{"id":13560,"date":"2012-10-25T15:19:14","date_gmt":"2012-10-25T13:19:14","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=13560"},"modified":"2015-06-09T13:03:41","modified_gmt":"2015-06-09T11:03:41","slug":"noi-continueremo-nello-spirito-di-assisi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/noi-continueremo-nello-spirito-di-assisi\/","title":{"rendered":"Noi continueremo nello spirito di Assisi"},"content":{"rendered":"
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Benedetto XVI ad Assisi nel 2011<\/figcaption><\/figure>\n

La giornata del 29<\/h3>\n

Mons. Domenico Sorrentino<\/strong>, vescovo di Assisi, ha voluto per il 29 ottobre<\/strong> una giornata commemorativa dell\u2019intuizione del beato Giovanni Paolo II, raccolta sotto l\u2019espressione \u201cspirito di Assisi\u201d, e confermata da Benedetto XVI. Il Vescovo con l\u2019intera diocesi, in modo speciale con i figli e le figlie di Francesco e, in collaborazione con l\u2019Istituto teologico di Assisi, si mette in ascolto di quanto \u201clo Spirito dice alla Chiesa\u201d. Autorevole relatore sar\u00e0 mons. Gerhard Ludwig M\u00fcller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. Il programma \u00e8 il seguente: 10.30 saluto custode del Sacro Convento – 10.35 introduzione di mons. Elio Bromuri (ufficio Ecumenismo) – 10.55 \u201cLo spirito di Assisi: pellegrini della verit\u00e0, pellegrini della pace. La consegna del 27 ottobre\u201d, \u00a0<\/strong>– 11.40 interventi delle famiglie francescane (Ofm, Ofm Capp., Ofm Conv., Tor, Ofs) – 12.05 Intervento di mons. Domenico Sorrentino – 12.30 momento di preghiera in basilica inferiore.<\/p>\n

Nel congedarsi da Assisi nel pomeriggio del 27 ottobre 2011, Benedetto XVI<\/strong> ha ringraziato e salutato tutti i convenuti alla Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo \u201cPellegrini della verit\u00e0, pellegrini della pace\u201d, in cui si celebravano i 25 anni dalla prima giornata del 1986 voluta da Giovanni Paolo II<\/strong>. E si \u00e8 espresso con queste parole:<\/p>\n

\u201cRingraziamo in particolare la citt\u00e0 di Assisi, la comunit\u00e0 di questa diocesi con il suo Vescovo, i figli di san Francesco, che custodiscono la preziosa eredit\u00e0 spirituale del Poverello di Assisi… Dopo aver rinnovato il nostro impegno per la pace e scambiato un altro segno di pace, ci sentiamo coinvolti sempre pi\u00f9 profondamente, insieme con tutti gli uomini e tutte le donne delle comunit\u00e0 che rappresentano, nel nostro comune viaggio umano. Noi non siamo separati. Continueremo a incontraci, continueremo a essere uniti in questo viaggio, nel dialogo, nell\u2019edificazione quotidiana della pace, nel nostro impegno per un mondo migliore, un mondo in cui ogni uomo e ogni donna e tutti possano vivere secondo le proprie legittime aspirazioni\u201d.<\/p>\n

Queste parole ci inducono a fare memoria, per continuare ad essere uniti con tutti coloro che sono figli della pace e ad essa anelano, e per \u201ccontinuare\u201d. A fare che cosa? Ad essere \u201cpellegrini della verit\u00e0 e della pace\u201d secondo il carisma e il ministero di ognuno nella Chiesa e nella societ\u00e0. Un particolare impegno, che fonda tutti gli altri \u00e8 quello della conoscenza. Comprendere sempre pi\u00f9 profondamente e con adeguata analisi del fenomeno umano che cambia continuamente nella storia, scorgendo in essa i \u201csegni dei tempi\u201d.<\/p>\n

Lo spirito di Assisi \u00e8 uno di questi grandi segni che Giovanni Paolo II ha posto in maniera profetica nella storia dell\u2019umanit\u00e0 e Benedetto XVI ha voluto aprire anche ai cercatori di Dio che non ritengono di essere credenti. Lo spirito di Assisi pu\u00f2 costituire un efficace criterio di riferimento ed una fertile esperienza religiosa e culturale da porre accanto al Cortile dei Gentili, come due forme espressive di valutazione sapienziale degli eventi della storia nella direzione della ricerca e del dialogo in vista della giustizia e della pace.<\/p>\n

Benedetto XVI l\u2019anno scorso si domandava cosa fosse successo dal primo incontro del 1986, dopo un quarto di secolo. Molte vicende ed eventi in senso positivo e negativo. Due eventi fra tutti importa ricordare: il crollo del muro di Berlino (1989, tre anni dopo l\u2019incontro di Assisi del 1986) e il crollo delle Torri gemelle nel 2001, che hanno dato una specie di nefasto sigillo al secolo ancora vergine.<\/p>\n

Il primo crollo \u00e8 avvenuto non senza la spinta di una fede di matrice cristiana e del legittimo desiderio umano di libert\u00e0, senza spargimento di sangue, come ha sottolineato Benedetto XVI. Il secondo crollo \u00e8 avvenuto sotto la spinta di una fede cieca usata ideologicamente e adulterata in funzione terroristica, che ha ucciso migliaia di persone umane ignare ed innocenti.<\/p>\n

Il primo crollo ha abbattuto il mito della tirannia e dell\u2019ateismo scientifico prodotto dall\u2019inaridimento del pensiero e l\u2019oscuramento della coscienza.<\/p>\n

Il secondo crollo ha abbattuto il mito della libert\u00e0 e del capitalismo sicuro di se stesso e considerato modello per le nazioni e il loro futuro sviluppo. A proposito di questo attacco terroristico, si \u00e8 detto molto, e pu\u00f2 considerarsi in controtendenza rispetto alle attese fiorite ad Assisi nel 1986. Ci\u00f2 sta a dire che non vi \u00e8 un automatismo e neppure alcun determinismo nello sviluppo della storia umana.<\/p>\n

Queste considerazioni affrettate sono alla base di un clima di studio che rende attuale, problematica, sempre nuova e sempre piena di attese la ricerca teologica che si sviluppa accanto alla tomba di san Francesco. Il suo richiamo suona ammonimento e conforto, la sua esperienza di preghiera illumina l\u2019orazione costante dei fedeli pellegrini, la sua predicazione spinge a cercare l\u2019essenziale, la sua peregrinazione nel mondo spinge all\u2019impegno missionario, la sua bont\u00e0 accende il desiderio dell\u2019incontro con i poveri i lebbrosi del mondo e i peccatori.<\/p>\n

Lo spirito di Assisi non deve diventare un\u2019ideologia smentita dalla storia. E per evitare questo deve essere schiarito, scrostato e purificato da equivoci, immergendolo nelle acque dello spirito francescano autentico.<\/p>\n

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