{"id":1296,"date":"2000-12-08T00:00:00","date_gmt":"2000-12-08T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=1296"},"modified":"2000-12-08T00:00:00","modified_gmt":"2000-12-08T00:00:00","slug":"citta-vivace-ma-frenata-da-troppa-burocrazia-e-carenze-di-infrastrutture","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/citta-vivace-ma-frenata-da-troppa-burocrazia-e-carenze-di-infrastrutture\/","title":{"rendered":"Citt\u00e0 vivace ma frenata da troppa burocrazia e carenze di infrastrutture"},"content":{"rendered":"

Quali prospettive ha Terni in vista dell’ormai imminente nuovo millennio? Pu\u00f2 essere considerata una “citt\u00e0 grigia”? A questi interrogativi vorremmo rispondere ascoltando il parere di responsabili di associazioni di categoria, amministratori, personalit\u00e0 che, a diverso titolo, svolgono un ruolo dirigente nella societ\u00e0. Iniziamo intervistando il presidente dell’Associazione industriali, Adriano Garofoli. In questi ultimi anni la situazione produttiva nel territorio come \u00e8 stata? “E’ difficile poter fornire una risposta esaustiva a tale domanda in poche battute. Indubbiamente la situazione nel nostro territorio sta registrando un favorevole andamento in senso generale, anche se molti sono ancora i gap che il nostro territorio annota e che non consentono un agevole fluire dell’attivit\u00e0 produttiva. Miglioramenti dunque, certamente di pregevole spessore che, tuttavia, debbono essere valutati alla luce della realistica considerazione che in qualche modo li leghi alla situazione precedente come nota non idilliaca”. Quale un indicatore del miglioramento? “A supporto di quanto test\u00e9 affermato appare congruo rifarsi agli esiti certamente positivi del “contratto d’area” che, nel quadro della reindustrializzazione del territorio ha certamente registrato un deciso passo in avanti ponendo in rilievo, peraltro, una vivacit\u00e0 del tessuto imprenditoriale ternano molto superiore rispetto alle previsioni che il territorio stesso aveva in proposito formulato”. Ma vi sono ostacoli per proseguire in questo passo avanti? “Annoto che al di l\u00e0 delle tante affermazioni di carattere generico svolte a favore dell’industria, noi operatori siamo tuttavia costretti a scontrarci ogni giorno con i tanti ostacoli che ancora rendono il nostro territorio del tutto inospitale alle attivit\u00e0 produttive a cominciare da una burocrazia ancora incredibilmente agganciata a criteri del tutto obsoleti”. Quali sono i comparti in cui si \u00e8 registrata maggiore vivacit\u00e0 produttiva? “Pur tenendo conto di quanto ho detto poco fa, non si pu\u00f2 affermare che ci siano dei settori pi\u00f9 “vivaci” di altri. Direi piuttosto che lo viluppo si registra in modo abbastanza diffuso in tutti i settori produttivi. Le aziende, nonostante quel che si dice, investono. Se non lo facessero la competitivit\u00e0 esasperata con la quale si \u00e8 costretti a convivere spazzerebbe tutti via in un battibaleno”. E l’imprenditoria giovanile? “Noto un nascere di nuove aziende, piccole in verit\u00e0 – ma non potrebbe essere diversamente – costituite da persone giovani. E’ un fatto positivo, perch\u00e9 \u00e8 un segno che si riduce nel comune sentire l’immagine del posto fisso mentre cresce la voglia di intraprendere”. Vi sono situazioni che determinano incertezze? “Le incertezze nascono da situazioni nate da imprudenti scelte del passato e che gravano in modo, forse ineluttabile, su alcune realt\u00e0 un tempo gloriose”. Quali problemi l’Assindutria di Terni ha potuto registrare? “Di alcuni ho fatto cenno prima. Occorre ancora una volta puntare il dito sul nostro gravissimo ritardo infrastrutturale. Altra preoccupazione che sorge nel mondo imprenditoriale \u00e8 questo gran parlare che si fa in questi giorni di questioni di carattere finanziario che, sembra, investono il bilancio regionale. Non vorrei che ci\u00f2 portasse a scelte che privilegino il ritocco delle entrate, piuttosto che agiscano sul fronte delle spese”. Ai sindacati vuol dire qualcosa? “Auspico che nella loro azione per la contrattazione di secondo livello, evitino quei comportamenti che conducono inevitabilmente a disattendere l’aspetto di variabilit\u00e0 e di correlazione ai risultati aziendali quale tipico e fondamentale criterio sul quale i premi aziendali della nuova impostazione si incentrano”. Terni si pu\u00f2 definire “citt\u00e0 grigia”? “Le voglio rispondere su due aspetti: l’uno concreto e l’altro di natura meno meditativa. Se ci limitiamo all’aspetto esteriore dobbiamo riconoscere che la citt\u00e0 ha un po’ cambiato volto ed \u00e8 sempre pi\u00f9 protesa in un processo di forte modernizzazione. Se, per contro, diamo uno sguardo dentro di noi ternani, forse ci accorgeremmo che sarebbe necessario un pizzico di vivacit\u00e0 in pi\u00f9”. Che rapporto c’\u00e8 tra le istituzioni politico-amministrative e il mondo produttivo?”C’\u00e8 molta attenzione da entrambe le parti, nel rispetto delle diverse ottiche con le quali si vedono i problemi. C’\u00e8 molta attenzione da parte delle istituzioni al mondo produttivo, come ho gi\u00e0 detto; molto meno nella realizzazione pratica giornaliera delle cose”.Quale messaggio si sente di lanciare all’intera citt\u00e0? “Non spetta a me lanciare messaggi. Io sono solo un imprenditore che rappresento, al momento, i miei colleghi. Un’affermazione la voglio esprimere: senza sviluppo delle imprese non credo che potr\u00e0 conseguirsi un adeguato sviluppo della collettivit\u00e0”.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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