari al 21,4% del saldo complessivo provinciale), mentre a Terni il saldo immigrato negativo \u00e8 stato pi\u00f9 contenuto (200 unit\u00e0, corrispondenti all\u20198,6% del dato globale provinciale). Molti cittadini stranieri scelgono la via del rimpatrio. Altro dato significativo la forte contrazione delle offerte di lavoro per la cura di anziani, malati e bambini: in molte famiglie italiane la presa in carico della persona da aiutare avviene all\u2019interno dello stesso nucleo familiare. \u00c8 impressionante l\u2019aumento del fenomeno delle badanti che si ammalano o affrontano ricoveri ospedalieri venendo subito dopo licenziate. E poi c\u2019\u00e8 la difficolt\u00e0 dei minori figli di immigrati che a causa delle difficolt\u00e0 delle famiglie spesso vengono ritirati da scuola e rimpatriati. Per quanto riguarda i profughi giunti dal Nord Africa, accolti in Umbria dalla primavera 2011, ricordiamo che le persone ospitate dopo lo scoppio della guerra in Libia sono state 289, di cui 64 donne; 116 sono state accolte dalle otto Caritas umbre.<\/p>\n L’Italia \u00e8 un Paese di immigrati. Siamo a quota 5 milioni: uno su 12 residenti nella Penisola. \u00c8 uno dei dati della 22a edizione del Dossier statistico immigrazione<\/em> di Caritas e Migrantes, realizzato dalla cooperativa Idos, presentato marted\u00ec a Roma, in contemporanea con altri capoluoghi di regione, tra cui l\u2019Umbria. Il messaggio che il Dossier<\/em> ha scelto per il 2012 \u00e8 \u201cNon sono numeri\u201d. Si \u00e8 voluto cos\u00ec ridare centralit\u00e0 alla dignit\u00e0 degli immigrati in quanto persone.<\/p>\n Il Dossier<\/em> ha stimato che il numero complessivo degli immigrati regolari, inclusi i comunitari e quelli non ancora iscritti in Anagrafe, abbia di poco superato i 5 milioni di persone alla fine del 2011. Nel 2011 il ministero degli Affari esteri ha rilasciato 231.750 visti per inserimento stabile, in prevalenza per motivi di lavoro e di famiglia, mentre sono stati circa 263 mila i permessi di soggiorno validi alla fine del 2010 che, dopo essere scaduti, non sono risultati rinnovati alla fine del 2011. I permessi di soggiorno in vigore alla fine dell\u2019anno, inclusi i minori iscritti sul titolo dei genitori e al netto dei casi di doppia registrazione (archivio del ministero dell\u2019Interno revisionato dall\u2019Istat), sono stati 3.637.724.<\/p>\nImmigrati: i dati in Umbria<\/h3>\n
5 milioni, ma non sono \u201cnumeri\u201d<\/h2>\n