{"id":13016,"date":"2012-09-27T15:29:46","date_gmt":"2012-09-27T13:29:46","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=13016"},"modified":"2015-08-04T13:15:46","modified_gmt":"2015-08-04T11:15:46","slug":"il-card-bagnasco-il-popolo-italiano-non-si-arrende","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-card-bagnasco-il-popolo-italiano-non-si-arrende\/","title":{"rendered":"Il card. Bagnasco: \u201cIl popolo italiano non si arrende\u201d"},"content":{"rendered":"

\"\"<\/a>Le gravi questioni del momento, dall\u2019economia alla politica, dalla corruzione alla disoccupazione giovanile, dall\u2019attacco all\u2019istituto della famiglia a quello verso la vita sono state al centro dell\u2019analisi che il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Angelo Bagnasco<\/strong>, ha proposto luned\u00ec sera – 24 settembre – nella prolusione ai lavori del Consiglio episcopale permanente Cei riunito a Roma. Il suo discorso – undici pagine di testo con ampi riferimenti a diversi interventi recenti del Papa – ha preso le mosse dall\u2019esigenza \u201cdi meglio comprendere le radici profonde, culturali, morali ed economiche, della crisi\u201d, anche se \u201cnon \u00e8 la prima volta, nell\u2019Italia moderna, che si debbano affrontare prove dure e inesorabili\u201d. \u201cForse, in altri passaggi – ha aggiunto – s\u2019imponevano convinzione diffusa, coraggio corale, quasi un entusiasmo contagioso\u201d. Invece oggi sembra non essere pi\u00f9 cos\u00ec. Anzi, il Cardinale presidente ha notato che il Paese \u00e8 come avvolto in \u201cuna cappa di sfiducia\u201d, \u201cfattore pi\u00f9 pernicioso e pervasivo\u201d, a cui fa da contrasto soltanto un \u201cpopolo che tiene, resiste; naturalmente si interroga e patisce; ma non si arrende e vuol reagire\u201d. Tra l\u2019altro, le sue parole sulla inaccettabilit\u00e0 di un sistema politico corrotto sono state messe in relazione, pi\u00f9 o meno diretta, con le dimissioni della governatrice del Lazio a seguito dello scandalo delle \u201cspese\u201d dei consiglieri.<\/p>\n

Per una pastorale dinamica<\/strong>. La morte di don Ivan Martini nella sua chiesa colpita dal terremoto, la scomparsa del card. Carlo Maria Martini, quella pochi giorni dopo del vescovo emerito mons. Maffeo Ducoli, i \u201ctradimenti impensabili\u201d che hanno riguardato la Casa pontificia sono stati richiamati dal card. Bagnasco per ricordare una verit\u00e0: \u201cLa Chiesa non \u00e8 moribonda – come a volte si vorrebbe e viene rappresentata\u2026 La Chiesa \u00e8 unita e, seppure sotto sforzo, vuole affrontare le traversie del tempo con umilt\u00e0, vigore e lungimiranza\u201d. Da questo riconoscimento ha quindi fatto derivare il legame del popolo cristiano con gli eventi che ci attendono – Anno della fede, Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione, ricordo dei 50 anni del Concilio e dei 20 del Catechismo della Chiesa cattolica<\/em> – auspicando per questi tempi nuovi e difficili \u201cuna pastorale non pi\u00f9 solo stanziale\u201d ma aperta a \u201cun contesto culturale dinamico\u201d. Di fronte a un Dio \u201cdiventato per molti il grande Sconosciuto\u201d ha auspicato un annuncio pi\u00f9 incisivo, fatto anche con gli strumenti di cui la Chiesa italiana dispone (Avvenire, Sir, Tv2000). I protagonisti di questo impegno per riavvicinare gli uomini a Dio – ha poi ricordato – sono da un lato il clero, per il quale urge \u201cuna decisa accelerazione alla pastorale vocazionale\u201d per avere \u201cpreti entusiasti, con una chiara identit\u00e0\u201d; e il laicato fatto di \u201ccredenti di prim\u2019ordine, con una forte presa soprannaturale\u201d.<\/p>\n

Le riforme attese<\/strong>. Riprendendo il tema della crisi, il Cardinale ha deplorato il \u201creticolo di corruttele e di scandali\u201d emerso in questi ultimi tempi, creando \u201cuna rafforzata indignazione che la classe politica continua a sottovalutare\u201d. Ha quindi auspicato \u201criforme tanto importanti quanto attese\u201d, avendo presente le imminenti elezioni che rappresentano \u201cnon un passaggio taumaturgico, ma un vincolo democraticamente insuperabile, e quindi qualificante e decisivo\u201d. Del resto, la crisi \u201cche non \u00e8 congiunturale ma di sistema\u201d esige di essere affrontata con \u201ccompetenza e autorevolezza\u201d. Diversamente, il futuro sarebbe ancora pi\u00f9 nero per i giovani che – ha detto – \u201csono il nostro maggiore assillo\u201d perch\u00e9 \u201c\u00e8 intollerabile lo sperpero antropologico di cui, loro malgrado, sono attori\u201d. Parole accorate e ferme il porporato ha usato anche a proposito degli attacchi alla famiglia, con la rivendicazione delle unioni di fatto cui \u201cassicurare gli stessi diritti della famiglia fondata sul matrimonio, senza l\u2019aggravio dei suoi doveri\u201d. Da qui ha fatto derivare la richiesta alla politica di \u201cpresidiare in maniera privilegiata la famiglia, riconoscendo pubblicamente il valore unico e ponendo in essere le misure necessarie e urgenti, affinch\u00e9 non sia umiliata e non deperisca\u201d. Forte il richiamo anche ai valori \u201cnon negoziabili\u201d, tra cui quello alla tutela della vita contro, ad esempio, la richiesta \u201cpalese o larvata\u201d di introduzione dell\u2019eutanasia. In questo quadro ha ricordato che la comunit\u00e0 civile attende \u201cil varo definitivo, da parte del Senato, del provvedimento relativo al fine vita, cio\u00e8 le Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento)\u201d.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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