{"id":13025,"date":"2012-09-27T15:45:47","date_gmt":"2012-09-27T13:45:47","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=13025"},"modified":"2012-09-27T15:45:49","modified_gmt":"2012-09-27T13:45:49","slug":"era-il-26-settembre-1997","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/era-il-26-settembre-1997\/","title":{"rendered":"Era il 26 settembre 1997"},"content":{"rendered":"
\"\"<\/a>
Il momento del crollo della volta<\/figcaption><\/figure>\n

L’Umbria non si \u00e8 fermata, neppure per un minuto. Forse avrebbe dovuto farlo, nel giorno del quindicesimo anniversario del terremoto che tanta sofferenza e disagio ha provocato tra la nostra popolazione. Era il 26 settembre del 1997. Ricordiamo tutto, ed \u00e8 davanti a noi ancora oggi – come uno spettacolo suggestivo e tragico – la nuvola di polvere che si lev\u00f2 con slancio inarrestabile dentro la basilica superiore di San Francesco. Ricordiamo i morti caduti l\u00ec dentro, ricordiamo la visita del Papa, la presenza attiva di vescovi e preti, soprattutto del vescovo di Assisi – Nocera Umbra e Gualdo Tadino mons. Sergio Goretti e della Curia di Foligno, la diocesi maggiormente colpita. Ricordiamo anche le polemiche e le tensioni. Potremmo riandare agli articoli e servizi pubblicati su questo settimanale, che per anni ha seguito gli eventi in tutte le fasi della ricostruzione. Ricordiamo anche con profonda soddisfazione l\u2019opera dei volontari e il Campo Caritas costituito a Casebasse di Nocera Umbra. In quel campo campeggiava una scritta \u201cLa misura della carit\u00e0 non la decidi tu: qualcun altro la decide per te\u201d. Una nota merita la presa di posizione di mons. Goretti, quando disse che nella ricostruzione si doveva provvedere prima alle case e poi alle chiese. Gli dissero che anche le chiese, e soprattutto le fabbriche, sono importanti quanto le case. Su tutto per\u00f2 \u00e8 prevalsa e dura tutt\u2019oggi la consapevolezza che l\u2019Umbria, i suoi cittadini e le sue istituzioni ne sono usciti bene, divenendo anche un modello per altre realt\u00e0.<\/p>\n

Nella sua commemorazione di quegli eventi la presidente Catiuscia Marini<\/strong> ha dichiarato, con la concorde approvazione di tutti, che quella del terremoto \u00e8 stata \u201cun\u2019esperienza dura, che ci ha fatto crescere\u201d. E ha aggiunto: \u201cIl drammatico terremoto che quindici anni fa sconvolse l\u2019Umbria e le Marche ha rappresentato per tutta la nostra comunit\u00e0 una importante opportunit\u00e0 di riqualificazione profonda dei territori interessati, sia dal punto di vista della sicurezza che dello stesso valore culturale, sociale ed economico di un\u2019area di grande valore ambientale e paesaggistico\u201d. La Marini ha quindi rivolto un pensiero alle vittime, rinnovando \u201cil cordoglio per quelle vittime, per i due frati, Angelo Lapi e Zdzislaw Borowiec, ed i due tecnici della Soprintendenza ai beni culturali, Bruno Brunacci e Claudio Bugiantella, che morirono nel drammatico crollo delle volte della basilica di San Francesco ad Assisi\u201d. Ha quindi ricordato che la ricostruzione \u00e8 stata \u201cl\u2019occasione per realizzare una modernissima struttura di Protezione civile, la cui grande qualit\u00e0 e capacit\u00e0 operativa \u00e8 stata pi\u00f9 volte e pubblicamente riconosciuta\u201d e che ha significato un\u2019occasione per elevare il livello della trasparenza nella pubblica amministrazione. \u201cL\u2019opera di ricostruzione \u2013 sottolinea la governatrice – ha visto l\u2019impiego di ingenti risorse pubbliche che dovevano essere utilizzate nel modo pi\u00f9 corretto e trasparente. Anche in questo abbiamo cercato di garantire il massimo del rigore nell\u2019utilizzo dei fondi pubblici\u201d, sperimentando \u201cl\u2019innovativa pratica del Documento unico di regolarit\u00e0 contributiva<\/em> per garantire quanto pi\u00f9 possibile i lavoratori ed impedire allo stesso tempo alle imprese edili non in regola di accedere a contratti d\u2019appalto\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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