{"id":13614,"date":"2012-10-31T13:27:29","date_gmt":"2012-10-31T11:27:29","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=13614"},"modified":"2015-07-16T14:30:13","modified_gmt":"2015-07-16T12:30:13","slug":"luomo-nuovo-secondo-il-concilio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/luomo-nuovo-secondo-il-concilio\/","title":{"rendered":"L\u2019uomo nuovo secondo il Concilio"},"content":{"rendered":"
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L\u2019intervento di padre Alessandro Barban priore generale dei monaci camaldolesi<\/figcaption><\/figure>\n

Si \u00e8 concluso domenica scorsa il ciclo delle \u201cdomeniche del Concilio\u201d proposte dalle monache Benedettine di Citerna nel 50\u00b0 anniversario dall\u2019apertura del Vaticano II. \u00c8 stato padre Alessandro Barban<\/strong>, priore generale dei monaci camaldolesi a presentare la Gaudium et spes<\/em>, la Costituzione conciliare sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. Nel corso del suo intervento il monaco ha pi\u00f9 volte tenuto a precisare di voler fornire solo delle chiavi di lettura per un approccio pi\u00f9 consapevole a questo documento. Gaudium et spes<\/em> \u00e8 stata giustamente definita una costituzione pastorale.<\/p>\n

Padre Barban ha esortato a non confondere l\u2019aggettivo pastorale come opinabile, ossia non importante. Il Vaticano II nelle intenzioni di Giovanni XXIII doveva essere un Concilio pastorale ed ecumenico, e non per questo opinabile!<\/p>\n

Un\u2019altra premessa \u00e8 doverosa: Gaudium et spes<\/em> \u00e8 s\u00ec un documento pastorale, ma non nel senso che voglia fornire indicazioni pratiche alla Chiesa. Gaudium et spes<\/em>, l\u2019ultima delle Costituzioni conciliari, porta aria nuova alla Chiesa. Nel senso che rivoluziona il sistema teologico. Lo fa partendo dall\u2019uomo. Fino ad allora l\u2019uomo, carne-ossa-anima, era visto solo come una realt\u00e0 peccatrice, capace solo di compiere il male; una realt\u00e0, insomma, solo negativa. Forse per la prima volta si parla, in un documento ufficiale ed autorevole della Chiesa, del corpo umano come un dono di Dio. Sembra si siano abbandonati i termini pessimistici e negativi che avevano contraddistinto l\u2019antropologia cattolica. Molti anni dopo le neuroscienze avrebbero dato man forte a questa impostazione ricordando che la persona \u00e8 un corpo complesso, il cui organo pi\u00f9 importante \u00e8 il cervello. Gaudium et spes<\/em> esprime piena convinzione nella libert\u00e0 umana. Essa non porta all\u2019allontanamento da Dio. Ma \u00e8 la capacit\u00e0 positiva dell\u2019uomo: pu\u00f2 amare e essere amato.<\/p>\n

Gaudium et spes esprime un tono cos\u00ec positivo nei confronti degli uomini (e delle donne) perch\u00e9 si richiama al modello di Cristo: nel mistero dell\u2019incarnazione Cristo \u2013 secondo il relatore \u2013 diventa il paradigma della nuova umanit\u00e0. Ma \u00e8 soprattutto nel mistero pasquale che Cristo mostra la sua potenza salvatrice. Grande merito del Vaticano II \u00e8 stato quello di aver messo al centro della vita della Chiesa la Pasqua del Signore. Il mistero pasquale \u2013 forse ancor oggi sottovalutato \u2013 rappresenta il mistero fondamentale elaborato nella vita della Chiesa che le ha dato nuova linfa vitale. Anche noi oggi \u2013 ha concluso padre Alessandro Barban \u2013 corriamo il rischio che la nostra vita di fede si fermi al venerd\u00ec santo. Quando vivremo invece alla luce della Pasqua? La Gaudium et spes<\/em> ci invita ad essere uomini e donne sorridenti e viventi in Cristo risorto.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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